Le posizioni dei partiti sul ponte sullo Stretto

Abbiamo messo in fila chi fa parte dei favorevoli all’opera e chi è contrario. Negli anni non sono mancate le giravolte di alcuni politici di primo piano
Ansa
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Una delle misure più attese nella nuova legge di Bilancio riguardava i fondi per finanziare la costruzione del ponte sullo Stretto, promesso dalla coalizione di centrodestra nel suo programma elettorale. Il disegno di legge presentato dal governo in Parlamento ha autorizzato una spesa di 11,6 miliardi di euro entro il 2032 per l’opera, ma durante l’esame in Commissione Bilancio del Senato con una modifica al testo si è stabilito che 1,6 miliardi di euro dovranno metterli le regioni Sicilia e Calabria.

Al momento non è ancora disponibile il progetto definito e aggiornato dell’opera, ma in questi mesi i partiti in Parlamento hanno espresso le loro posizioni sul tema. Vediamo quali sono.

I favorevoli al ponte sullo Stretto

I partiti che sostengono il governo Meloni sono favorevoli alla costruzione del ponte sullo Stretto di Messina. 

Il principale sostenitore dell’opera è il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini che da quando è tornato al governo ha spesso difeso la necessità di realizzare l’opera, a volte citando numeri corretti, altre volte commettendo diversi errori. Tra le altre cose il leader della Lega ha più volte detto che il nuovo ponte sarebbe costruito sul Canale di Sicilia, che però divide il Nord Africa dalla Sicilia, non la Sicilia dalla Calabria.
Salvini non è stato sempre favorevole alla costruzione del ponte sullo Stretto, anzi. Per esempio nel 2016, in un’intervista a L’aria che tira su La7, aveva dichiarato che «ci sono parecchi ingegneri che dicono» che il ponte «non sta in piedi». «Non vorrei spendere qualche miliardo di euro per un ponte in mezzo al mare quando sia in Sicilia che in Calabria i treni non ci sono», aveva aggiunto il leader dell’allora Lega Nord. 

A partire dagli anni Novanta Forza Italia e il suo fondatore Silvio Berlusconi, morto lo scorso giugno, hanno sempre promosso la costruzione del ponte sullo Stretto. Oggi fanno parte di Forza Italia sia il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, sia il presidente della Regione Sicilia, Renato Schifani. A ottobre l’attuale segretario di Forza Italia Antonio Tajani ha proposto di intitolare il ponte proprio a Berlusconi.

Sulla stessa linea è il principale partito della coalizione di governo. «Il ponte sullo Stretto è un’infrastruttura che Fratelli d’Italia sostiene da sempre», ha dichiarato nel 2021 la leader del partito Giorgia Meloni. Ad agosto 2023 il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Galeazzo Bignami, tra i principali esponenti del partito di Meloni, ha detto che il ponte è «un’opera che si finanzia da sé». Le cose però non stanno proprio così.
Fuori dai partiti della maggioranza, è favorevole al ponte sullo Stretto anche Italia Viva di Matteo Renzi, che in passato era contrario all’opera. Nel 2012, durante le primarie del Partito Democratico, Renzi aveva criticato la proposta di finanziare il ponte sullo Stretto con i soldi dei cittadini. «Ma li mettano nelle nostre scuole, li mettano per l’edilizia scolastica, che non è degna di un Paese civile. Li mettano sulle cose concrete, anziché sui grandi progetti faraonici», aveva detto Renzi. Una volta diventato presidente del Consiglio, il leader di Italia Viva ha cambiato idea sull’infrastruttura, chiamandola «Napoli-Palermo, per non dire ponte sullo Stretto». A maggio 2023 Italia Viva ha votato a favore del decreto-legge che ha fatto ripartire i progetti sull’infrastruttura. 

Una posizione più ambigua è quella di Azione, l’ex alleato di Italia Viva. Il partito guidato da Carlo Calenda ha votato a favore del decreto-legge sul ponte e in passato lo stesso Calenda si è detto più volte favorevole alla nuova infrastruttura, definendola in altri casi uno «slogan». Secondo il leader di Azione, però, il governo attualmente in carica non sarebbe in grado di portare a termine l’opera. «Un governo che discute da mesi, senza concludere nulla, su una pista di bob, che possibilità ha di realizzare il ponte sullo stretto di Messina?», si è chiesto l’8 dicembre Calenda sui social network, riferendosi ai ritardi del governo nella costruzione della pista da bob per le olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026. Di recente poi lo stesso Calenda su Facebook ha commentato ironicamente un nostro articolo sui posti di lavoro che secondo Salvini sarebbero stati creati dal ponte.

I contrari al ponte sullo Stretto

Il Partito Democratico è contrario alla costruzione dell’opera e a inizio dicembre ha organizzato una manifestazione a Messina «per dire no al ponte sullo Stretto, un’opera anacronistica e dannosa, che guarda al passato e non al futuro». «Noi ci siamo su questa battaglia», ha detto la stessa segretaria del partito Elly Schlein il 19 dicembre all’ex sindaco di Messina Renato Accorinti, a cui ha garantito che il PD è al lavoro per unire le altre forze politiche contrarie al ponte. In passato il partito aveva comunque aperto alla possibilità di costruire un collegamento tra la Sicilia e il resto d’Italia. Ad agosto 2022 per esempio l’ex deputato Davide Gariglio aveva dichiarato che «il Partito Democratico è convinto della necessità di ammodernare le infrastrutture del Sud e di valutare con attenzione la possibilità di un ponte sullo Stretto sicuro ed ambientalmente sostenibile».

Il Movimento 5 stelle è storicamente contrario all’infrastruttura, contestata dal suo fondatore Beppe Grillo non solo nei suoi spettacoli dal vivo, ma anche con vari post sul suo blog e con varie iniziative politiche. Nel 2012, per inaugurare la campagna elettorale del Movimento 5 Stelle e ribadire il “no” al ponte, Grillo attraversò lo stretto di Messina a nuoto. «Questo è un vecchio progetto che è stato riesumato per assecondare le velleità, più che la concretezza, del ministro Salvini. Sembra quasi che lo lascino fare per sfogare questo capriccio», ha invece detto lo scorso maggio il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte. Nel 2020 però, quando era presidente del Consiglio, lo stesso Conte aveva espresso posizioni più favorevoli nei confronti del ponte sullo Stretto, aprendo addirittura alla possibilità di realizzare una struttura «sottomarina» tra la Sicilia e il resto d’Italia.
Alleanza Verdi-Sinistra, la lista che in Parlamento rappresenta Sinistra Italiana ed Europa Verde, ha espresso le posizioni più critiche sul ponte sullo Stretto. Il segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni e il co-portavoce di Europa Verde Angelo Bonelli si sono sempre detti contrari all’opera, giudicata «uno sperpero di miliardi» e pericolosa dal punto di vista ambientale. Il 20 dicembre Fratoianni e Bonelli hanno incontrato l’ex sindaco di Messina Accorinti per discutere sui «i prossimi passi decisivi per arrestare lo spreco di miliardi di euro previsti per un progetto economicamente e ambientalmente dannoso come il ponte tra Calabria e Sicilia».

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