Il politico più forte su Facebook non è quello a cui state pensando

Sei leader in Parlamento hanno più di un milione di follower sul social network, ma uno in particolare sta crescendo da mesi
ANSA/MASSIMO PERCOSSI
ANSA/MASSIMO PERCOSSI
In un anno di governo, una delle scelte più discusse del presidente del Consiglio Mario Draghi è quella di non aver aperto profili ufficiali sui social network: Draghi infatti non è né su Facebook, né su Twitter, neppure su Instagram. Una scelta in controtendenza rispetto ai leader di partito in Parlamento, che da anni usano i social, in particolare Facebook, come uno dei principali canali di comunicazione con i propri elettori.

Ad oggi sono sei i leader in Parlamento che possono vantare più di un milione di follower su Facebook. Il segretario della Lega Matteo Salvini ne ha oltre 5 milioni, la presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni oltre 2,3 milioni, il leader del Movimento 5 stelle Giuseppe Conte quasi 4,6 milioni, mentre gli ex presidenti del Consiglio Matteo Renzi (Italia viva) e Silvio Berlusconi (Forza Italia) si attestano intorno agli 1,1 milioni. 

A questi nomi noti si aggiunge anche quello – meno popolare sul piano politico – del senatore Gianluigi Paragone, eletto nel 2018 con il Movimento 5 stelle e oggi alla guida di Italexit, partito che chiede l’uscita dell’Italia dall’Unione europea. Su Facebook, l’ex conduttore televisivo può infatti contare su quasi 1,6 milioni di follower. Non solo: altri numeri mostrano come di recente Paragone sia diventato ormai il politico più condiviso e cresciuto di più su Facebook, sfruttando negli ultimi mesi anche la disinformazione sulla pandemia di Covid-19

Dove tutto è iniziato

Facciamo un salto indietro nel tempo, al 1° giugno 2018, quando si è insediato il primo governo guidato da Giuseppe Conte, sostenuto da M5s e Lega. Secondo i dati di Crowdtangle, una piattaforma di proprietà di Facebook che consente di analizzare le attività sul social network, da quella data ad oggi Paragone ha visto crescere il suo numero di follower di oltre il 650 per cento, il numero più alto di tutti, fatta eccezione per Conte, che però aveva aperto la sua pagina Facebook solo il 21 maggio 2018, mentre quella di Paragone era online dal 2 maggio 2011.
Grafico 1. Crescita di follower in termini percentuali, dal 1° giugno 2018 al 1° marzo 2022 – Fonte: Rielaborazione di Pagella Politica su dati Crowdtangle
Tornando ai giorni nostri, anche durante tutto febbraio 2022 Paragone è continuato a crescere, guadagnando oltre 35 mila nuovi follower in un mese. Una crescita del 2,3 per cento, davanti al +0,7 per cento al secondo posto di Meloni.

Due curiosità: in questa legislatura, Renzi non ha praticamente guadagnato nuovi followers su Facebook, mentre Conte, dopo essere arrivato a un picco di quasi 4,7 milioni di follower nella scorsa primavera, è leggermente calato.

Tanti post, molte interazioni

Una delle strategie principali adottate da Paragone è quella di pubblicare molti post su Facebook. Per la precisione, nell’ultimo anno i post sulla sua pagina sono stati più di 5 mila, una cifra pari a poco meno della metà di tutti i post pubblicati dai sei leader con più di un milione di follower su Facebook. Soltanto nel mese di febbraio 2022, sulla sua pagina Facebook Paragone ha pubblicato 457 post: una media di circa 16 al giorno, per lo più link che rimandano al suo sito ilparagone.it (che, come vedremo meglio tra poco, ha in diverse occasioni diffuso contenuti di disinformazione).
Grafico 2. Suddivisione dei post pubblicati su Facebook a febbraio 2022 – Fonte: Rielaborazione di Pagella Politica su dati Crowdtangle
Al primato del numero dei post corrisponde anche quello del numero di interazioni, che sommano il numero di reazioni, commenti e condivisioni. Negli ultimi sei mesi la pagina di Paragone ha infatti generato quasi 36,5 milioni di interazioni: il numero più alto di tutti i leader sopra al milione di follower. Meloni si è fermata a 20,2 milioni di interazioni, Salvini a 12,8 milioni e Conte a 11,4 milioni. 

Soltanto nell’ultimo mese di febbraio 2022, tra reazioni, commenti e condivisioni, Paragone ha poi raccolto oltre 6,3 milioni di interazioni, più del doppio di quelle di Meloni, seconda in classifica, con quasi 2,8 milioni.

Il leader di Italexit è primo anche in un’altra graduatoria, quella sull’interaction rate, che pesa il numero di interazioni dei post con quello dei follower. A febbraio 2022 l’interaction rate dei post di Paragone era dello 0,90 per cento, contro lo 0,80 per cento di Meloni e Berlusconi. Ultimo tra i sei leader era Salvini, con un’interaction rate dello 0,20 per cento. 

La disinformazione sulla pandemia

Ma con quali temi Paragone è riuscito a raggiungere un pubblico così vasto su Facebook? Un suggerimento arriva dai dati di Crowdtangle sui post pubblicati da pagine politiche che hanno ottenuto più interazioni sul social network nel mese di febbraio 2022. Al primo posto troviamo proprio un post di Paragone, che il 9 febbraio dava il suo addio al premio nobel per la medicina Luc Montagnier, morto quel giorno a 89 anni. «Oggi piangiamo un grande scienziato, un uomo coraggioso e libero, un maestro di vita», aveva scritto il leader di Italexit sulla sua pagina Facebook.
Da tempo Montagnier era diventato uno degli scienziati più citati dalla comunità no-vax, di recente anche in relazione alla campagna vaccinale contro la Covid-19. E proprio sulla pandemia Paragone ha costruito buona parte della sua fortuna su Facebook negli ultimi mesi. 

Tra le altre cose, come mostrano le verifiche dei nostri colleghi di Facta, il leader di Italexit ha più volte diffuso fuorvianti, per esempio dicendo che i vaccinati contro la Covid-19 si contagiano di più dei non vaccinati, o falsi, per esempio riportando sul suo sito notizie secondo cui le compagnie assicurative statunitensi avrebbero collegato un aumento dei decessi con i vaccini.

Quanto spende Paragone

Ricordiamo poi che Paragone si è candidato come sindaco di Milano alle scorse elezioni comunali di settembre 2021, raccogliendo il 2,99 per cento dei voti, rimanendo escluso per poche preferenze dal Consiglio comunale. Il leader di Italexit, visto lo scarto di soli 43 voti dalla soglia di sbarramento, aveva chiesto il riconteggio delle schede. Lo scorso 19 febbraio è però emerso che in base ai nuovi calcoli della prefettura di Milano, i voti mancanti erano molti di più, oltre 1.500. 

L’esplosione su Facebook di Paragone non è arrivata gratis. Secondo i dati pubblicamente consultabili sulla piattaforma Ad library di Facebook, tra aprile 2019 (prima data disponibile) e febbraio 2022 il leader di Italexit ha investito sul social quasi 115 mila euro. Le sponsorizzazioni più recenti riguardano critiche all’Unione europea per la gestione della guerra in Ucraina e critiche al governo Draghi, contro il green pass.

Per avere un ordine di grandezza, nello stesso periodo di tempo la pagina di Meloni ha investito quasi 70 mila euro, quella di Salvini circa 500 mila, quella di Conte zero, quella di Renzi quasi 230 mila, e quella di Berlusconi oltre 93 mila.

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