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Piantedosi sbaglia: nel 2016 Mare Nostrum non c’era più

| 07 marzo 2023
La dichiarazione
«Nel 2016, anno in cui era ancora operante l’operazione umanitaria Mare Nostrum, le vittime del Canale di Sicilia furono 4.574»
Fonte: Camera dei deputati | 7 marzo 2023
ANSA
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Verdetto sintetico
Il dato sui morti è corretto, ma nel 2016 Mare Nostrum non era più operativa da tempo.
In breve
  • Secondo i dati dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni, nel 2016 sono morte o andate disperse 4.574 persone nel Mar Mediterraneo centrale. TWEET
  • L’operazione umanitaria e militare Mare Nostrum è stata avviata dall’Italia a ottobre 2013 ed è terminata dopo un anno, sostituita dalla missione europea Triton, guidata da Frontex. TWEET
Nel pomeriggio di martedì 7 marzo il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha tenuto un’informativa alla Camera dei deputati sul recente naufragio al largo delle coste della Calabria, in cui sono morti oltre 70 migranti. Tra le altre cose Piantedosi ha difeso l’operato del suo governo e ha voluto ricordare «la lunga e terribile serie di naufragi che continuano a verificarsi nel Mediterraneo». Secondo il ministro dell’Interno nel 2016 ci furono per esempio 4.574 morti nel Canale di Sicilia, che separa l’isola dall’Africa, quando ancora era attiva l’«operazione Mare Nostrum». La stessa frase è stata ripetuta dal ministro lo stesso giorno, in un’informativa al Senato. 

Abbiamo verificato e, sebbene il dato citato da Piantedosi sia corretto, non è vero che nel 2016 Mare Nostrum era operativa.

Le operazioni Mare Nostrum e Triton

Secondo i dati dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), un’organizzazione intergovernativa collegata alle Nazioni Unite, nel 2016 i morti e i dispersi nel Mar Mediterraneo centrale, ossia tra il Nord Africa e le coste italiane, furono 4.574, il numero correttamente citato da Piantedosi. Il ministro dell’Interno sbaglia però nel dire che in quell’anno era ancora in vigore l’operazione umanitaria chiamata “Mare Nostrum”, che riprende il nome che gli antichi Romani davano proprio al Mar Mediterraneo.

Come spiega il Ministero della Difesa, Mare Nostrum è stata un’operazione umanitaria e militare avviata dall’Italia a ottobre 2013, dopo un naufragio al largo di Lampedusa, in cui morirono circa 370 migranti. L’obiettivo dell’operazione era quello di «fronteggiare lo stato di emergenza umanitaria in corso nello Stretto di Sicilia, dovuto all’eccezionale afflusso di migranti». All’epoca era in carica il governo di Enrico Letta (Partito democratico), supportato da vari partiti, tra cui il Partito democratico e il Popolo della Libertà. 

Per salvaguardare le vite dei migranti e assicurare alla giustizia i cosiddetti “scafisti”, Mare Nostrum poteva contare su un migliaio di militari della Marina Militare, su varie navi, velivoli ed elicotteri. In misura minore, all’operazione partecipavano anche Carabinieri e Polizia. Sulle navi, accanto al personale medico sanitario, c’erano ufficiali che avevano il compito di controllare l’identificazione dei migranti direttamente a bordo. 

L’operazione Mare Nostrum è cessata il 31 ottobre 2014, dopo essere stata sostituita dall’operazione europea denominata “Triton” e condotta da Frontex,  l’agenzia europea fondata nel 2004 per assistere gli Stati membri dell’Unione europea nella protezione delle frontiere esterne. Come abbiamo spiegato in passato, parlando delle morti dei migranti nel Mar Mediterraneo, uno dei motivi che avevano spinto alla sostituzione di Mare Nostrum con Triton derivava dalle forti critiche che erano state indirizzate al governo italiano nel corso del 2014 da parte di altri Paesi Ue così come da attori interni alla politica italiana. Secondo quest’ultimi, l’operazione Mare Nostrum mostrava un atteggiamento di eccessiva accoglienza nei confronti dei migranti, incoraggiandone le partenze.

Proprio il 31 ottobre 2014, presentando la nuova missione europea, l’allora ministro dell’Interno Angelino Alfano aveva sottolineato una differenza sostanziale tra Mare Nostrum e Triton: mentre la prima, come abbiamo visto, aveva l’obiettivo di soccorrere i migranti, la seconda – che poteva contare su una quantità minore di risorse economiche – puntava al «presidio delle frontiere». In concreto, una differenza è che con Triton le navi italiane non si sarebbero più spinte «oltre le 30 miglia marittime dalle coste italiane», cosa invece avvenuta con Mare Nostrum. A febbraio 2018 Triton è poi stata sostituita da Themis, una nuova missione navale europea nel Mediterraneo centrale, oggi ancora operativa.

Tra giugno 2015 e marzo 2020 è stata operativa nel Mar Mediterraneo centrale anche un’altra operazione europea, chiamata “Sophia”, che come spiega il Ministero dell’Interno aveva come scopo principale «il contrasto al traffico illecito di esseri umani», nel «più ampio impegno dell’Ue volto ad assicurare, secondo un approccio comprensivo ed integrato, il ritorno della stabilità e della sicurezza in Libia».

Il verdetto

Secondo Matteo Piantedosi, «nel 2016, anno in cui era ancora operante l’operazione umanitaria Mare Nostrum, le vittime del Canale di Sicilia furono 4.574». Il dato sui morti è corretto, ma nel 2016 Mare Nostrum non era più operativa da tempo.

Secondo i dati dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni, nel 2016 sono morte o andate disperse 4.574 persone nel Mar Mediterraneo centrale. L’operazione umanitaria e militare Mare Nostrum è stata avviata dall’Italia a ottobre 2013 ed è terminata dopo un anno, sostituita dalla missione europea Triton, guidata da Frontex.

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