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Ministri con/senza portafoglio

Qui il portafoglio non sta per la ricchezza dei ministri, ma per la loro possibilità di spendere soldi pubblici: i ministri con portafoglio infatti sono membri del governo posti a capo di una delle strutture ministeriali previste dalla legge e dalla Costituzione.

Chi guida un ministero con portafoglio guida un’intera e complessa amministrazione, con un proprio bilancio, con uffici strutturati a livello centrale e spesso anche sul territorio. Tutti i ministeri più importanti sono ministeri con portafoglio, come il Ministero dell’Interno (che nomina i prefetti a livello nazionale) o il Ministero degli Esteri (che gestisce il funzionamento delle ambasciate italiane all’estero).

Al contrario i ministri senza portafoglio non hanno alle spalle una struttura apposita, ma sono insediati negli uffici della Presidenza del Consiglio dei ministri e svolgono solo le funzioni che vengono loro delegate dal governo. Rispetto ai colleghi con portafoglio, questi ministri hanno un potere minore e il loro numero non è stabilito dalla legge. 

Sono esempi di ministri senza portafoglio il ministro per i Rapporti con il Parlamento, il ministro dello Sport e il ministro della Pubblica amministrazione. Al netto di questa differenza, i ministri senza portafoglio possono comunque avere sottosegretari e viceministri, e partecipano alle riunioni del Consiglio dei ministri.
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