indietro

Letta sbaglia: il Pd ha perso molti voti in Lazio e Lombardia

| 14 febbraio 2023
La dichiarazione
«I nostri due candidati in Lombardia e Lazio ottengono più voti delle scorse regionali. Le nostre liste, oltre il 20 per cento, prendono più delle politiche»
Fonte: Twitter | 13 febbraio 2023
ANSA
ANSA
Verdetto sintetico
I numeri danno torto al segretario uscente del Pd.
In breve
  • In Lombardia Majorino ha preso oltre 500 mila voti in meno di Gori nel 2018, anche se con una percentuale più alta. Le liste del Pd hanno perso voti sia rispetto alle ultime regionali sia rispetto alle politiche. TWEET
  • Discorso analogo vale per il Lazio. D’Amato ha preso oltre 400 mila voti in meno rispetto al vincitore Zingaretti nel 2018, sebbene con una percentuale un po’ più alta. La lista del Pd ha perso più di 200 mila voti, scendendo anche di percentuale. TWEET
Nella serata di lunedì 13 febbraio il segretario uscente del Partito democratico Enrico Letta ha commentato su Twitter i risultati delle elezioni regionali in Lombardia e Lazio, vinte in entrambi i casi dal centrodestra.

Nonostante la sconfitta, secondo Letta i candidati del Partito democratico hanno preso «più voti» rispetto alle scorse elezioni regionali del 2018. E non solo: le liste del Pd, con «oltre il 20 per cento» dei consensi, avrebbero preso più voti delle ultime elezioni politiche, quelle dello scorso 25 settembre.

Abbiamo verificato che cosa dicono i numeri e Letta sbaglia.

I risultati del Pd in Lombardia

Secondo i dati del Ministero dell’Interno, alle elezioni regionali in Lombardia del 12 e 13 febbraio il candidato sostenuto dal Partito democratico Pierfrancesco Majorino ha preso circa 1,1 milioni di voti, il 33,9 per cento sul totale. Alle scorse elezioni regionali del 4 marzo 2018 il candidato del Partito democratico Giorgio Gori, oggi sindaco di Bergamo, aveva preso il 29,1 per cento, ma con un milione e 633 mila voti: oltre 500 mila in più rispetto a Majorino. Rispetto a cinque anni fa sono cambiate le alleanze: Majorino è stato sostenuto anche dal Movimento 5 stelle, mentre Gori no. All’epoca Dario Violi, candidato del Movimento 5 stelle, prese quasi un milione di voti, pari al 17,4 per cento.

Per quanto riguarda le singole liste, nel 2018 quella del Pd ha ottenuto poco più di un milione di voti, quasi 400 mila in più rispetto ai circa 630 mila voti presi dalla lista del Pd il 12 e 13 febbraio. Nonostante i molti voti presi in meno, in termini percentuali c’è stata una crescita della lista, passata dal 19,2 per cento al 21,8 per cento. Alle elezioni regionali del 12 e 13 febbraio hanno votato molte meno persone rispetto al 2018: l’affluenza in Lombardia è stata del 41,7 per cento contro il 73,1 per cento di cinque anni fa.

Veniamo adesso al confronto con le elezioni politiche del 25 settembre 2022. In quella data la lista del Partito democratico ha ottenuto circa 962 mila voti nelle quattro circoscrizioni della Lombardia alla Camera e circa 972 mila al Senato, oltre 300 mila voti in meno rispetto a quelli presi alle regionali del 12 e 13 febbraio. Anche in quel caso la percentuale presa dal Pd era del 19,2 per cento.

I risultati del Pd nel Lazio

Nel Lazio il candidato presidente del Partito democratico Alessio D’Amato, supportato anche da Azione e Italia viva, ha raccolto 581 mila voti, il 33,5 per cento sul totale. A marzo 2018 Nicola Zingaretti aveva preso oltre un milione di voti (quasi il doppio di D’Amato), venendo eletto presidente con una percentuale un po’ più bassa, il 32,9 per cento dei consensi. Al 31,2 per cento si era fermato il candidato del centrodestra Stefano Parisi, mentre al terzo posto era arrivata la candidata del Movimento 5 stelle Roberta Lombardi con il 27 per cento. 

La singola lista del Partito democratico ha raccolto 313 mila voti, il 20,2 per cento sul totale. Nel 2018 erano stati quasi 540 mila, con il 21,2 per cento sul totale, due dati entrambi più alti.

Anche nel Lazio il Partito democratico è uscito ridimensionato dalle urne se si fa un confronto con i voti presi alle elezioni politiche del 25 settembre. In quell’occasione la lista del Pd ha raccolto circa 496 mila voti al Senato e circa 523 mila voti nelle due circoscrizioni alla Camera, in percentuale circa il 19 per cento.

Il verdetto

Secondo Enrico Letta, i candidati del Partito democratico in Lombardia e Lazio hanno preso «più voti delle scorse regionali» e le liste del Pd, con «oltre il 20 per cento», hanno preso più voti delle elezioni politiche del 25 settembre. I numeri danno torto al segretario uscente del Pd.

In Lombardia Majorino ha preso oltre 500 mila voti in meno di Gori nel 2018, anche se con una percentuale più alta. Le liste del Pd hanno perso voti sia rispetto alle ultime regionali sia rispetto alle politiche del 2022.

Discorso analogo vale per il Lazio. D’Amato ha preso oltre 400 mila voti in meno rispetto al vincitore Zingaretti nel 2018, sebbene con una percentuale un po’ più alta. La lista del Pd ha perso più di 200 mila voti, scendendo anche di percentuale.

AIUTACI A CRESCERE NEL 2024

Siamo indipendenti: non riceviamo denaro da partiti né fondi pubblici dalle autorità italiane. Per questo il contributo di chi ci sostiene è importante. Sostieni il nostro lavoro: riceverai ogni giorno una newsletter con le notizie più importanti sulla politica italiana e avrai accesso a contenuti esclusivi, come le nostre guide sui temi del momento. Il primo mese di prova è gratuito.
Scopri che cosa ottieni
Newsletter

I Soldi dell’Europa

Il lunedì, ogni due settimane
Il lunedì, le cose da sapere sugli oltre 190 miliardi di euro che l’Unione europea darà all’Italia entro il 2026.

Ultimi fact-checking

  • «Nella riforma del codice della strada c’è il cosiddetto “ergastolo della patente” e poi c’è il codice penale [...]. Nei casi gravi di reiterazione tu la patente non la puoi più vedere»

    Fonte: Cinque minuti – Rai 1
  • «Gli studi della Società Stretto di Messina calcolano che dall’apertura del cantiere del ponte sullo Stretto saranno creati 120 mila posti di lavoro»

    24 aprile 2024
    Fonte: Cinque minuti – Rai 1
  • «Anche a livello europeo, il nostro Paese ha un solo indicatore sopra la media Ue per gli infortuni, quello relativo ai morti. Ma questo perché l’Italia ha inserito il Covid tra le cause di infortunio sul lavoro, a differenza della stragrande maggioranza degli altri Paesi. Infatti, prima della pandemia eravamo al di sotto della media europea»

    13 aprile 2024
    Fonte: La Stampa
  • «Siamo la forza politica italiana più green! Per la Ong francese Bloom la delegazione italiana del M5S all’Europarlamento risulta “ecologicamente esemplare”, classificandosi al primo posto tra le delegazioni italiane che hanno maggiormente sostenuto le politiche ecologiche e il Green Deal»

    15 aprile 2024
    Fonte: