Meloni continua a finanziare la «vergognosa» lotteria degli scontrini

Così l’aveva definita la leader di Fratelli d’Italia, che però non l’ha cancellata dopo essere diventata presidente del Consiglio
ANSA/ALESSANDRO DI MARCO
ANSA/ALESSANDRO DI MARCO
«Un’idiozia vergognosa», «un’elemosina», «un gioco umiliante». Così, quando era all’opposizione, la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni aveva definito la lotteria degli scontrini, un sistema a premi operativo dal 2021 per incentivare i pagamenti elettronici. Grazie a questa lotteria, diceva Meloni, lo Stato può «conoscere» tutte le «abitudini» di acquisto dei cittadini, valutarne la moralità e se fossero «socialmente accettabili». 
Immagine 1. Il post di Meloni su Facebook contro la lotteria degli scontrini
Immagine 1. Il post di Meloni su Facebook contro la lotteria degli scontrini
L’accusa era priva di fondamento, come avevamo spiegato a dicembre 2020 in un fact-checking criticato da Fratelli d’Italia, che ci aveva definito «volenterosi incompetenti». Replicando alle accuse, avevamo confermato quanto scritto nel nostro fact-checking e la dichiarazione scorretta di Meloni sulla lotteria era stata poi votata dai nostri lettori come la dichiarazione di un politico con l’errore peggiore del 2020.  

Ora Giorgia Meloni e il suo partito sono al governo da quasi un anno e quattro mesi. Fratelli d’Italia è il partito con più consensi secondo i sondaggi e con più deputati e senatori in Parlamento. Nonostante questo, la lotteria degli scontrini è ancora in vigore e il governo continua a finanziarla, da ultimo con la legge di Bilancio per il 2024. E alcuni mesi fa ha annunciato che vuole potenziarla.

Come funziona la lotteria degli scontrini

L’idea alla base della lotteria degli scontrini è semplice: per incentivare l’emissione degli scontrini e contrastare l’evasione fiscale, ogni scontrino diventa una sorta di biglietto della lotteria, che consente di vincere un premio in denaro sia al consumatore sia all’esercente che ha emesso lo scontrino.

Per partecipare alla lotteria bisogna andare sul sito ufficiale dell’iniziativa, inserire il proprio codice fiscale e ottenere un codice a barre. Questo codice può essere mostrato alla cassa ogni volta che si fa un acquisto superiore a un euro, usando esclusivamente pagamenti elettronici. Per ogni euro speso si ottiene un biglietto virtuale per la lotteria. Per capirci, se si fa un acquisto da 100 euro, si ottengono 100 biglietti virtuali, fino a un massimo di mille biglietti (per una spesa pari o superiore a mille euro). 

Ogni settimana sono estratti 15 premi da 25 mila euro per chi acquista e 15 premi da 5 mila euro per gli esercenti. Sono poi previste dieci estrazioni mensili da 100 mila euro per gli acquirenti e dieci da 20 mila euro per gli esercenti. Infine c’è un’estrazione annuale con in palio 5 milioni di euro per l’acquirente e un milione di euro per l’esercente. Nel 2023 questo premio è stato vinto da un consumatore con uno scontrino da 116,89 euro.

Per scoprire se si è tra i vincitori bisogna controllare i risultati delle estrazioni sul sito ufficiale, ma si viene comunque informati della vittoria dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli. I premi non sono soggetti a tassazione e devono essere riscossi entro tre mesi dalla comunicazione della vincita, altrimenti tornano nelle casse dell’erario.

A differenza di quanto sostenuto da Meloni in passato, non è vero che con la lotteria degli scontrini lo Stato può tracciare e “spiare” gli acquisti dei consumatori. I dati sono infatti elaborati nel rispetto della privacy dei cittadini.

Com’è andata la lotteria degli scontrini

La lotteria degli scontrini ha avuto una storia travagliata. In base alla legge di Bilancio per il 2016, approvata durante il governo Gentiloni, l’iniziativa sarebbe dovuta partire il 1° gennaio 2018. Questa data è stata posticipata più volte, incentivando gli esercenti a dotarsi dell’infrastruttura necessaria per rendere praticabile la lotteria. Curiosità: nonostante nel 2019 il leader del Lega Matteo Salvini abbia definito la lotteria degli scontrini una «boiata pazzesca», alcuni anni prima vari parlamentari del suo stesso partito avevano presentato in Parlamento una proposta di legge per creare una «lotteria nazionale istantanea collegata al rilascio degli scontrini fiscali».
Come anticipato, la lotteria degli scontrini è diventata operativa solo diversi anni dopo, a febbraio 2021. L’iniziativa era collegata al cosiddetto cashback, il programma introdotto dal secondo governo Conte con cui lo Stato rimborsava ai cittadini una parte degli acquisti fatti con pagamenti elettronici. Il cashback, finanziato inizialmente con quasi 5 miliardi di euro, è rimasto in vigore tra l’inizio di dicembre 2020 e la fine di giugno 2021, quando è stato bloccato dal governo Draghi, secondo cui i costi erano più alti dei benefici. 

Alla fine del 2021 il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha scritto in una relazione che il cashback «ha contribuito a stimolare i pagamenti elettronici e a rafforzare la digitalizzazione del Paese, ma non sembra aver conseguito effetti significativamente differenti per i settori a più elevata propensione all’evasione fiscale». La pubblicazione del documento, intitolato per esteso “Relazione per orientare le azioni del governo volte a ridurre l’evasione fiscale derivante da omessa fatturazione”, era uno degli obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) fissati per la seconda metà del 2021.

Nella relazione si parlava (pag. 13) anche della lotteria degli scontrini. Secondo il ministero, all’epoca non c’erano ancora dati per valutare i risultati di questa iniziativa. La relazione evidenziava comunque che tra febbraio e ottobre 2021 c’era stato un costante calo nell’emissione degli scontrini associati ai codici della lotteria. Dopo un picco iniziale, tra dicembre 2020 e marzo 2021, il numero dei codici della lotteria generati era rimasto di fatto stabile. 

Lo scorso ottobre l’Agenzia delle dogane e dei monopoli ha confermato a la Repubblica che anche nel 2022 c’è stato un calo degli scontrini registrati nella lotteria. «Alcuni ostacoli sono stati individuati sia nella necessità di esibire all’esercente il codice lotteria, con possibile intralcio delle ordinarie attività commerciali, sia nella conoscenza solo differita della vincita. Tali complessità possono affievolire l’interesse dell’acquirente alla partecipazione», ha spiegato l’Agenzia al quotidiano.

Nella sua relazione, il Ministero dell’Economia e delle Finanze aveva comunque definito (pag. 28) la lotteria degli scontrini uno «strumento particolarmente efficiente dal punto di vista del rapporto tra costi e benefici potenziali», suggerendo alcune modifiche per renderlo più efficace. Tra le altre cose, il ministero aveva scritto che il meccanismo dell’esibizione del codice della lotteria era troppo macchinoso. Una soluzione era quella di introdurre vincite istantanee, inquadrando un QR-Code direttamente presente sullo scontrino (su questo punto torneremo meglio tra poco).

I fondi per la lotteria degli scontrini

Nonostante i risultati poco incoraggianti e le posizioni critiche di Fratelli d’Italia e della Lega, il governo Meloni ha continuato a finanziare la lotteria degli scontrini. 

La legge di Bilancio per il 2024, approvata dal Parlamento alla fine dello scorso dicembre, ha confermato gli stanziamenti destinati ai premi della lotteria: 45 milioni di euro annui per il 2024, il 2025 e il 2026. La stessa scelta era stata fatta per l’anno scorso, con la legge di Bilancio per il 2023. 

Quarantacinque milioni di euro sono una cifra molto bassa per i conti pubblici, ma non sono comunque pochi soldi. Per avere un termine di paragone, su cui nelle scorse settimane si è concentrato per alcuni giorni il dibattito pubblico, il fondo contro i disturbi alimentari – inizialmente non rifinanziato dalla legge di Bilancio per il 2024 – poteva contare su 15 milioni di euro per il 2022 e 10 milioni di euro per il 2023. Il decreto “Milleproroghe”, ora all’esame del Parlamento, ne ha aggiunti altri 10 milioni per il 2024. In totale 35 milioni di euro in tre anni, dieci milioni in meno di quelli stanziati annualmente per la lotteria degli scontrini. Per il 2022 il “bonus psicologo” – altra misura di cui si è parlato molto – aveva ricevuto 25 milioni di euro.
A ottobre 2023 la sottosegretaria all’Economia Sandra Savino (Forza Italia) ha risposto a un’interrogazione parlamentare del deputato di Alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli, che aveva chiesto al governo Meloni come intendesse rilanciare la lotteria degli scontrini. Nella sua risposta Savino ha dichiarato che la lotteria degli scontrini era stata inserita tra gli obiettivi del Pnrr da raggiungere entro il 30 giugno 2022. Più nel dettaglio, la lotteria degli scontrini rientra nella riforma dell’amministrazione fiscale, in un obiettivo specifico: «l’entrata in vigore di atti di diritto primario e derivato che attuano azioni complementari efficaci basate sul riesame di eventuali misure per ridurre l’evasione fiscale dovuta alla omessa fatturazione». 

Tra gli impegni presi con l’Ue, non è indicato esplicitamente il mantenimento della lotteria degli scontrini [1]. Discorso diverso vale invece per l’obbligo di accettare i pagamenti elettronici con il POS fatti per qualsiasi importo. L’obbligo è entrato in vigore il 30 giugno 2022 per rispettare l’impegno preso nel Pnrr. A poche settimane dal suo insediamento, il governo Meloni aveva proposto di introdurre la soglia da 60 euro sotto la quale i commercianti avrebbero potuto rifiutare i pagamenti elettronici, senza sanzioni. Dopo le critiche della Commissione europea, il governo ha dovuto rinunciare per non venire meno all’obiettivo già raggiunto del Pnrr. 

Della lotteria degli scontrini non si è invece più parlato e, almeno in base alle informazioni pubblicamente disponibili, il governo non sembra aver provato a eliminarla. In più, come si può verificare nella pagina del sito ufficiale dell’iniziativa dedicata a tutte le norme che la regolano, il governo non è intervenuto per evitare che lo Stato possa “spiare” gli acquisti dei cittadini. Per intenderci, non è stata approvata nessuna nuova norma per rafforzare la tutela della privacy dei consumatori, a riprova che i timori di Fratelli d’Italia erano infondati. In base alle verifiche di Pagella Politica, in Parlamento non è stata depositata nessuna proposta di legge per eliminare la lotteria degli scontrini.  

A inizio dicembre le autorità europee hanno approvato definitivamente la revisione del Pnrr, dopo mesi di trattative con il governo Meloni. La proposta di revisione era stata presentata alla fine di luglio e non conteneva la richiesta di eliminare la lotteria degli scontrini o di sostituirla con un’altra iniziativa per contrastare l’omessa fatturazione. 

Nella sua risposta all’interrogazione parlamentare, la sottosegretaria all’Economia Savino ha detto che in futuro è prevista l’entrata in vigore della possibilità di avere vincite istantanee con la lotteria degli scontrini. Questa novità è stata introdotta alla fine di giugno 2022, durante il governo Draghi, con la conversione in legge di un decreto dedicato proprio al Pnrr. A oggi però questa modalità di vincita non è ancora diventata operativa.

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[1] Milestone M1C1-103 della Riforma 1.12.

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