Dal 15 ottobre al 31 dicembre il possesso del green pass – che si ottiene dopo essere stati vaccinati contro la Covid-19, con un test negativo o l’avvenuta guarigione – diventerà obbligatorio per i lavoratori pubblici e privati. Ma quanti di questi non sono ancora vaccinati?

Al momento su questo punto c’è molta incertezza, con possibili conseguenze organizzative sul numero di test da effettuare per chi non vuole vaccinarsi. Le stime che negli ultimi giorni circolano sui giornali variano parecchio e vanno dai 2,5 milioni di non vaccinati ai 5 milioni.

Quale sembra essere l’ordine di grandezza più affidabile? Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza, numeri ufficiali alla mano.

Quanti sono i vaccinati in Italia

Un primo punto di partenza è analizzare che cosa dicono i dati sulle vaccinazioni.

Nel nostro Paese le persone completamente vaccinate contro la Covid-19 sono oltre 43,3 milioni, l’80,2 per cento della popolazione vaccinabile, ossia quella dai 12 anni in su. La percentuale supera l’84,4 per cento se si considerano gli oltre 45,8 milioni di cittadini che hanno ricevuto almeno una dose di vaccino, a 15 giorni dalla quale si può ottenere il green pass.

In base ai dati della struttura commissariale per l’emergenza coronavirus – rielaborati dal nostro collaboratore Lorenzo Ruffino – al momento la fascia di popolazione più protetta è quella over 80, con il 93,5 per cento di completamente vaccinati, mentre poco meno di un over 60 su dieci non ha ancora ricevuto due dosi di vaccino.

Quanti dei cittadini non vaccinati sono lavoratori, pubblici e privati? Avere una risposta precisa a questa domanda è molto difficile.

Quanti sono i non vaccinati in età lavorativa

Tra le fasce di popolazione in età lavorativa (così come sono suddivise dai dati più aggiornati della struttura commissariale), all’8 ottobre non avevano ancora ricevuto neppure una dose di vaccino oltre 900 mila persone tra i 20 e i 29 anni, quasi 1,4 milioni tra i 30 e i 39 anni, circa 1,7 milioni tra i 40 e i 49 anni, oltre 1,4 milioni tra i 50 e i 59 anni e circa 840 mila tra i 60 e 69 anni. Stiamo parlando di oltre 6,2 milioni di persone, di cui però non sappiamo quante siano al momento occupate.

Si potrebbe essere tentati di incrociare questo numero con quello del tasso di occupazione in Italia, che secondo l’Istat ad agosto era del 58,1 per cento nella fascia 15-64 anni. Con un calcolo spannometrico, si potrebbe dunque ipotizzare che i non vaccinati occupati siano circa 3,6 milioni (il 58,1 per cento dei 6,2 milioni visti prima), ma questo passaggio ha basi poco solide, per almeno tre motivi.

Innanzitutto, con questo calcolo si confrontano dati su fasce di età diverse: 20-69 anni per i vaccinati, 15-64 anni per gli occupati (non si può fare altrimenti, visti i dati a disposizione). In secondo luogo, la popolazione dei non vaccinati non necessariamente ha le stesse caratteristiche della popolazione in generale dal punto di vista lavorativo. È dunque possibile che tra i non vaccinati il tasso di occupazione sia più basso o più alto di quello del resto della popolazione.

Inoltre bisogna ricordare che non necessariamente l’insieme dei vaccinati coincide con quello dei possessori di green pass. Tra quest’ultimi possono esserci i guariti, senza aver ricevuto nemmeno una dose, o chi fa test periodici, la cui negatività dà accesso al green pass.

Negli ultimi giorni alcuni quotidiani hanno riportato statistiche provvisorie sui possessori del green pass, provenienti da fonti interne al governo, ma comunque da prendere con la dovuta cautela.

Che cosa dicono le altre stime

Per esempio il 12 ottobre La Repubblica ha scritto che nel nostro Paese sarebbero «3,3 milioni» i lavoratori senza green pass. Di questi, «due milioni e mezzo sono dipendenti: 344 mila nel pubblico e 2,2 milioni nel privato. E 740 mila autonomi: professionisti, partite Iva, collaboratori», ha sottolineato il quotidiano. «Il numero è frutto di stime, confermate in parte anche dal governo, ma l’entità preoccupa».

Il giorno prima, l’11 ottobre, Il Messaggero ha citato delle cifre simili, indicando come fonte lo stesso governo. Secondo il quotidiano romano, al momento sarebbero sprovvisti del green pass 2,2 milioni di lavoratori nel settore privato, «una stima che apparentemente non distingue tra le certificazioni rilasciate a seguito di vaccino e quelle che invece dipendono da altre cause, come un tampone negativo o anche la guarigione».

Per quanto riguarda i dipendenti pubblici, sono invece indicate stime del Dipartimento della Funzione pubblica – una struttura interna di Palazzo Chigi – sui vaccinati e non (dunque non sui possessori di green pass). I lavoratori pubblici senza nemmeno una dose sarebbero circa 250 mila, di cui 100 mila in settori dove è in vigore da tempo l’obbligo vaccinale (si pensi al personale sanitario) o il possesso del green pass (si pensi al personale docente).

Abbiamo contattato l’ufficio stampa di Palazzo Chigi per avere una conferma sui dati più aggiornati, ma al momento della pubblicazione di questo articolo siamo in attesa di una risposta.

In conclusione

Dal 15 ottobre il green pass diventerà obbligatorio per tutti i lavoratori pubblici e privati. Ma al momento c’è ancora molta incertezza su quanti occupati non siano ancora stati vaccinati – una delle tre condizioni che garantisce l’ottenimento del green pass, insieme con un test negativo o l’avvenuta guarigione – o più in generale siano in possesso del green pass.

Secondo i dati più aggiornati, i non vaccinati in età lavorativa (20-69 anni) in Italia sono oltre 6,2 milioni. In base alle stime riportate da alcuni quotidiani e in parte confermate dal governo, circa la metà, ossia 3,3 milioni, sarebbero lavoratori, di cui la maggior parte nel settore privato.