Il fondo per i familiari dei morti sul lavoro ha messo in difficoltà il governo

L’ultima legge di Bilancio ne aveva ridotto i fondi, ora aumentati dal governo Meloni dopo un voto travagliato in Senato
Ansa
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Giovedì 22 giugno il Senato ha approvato il disegno di legge di conversione del decreto “Lavoro”, approvato dal governo il 1° maggio. Il giorno prima, la Commissione Bilancio del Senato ha approvato una serie di emendamenti al testo, la cui votazione è stata travagliata. Il testo del decreto è passato comunque all’esame dell’aula, che ne ha dato il via libera, e ora passerà alla Camera. Per essere convertito in legge in via definitiva, un decreto-legge deve infatti ottenere l’approvazione di entrambe le aule del Parlamento nello stesso testo. Tra gli emendamenti approvati in commissione al Senato ce n’è uno presentato dalla relatrice Paola Mancini (Fratelli d’Italia) che aumenta di 5 milioni di euro le risorse destinate quest’anno al “Fondo di sostegno per le famiglie dei lavoratori vittime di gravi infortuni sul lavoro”. Il fondo è stato istituito nel 2007 dal secondo governo di Romano Prodi e raccoglie le risorse per il supporto ai familiari dei lavoratori, assicurati e non, morti in seguito a infortuni sul lavoro.

L’emendamento è stato approvato dopo che negli scorsi giorni vari esponenti dei partiti di opposizione in Parlamento avevano accusato il governo di aver ridotto gli stanziamenti del fondo per quest’anno. Per esempio il 21 giugno il deputato del Partito Democratico Andrea Orlando ha scritto su Twitter che il fondo è stato ridotto «quasi del 50 per cento», e lo stesso ha fatto il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte. 

Secondo i dati più aggiornati dell’Istituto nazionale assicurazione infortuni sul lavoro (Inail), nei primi tre mesi del 2023 gli infortuni sul lavoro sono stati quasi 145 mila, oltre il 25 per cento in meno rispetto allo stesso periodo del 2022. Allo stesso tempo i morti sul lavoro sono aumentati: nel primo trimestre 2023 sono stati 196, circa il 4 per cento in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, quando erano stati 189.

Le risorse per il fondo

Il fondo di sostegno ai familiari dei lavoratori morti viene finanziato ogni anno con risorse del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, previste in una voce specifica nello stato di previsione del ministero approvato con la legge di Bilancio. Il ministero deve poi pubblicare un decreto in cui stabilisce i criteri per distribuire le risorse tra le famiglie coinvolte attraverso un assegno e il compito di erogarle spetta all’Inail. Le risorse del fondo per i familiari dei lavoratori morti si aggiungono infatti alla rendita per i familiari superstiti prevista dall’Inail. I soggetti beneficiari del fondo sono il marito o la moglie di un lavoratore morto per infortunio sul lavoro e i figli, anche maggiorenni nel caso siano considerati inabili. In assenza di coniugi o figli, i beneficiari sono i genitori del lavoratore, i fratelli o le sorelle. 

In base alle rielaborazioni di Pagella Politica sui dati pubblicamente disponibili del Ministero del Lavoro e della Ragioneria generale dello Stato, il valore degli stanziamenti per questo fondo è stato altalenante nel corso degli anni. Dal 2010 a oggi il picco degli stanziamenti è stato di 12,5 milioni nel 2012, durante il governo Monti. Dal 2013 prima Monti e poi i governi Letta e Renzi hanno ridotto le risorse destinate al fondo fino a circa 3 milioni di euro nel 2016. Dal 2017 in poi gli stanziamenti sono tornati ad aumentare. Nel 2021 il secondo governo di Giuseppe Conte, quello sostenuto dal Partito Democratico, dal Movimento 5 Stelle, da Liberi e Uguali e da Italia viva, ha previsto nella legge di Bilancio per quell’anno uno stanziamento di circa 7,5 milioni di euro per il fondo. In seguito, a giugno 2021 l’allora ministro del Lavoro Orlando ha approvato il decreto ministeriale con i criteri per ripartire le risorse, aumentando lo stanziamento fino a 8,5 milioni di euro. Questa somma è stata confermata nella legge di Bilancio per il 2022 dal governo Draghi, il cui ministro del Lavoro era sempre Orlando. A giugno 2022 il Ministero del Lavoro ha poi aumentato lo stanziamento fino a 9,8 milioni di euro. Nel 2022 l’importo massimo dell’assegno era pari a 22 mila euro all’anno per una famiglia con più di tre persone, mentre l’importo minimo era di seimila euro all’anno per i single.
Che cosa ha fatto il governo Meloni

Con la legge di Bilancio per il 2023 il governo Meloni aveva previsto quest’anno uno stanziamento per il fondo di circa 5,5 milioni di euro: circa il 44 per cento in meno rispetto al 2022, in linea con quanto affermato sia da Orlando sia da Conte. La riduzione del fondo nel 2023 era già stata prevista comunque sia dal secondo governo Conte sia dal secondo governo Draghi negli stati di previsione del Ministero del Lavoro del 2021 e del 2022. 

Il 18 maggio la ministra del Lavoro Maria Elvira Calderone ha approvato il decreto ministeriale per definire i criteri di ripartizione del fondo. Nel 2023 l’importo massimo dell’assegno per i familiari di lavoratori morti per infortuni è pari a 14.500 euro per i nuclei formati da più di tre persone, mentre il minimo è di 4 mila euro per i single. Come abbiamo visto in precedenza, in passato le risorse del fondo sono state diminuite anche da altri governi, sostenuti tra gli altri dal Partito Democratico. 

Mercoledì 21 giugno la Commissione Bilancio del Senato ha quindi approvato l’emendamento per aumentare di 5 milioni di euro le risorse destinate al fondo nel 2023, portandole a quasi 10,5 milioni di euro. L’esame dell’emendamento e degli altri presentati al decreto “Lavoro” è stato comunque travagliato. La prima votazione è terminata in pareggio, con 10 voti favorevoli della maggioranza e 10 voti contrari dei partiti di opposizione, impedendo l’approvazione delle modifiche. Tra gli esponenti della maggioranza, sono mancati i voti dei senatori di Forza Italia Claudio Lotito e Dario Damiani, assenti dalla seduta. In seguito è stata convocata una conferenza dei presidenti dei gruppi parlamentari del Senato, dove la maggioranza e i partiti di opposizione hanno trovato un accordo sugli emendamenti, poi approvati in serata.

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