In un’intervista del 21 aprile con labparlamento.it il deputato di Fratelli d’Italia Fabio Rampelli ha sostenuto che Alitalia sia un «marchio che da solo vale miliardi di euro».

La questione del marchio Alitalia è al centro delle trattative tra Italia e Unione europea: la seconda ha chiesto di rinunciare al marchio, per garantire la “discontinuità economica” tra la vecchia Alitalia e la nuova compagnia che dovrebbe sostituirla. Un requisito necessario per consentire l’aiuto di Stato da parte delle finanze pubbliche italiane alla compagnia aerea.

Quella di Rampelli, in ogni caso, è una stima completamente sbagliata. Andiamo a vedere i dettagli.

Le parole del commissario straordinario

Il 20 aprile il commissario straordinario di Alitalia Giuseppe Leogrande è stato ascoltato dalle Commissioni riunite Trasporti e Attività produttive della Camera, dove era presente anche il deputato Fabio Rampelli.

Tra le altre cose Leogrande ha detto che (min.1:05:05) «il valore contabile del marchio [Alitalia n.d.r.] si aggira sui 150 milioni» di euro. Il valore contabile, lo specifichiamo, è il valore risultante dal bilancio, senza tenere conto di eventuali svalutazioni o rivalutazioni. Secondo quanto sostenuto da Leogrande nel prosieguo del suo intervento, è importante che il marchio Alitalia continui ad esistere nella nuova compagnia e ha quindi auspicato che, in sede di trattative comunitarie, venga trovata una soluzione in tal senso

In ogni caso la cifra riportata da Leogrande non permette di parlare nemmeno di centinaia di milioni di euro per il marchio Alitalia, tanto meno di «miliardi di euro» come sostiene Rampelli.

Possiamo ipotizzare che il deputato di Fdi, presente all’audizione di Leogrande, abbia rilasciato la sua intervista prima di sentire questa valutazione. I documenti in cui questa sarebbe contenuta oltretutto – secondo quanto ci hanno riferito fonti vicine al dossier Alitalia – sono probabilmente non pubblicamente consultabili.

Tuttavia che una valutazione di «miliardi di euro» fosse completamente irrealistica era possibile saperlo anche in precedenza. Andiamo a vedere il perché.

Che cosa dice la stampa

Già la settimana precedente all’audizione di Leogrande il Corriere della Sera aveva riportato, il 14 aprile, che «in una delle ultime perizie» l’asset costituito dal marchio Alitalia «valeva circa 145 milioni di euro».

Una cifra coerente con «la valutazione che gira tra gli esperti internazionali e che il Corriere della Sera ha potuto consultare», riferita a ottobre 2020 dal quotidiano milanese, pari a 220 milioni di euro per «il marchio, i codici di volo, il programma fedeltà MilleMiglia e gli slot del principale aeroporto di Londra».

Il Messaggero, a gennaio 2021, riportava la suddivisione di questa cifra totale: tra i 50 e i 70 milioni di euro per il marchio e tra i 130 e i 150 milioni di euro per codici di volo, MilleMiglia e lo slot di Londra. Dunque un valore del marchio anche inferiore a quello che sarebbe stato stimato di recente, secondo quanto riferito dal Corriere della Sera il 14 aprile 2021.

Si tratta di indiscrezioni giornalistiche e dunque è possibile che le cifre non siano precise o affidabili al cento per cento, ma è chiara la differenza di ordine di grandezza con quanto sostenuto da Rampelli. E non è tutto.

Non il più prezioso dei marchi italiani

A luglio 2019 avevamo analizzato una dichiarazione di Stefano Patuanelli (M5s) secondo cui il marchio Alitalia era il secondo brand italiano al mondo e avevamo verificato come questa fosse sbagliata.

Il marchio Alitalia infatti non si classificava allora nemmeno tra i migliori 50 brand italiani, e non lo fa nemmeno adesso.

Secondo il rapporto “Italy 50 2021” rilasciato ad aprile 2021 da Brand Finance – società di consulenza che si occupa esattamente di valutare il valore dei marchi – il marchio che vale più di tutti è Gucci, pari a oltre 13 miliardi di euro. In decima posizione – l’ultima per cui sia riportato il valore del marchio – troviamo RayBan, con meno di 3 miliardi di euro. Si può ipotizzare che in cinquantesima posizione il valore sia ancora inferiore e Alitalia non entra nemmeno in questa top 50.

Il verdetto

Il deputato di Fratelli d’Italia Fabio Rampelli il 21 aprile ha affermato che il marchio Alitalia «da solo vale miliardi di euro».

È una stima del tutto errata. Secondo quanto di recente confermato dall’amministratore straordinario di Alitalia, Giuseppe Leogrande, il valore è di circa 150 milioni di euro.

Se è possibile che Rampelli – presente all’audizione di Leogrande in cui questa stima è stata fornita – abbia rilasciato la sua intervista prima di sentire questa cifra, il suo errore rimane. Diverse indiscrezioni giornalistiche, sicuramente conoscibili al momento della dichiarazione di Rampelli, riportavano già numeri vicini a quelli poi riferiti da Leogrande. Inoltre che il marchio Alitalia non fosse tra i migliori marchi italiani era cosa nota da tempo.

In conclusione per Rampelli un “Pinocchio andante”.