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Conte ha ragione: il Movimento 5 Stelle ha “restituito” 100 milioni di euro

| 16 aprile 2024
La dichiarazione
«Tagliandosi lo stipendio, il Movimento 5 Stelle ha restituito 100 milioni alla comunità»
Fonte: La Stampa | 14 aprile 2024
Ansa
Ansa
Verdetto sintetico
La cifra citata dall’ex presidente del Consiglio è corretta.
In breve
  • Fino al 2021 il Movimento 5 Stelle ha rendicontato la restituzione di oltre 118 milioni di euro sul sito tirendiconto.it. Questo sito è stato poi chiuso, ma il partito ha continuato a chiedere agli iscritti a chi destinare i soldi restituiti. TWEET
Il 14 aprile, in un’intervista con La Stampa, il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte ha criticato la recente proposta della vicepresidente del Partito Democratico Chiara Gribaudo di reintrodurre il finanziamento pubblico ai partiti. Secondo Conte, si può fare politica anche solo con le «microdonazioni» e «tagliandosi lo stipendio». Con questo approccio, ha detto l’ex presidente del Consiglio, il Movimento 5 Stelle «ha restituito 100 milioni alla comunità». Conte ha ripetuto questo numero lo stesso giorno durante un incontro con i gruppi territoriali del partito in Calabria. 

Al di là delle posizioni sul finanziamento pubblico ai partiti, abbiamo verificato e la cifra indicata dal presidente del Movimento 5 Stelle è corretta.
Sin dal 2013, l’anno in cui per la prima volta il Movimento 5 Stelle è entrato in Parlamento, i deputati e i senatori del partito hanno restituito al movimento una parte del loro stipendio. Questo impegno è rimasto nel tempo. L’attuale Statuto del Movimento 5 Stelle, infatti, stabilisce (art. 5, lettera j) che i parlamentari e i consiglieri regionali del partito devono restituire una parte del loro stipendio per finanziare il funzionamento del partito e progetti per la «collettività». Per questo secondo obiettivo, il regolamento interno del Movimento 5 Stelle chiarisce che i deputati e i senatori devono restituire 500 euro al mese, mentre i consiglieri regionali 200 euro. Questi soldi devono essere versati su un conto intestato all’Associazione MoVimento 5 Stelle e servono per finanziare vari progetti di carattere sociale.

Come abbiamo spiegato in passato, fino all’agosto 2018 le restituzioni degli eletti del Movimento 5 Stelle confluivano direttamente nel “Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese”. Questo è un fondo con cui lo Stato italiano e l’Unione europea affiancano le imprese e i professionisti che hanno difficoltà ad accedere al credito bancario perché non dispongono di sufficienti garanzie. Ad agosto 2018 la gestione delle restituzioni degli eletti del Movimento 5 Stelle è passata al “Comitato per le rendicontazioni/rimborsi del M5S”, composto dall’allora capo politico del partito, Luigi Di Maio, e dai due capigruppo di Camera e Senato, Francesco D’Uva e Stefano Patuanelli. All’epoca la destinazione dei rimborsi era decisa dagli iscritti al partito attraverso una votazione sulla piattaforma Rousseau, gestita dall’Associazione Rousseau, di proprietà di Davide Casaleggio, figlio del fondatore del Movimento 5 Stelle Gianroberto Casaleggio. In seguito alla separazione tra il Movimento 5 Stelle e l’Associazione Rousseau, ad aprile 2021 la nuova piattaforma per le votazioni del Movimento 5 Stelle è diventata Skyvote

Fino ad agosto 2021 l’ammontare delle restituzioni è stato rendicontato sulla piattaforma tirendiconto.it, anch’essa gestita da Rousseau, dove gli eletti del Movimento 5 Stelle davano conto delle restituzioni al partito mese per mese attraverso delle autocertificazioni. Al 28 luglio 2021, poco prima della chiusura della piattaforma, il totale delle restituzioni degli eletti del Movimento 5 Stelle ammontava a 118,5 milioni di euro, una cifra già superiore a quella citata in questi giorni da Conte. 

In seguito il sito tirendiconto.it è stato chiuso per via della separazione tra il Movimento 5 Stelle e l’Associazione Rousseau, e l’importo complessivo di tutte le restituzioni non è più stato reso pubblicamente disponibile. Il Movimento 5 Stelle ha comunque continuato a indire consultazioni interne per la destinazione delle restituzioni degli eletti. In base alle verifiche di Pagella Politica, da agosto 2021 a oggi il Movimento 5 Stelle ha indetto cinque votazioni online per la restituzione di rimborsi pari a oltre 8 milioni di euro. La più recente si è tenuta l’11 dicembre 2023 e gli iscritti hanno approvato la decisione di destinare un milione di euro di restituzioni alle popolazioni dell’Emilia-Romagna colpite dall’alluvione a maggio dello scorso anno.

Il verdetto

Giuseppe Conte ha ragione quando dice che gli eletti del Movimento 5 Stelle hanno restituito alla «collettività» 100 milioni di euro «tagliandosi lo stipendio». 

Fino al 2021, sul sito tirendiconto.it, il Movimento 5 Stelle ha rendicontato la restituzione di oltre 118 milioni di euro, la gran parte andata al “Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese”. Il sito è stato poi chiuso, ma il partito ha continuato a chiedere agli iscritti a chi destinare i soldi restituiti. 

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