No, il Museo Egizio di Torino non faceva sconti solo per i musulmani

L’accusa è stata rivolta al direttore Greco dal vicesegretario della Lega Crippa, che però si sbaglia
ANSA
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Il 21 settembre, intervistato da Affaritaliani.it, il vicesegretario della Lega Andrea Crippa ha invitato il direttore del Museo Egizio di Torino Christian Greco a dimettersi, accusandolo di essere «un direttore di sinistra che ha gestito» il museo «in modo ideologico e razzista contro gli italiani e i cittadini di religione cristiana». «Qualche anno fa Greco decise uno sconto solo per i cittadini musulmani», ha dichiarato Crippa. «Ha fatto sconti solo per i musulmani e mai per chi professa altre religioni». Tre giorni prima, il 18 settembre, anche l’assessore regionale di Fratelli d’Italia Maurizio Marrone aveva dichiarato al Corriere della Sera che secondo lui Greco, egittologo in carica dal 2014, non andrebbe confermato per un secondo mandato. 

L’accusa di Crippa è però scorretta: non è vero che in passato il direttore del Museo Egizio ha fatto entrare con lo sconto solo i cittadini di fede musulmana. Dal 6 dicembre 2017 al 31 marzo 2018, spiega il sito del Museo Egizio, è rimasta in vigore la campagna di promozione intitolata “Fortunato chi parla arabo”. L’obiettivo era quello «di stimolare la fruizione dell’offerta culturale della città, per consentire ai cittadini di lingua araba di essere sempre più parte della comunità con cui hanno scelto di vivere e condividere il futuro». Per circa quattro mesi i cittadini di lingua araba sono potuti entrare al Museo Egizio in due al costo di un biglietto intero. «Inoltre, dal 13 gennaio al 31 marzo 2018, il Museo ha offerto visite guidate in lingua araba gratuite, a cura delle donne che hanno partecipato a “Il mio Museo Egizio”, progetto di mediazione culturale promosso da MIC, Mondi in Città, con l’obiettivo di raccontare le collezioni museali attraverso le voci femminili della comunità nordafricana», si legge sul sito.
Dunque la promozione, che ha avuto una durata temporanea, ha riguardato i cittadini di lingua araba, non i musulmani. A febbraio 2018 Greco aveva incontrato fuori dal museo la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, che protestava contro la promozione in corso al Museo Egizio. Meloni aveva parlato di «discriminazione» e contestato il fatto che l’offerta fosse rivolta a una «specifica religione», con Greco che le aveva ricordato che in Egitto vivono anche milioni di copti, ossia cristiani. Il direttore del museo aveva poi citato altre offerte, ancora oggi in vigore, come l’ingresso gratuito nel giorno del compleanno o l’ingresso due per uno il giorno di San Valentino.

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