Il sindaco polacco che ha criticato Salvini non è di sinistra, anzi

In visita in Polonia, il leader della Lega non è stato contestato dalla «sinistra polacca», ma da un sindaco di un partito nazionalista
EPA/DAREK DELMANOWICZ
EPA/DAREK DELMANOWICZ
Martedì 8 marzo il leader della Lega Matteo Salvini ha visitato la città di Przemysl, in Polonia, a pochi chilometri dal confine con l’Ucraina, nel corso di un viaggio intrapreso per «contribuire» alla risoluzione del conflitto con la Russia. Lì Salvini ha incontrato il sindaco Wojciech Bakun, che però non gli ha riservato l’accoglienza sperata. 

Lo scontro con il sindaco e i fotografi

Un video, pubblicato su Facebook da Paweł Zastrowski, un politico di Przemysl, mostra infatti Bakun e Salvini, uno accanto all’altro, parlare di fronte ad alcuni giornalisti. Il sindaco, nel corso di un breve discorso in polacco, ha dichiarato di non voler ricevere Salvini e ha poi mostrato una maglietta con il volto del presidente russo Vladimir Putin, uguale a quella indossata da Salvini durante un viaggio in Russia nel 2018 (oggetto che dev’essere frequente nel suo guardaroba: nel 2015, al Parlamento europeo, ne aveva indossata un’altra).
Immagine 1. Salvini in Piazza Rossa, a Mosca, a dicembre 2018
Immagine 1. Salvini in Piazza Rossa, a Mosca, a dicembre 2018
Nello specifico, Bakun ha detto al leader leghista: «Io non la ricevo, venga con me al confine a condannare [Putin]». Durante il discorso del sindaco, Salvini ha inizialmente annuito, ma quando ha visto la maglietta ha provato a rispondere in inglese, dicendo di trovarsi lì per «aiutare i rifugiati, i bambini, le madri e i padri ucraini». 

Il leader leghista si è poi allontanato dai microfoni, ed è stato criticato anche da un gruppo di fotografi italiani presenti sul posto. Uno in particolare, per esempio, ha detto: «Mettiti la maglia di Putin, sei un pagliaccio, vai a casa», e ha poi ricordato quando, nel 2015, Salvini affermò che «mezzo Putin» vale quanto «due Mattarella».

Secondo quanto riportato dall’Ansa, in seguito allo scambio Salvini ha commentato: «Non ci interessa la polemica della sinistra italiana o polacca, siamo qui per aiutare chi scappa dalla guerra». Il sindaco di Przemysl, però, non è un esponente della «sinistra polacca», anzi: il suo partito è decisamente più vicino alla destra.

Il partito del sindaco Bakun

Wojciech Bakun è entrato in carica il 22 novembre 2018, dopo aver vinto le elezioni amministrative. È un esponente del partito Kukiz’15, definito di «estrema destra» nel 2019 dall’edizione europea dal sito di informazione Politico, e orientato verso idee nazionaliste. Nel suo attuale programma, infatti, si legge: «Il potere in Polonia non può appartenere a oligarchie di partito, né a governi stranieri, a corporazioni internazionali o media stranieri. Il potere supremo nel nostro paese è di appartenere solo alla Nazione!»

Il partito, nato come un movimento anti-establishment, intende inoltre modificare il sistema elettorale polacco, con l’obiettivo di rinnovare la politica del Paese. 

In passato il leader di Kukiz 15, l’ex musicista Pawel Kukiz, ha preso posizioni antiabortiste ed euroscettiche, e anche oggi il programma critica la «progressiva burocratizzazione dei processi democratici» dell’Unione e l’eccessiva importanza attribuita agli Stati principali, a scapito degli altri. 

Idee diverse, quindi, rispetto a quelle generalmente identificabili con la «sinistra» a cui Salvini ha attribuito le contestazioni ricevute. 

Nel 2019 il Movimento 5 stelle aveva cercato di creare un’alleanza europea con vari partiti minori, tra cui anche Kukiz 15, che però non ha superato la soglia di sbarramento alle elezioni europee di maggio 2019 e non ha quindi ottenuto seggi.

Al momento Kukiz 15 non sembra godere di ampi consensi in Polonia. Secondo i sondaggi più recenti, se si andasse a votare per il rinnovo del Parlamento, prenderebbe circa il 2 per cento delle preferenze.

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