Dal Twiga all’industria militare: chi ha finanziato la campagna elettorale di Fratelli d’Italia

Tra fine luglio e fine agosto, il partito di Giorgia Meloni ha ricevuto più di 2 milioni di euro: ecco da chi sono arrivati i finanziamenti più sostanziosi
ANSA/ETTORE FERRARI
ANSA/ETTORE FERRARI
Fratelli d’Italia, il partito più votato alle elezioni del 25 settembre, ha raccolto durante la campagna elettorale donazioni per circa 2,1 milioni di euro, quasi un milione di euro in più del Partito democratico, per fare un esempio. La cifra finale è destinata a salire perché i numeri a disposizione arrivano solo alla fine del mese di agosto. Gran parte dei versamenti a Fratelli d’Italia proviene dai suoi candidati al Parlamento e da politici locali, ma anche da alcune società riconducibili al partito e da aziende private che operano in vari settori industriali, tra cui quello della difesa. 

I dati sui finanziamenti sono pubblicamente consultabili dall’elenco delle erogazioni versate a favore di partiti e movimenti politici, scaricabile dal sito della Camera. Queste includono sia le donazioni dei privati cittadini e delle imprese sia i contributi economici dei parlamentari, previsti dallo statuto del partito. Quest’ultimo stabilisce che le quote versate dagli eletti devono essere fissate dalla presidente, dopo aver consultato i vertici del partito.

In questa nostra analisi abbiamo considerato solo i finanziamenti ricevuti dalla sezione nazionale di Fratelli d’Italia e non quelli ricevuti dalle sezioni locali del partito, tranne un caso specifico. 

Le donazioni dei candidati

In base alle elaborazioni di Pagella Politica, tra il 1° gennaio e il 31 agosto 2022 (ultimo giorno per cui sono disponibili i dati) il partito di Giorgia Meloni ha ricevuto donazioni per circa 2,5 milioni di euro, di cui quasi 2,1 milioni sono arrivati durante il periodo di campagna elettorale, ossia a partire dal 20 luglio, giorno delle dimissioni del presidente del Consiglio Mario Draghi. 

Tra la fine di luglio e la fine di agosto, una parte dei finanziamenti arrivati a Fratelli d’Italia è stata versata dai vertici del partito e dai candidati. La stessa Meloni, tra luglio e agosto, ha versato 2 mila euro, mentre 28 tra i candidati in Parlamento hanno donato 30 mila euro a testa al partito. Tra questi troviamo alcuni nomi noti, come il senatore Lucio Malan, l’ex ministro dell’Economia Giulio Tremonti, il deputato bolognese Galeazzo Bignami e la senatrice Isabella Rauti, risultati poi eletti in Parlamento. Secondo il Corriere della sera, questi 30 mila euro erano la cifra stabilita da Fratelli d’Italia per i candidati nei cosiddetti “collegi blindati”, ossia quelli in cui la vittoria del centrodestra era considerata sicura. 

Non tutti i 28 finanziatori hanno però ottenuto un seggio parlamentare: l’attuale senatore Claudio Barbaro ha perso nel collegio uninominale di Acerra, in provincia di Napoli, e non è stato rieletto, così come l’attuale deputato Giovanni Russo, candidato, senza successo, in due collegi plurinominali della Campania.

Il Twiga e la passata di pomodoro

Durante il primo mese di campagna elettorale Fratelli d’Italia ha ricevuto finanziamenti anche da otto aziende, per un totale di 141 mila euro. Tra queste, la donazione più grande, da 50 mila euro, è stata fatta da Milano investimenti Spa, società attiva nel settore delle costruzioni. La visura camerale mostra che l’amministratrice unica dell’azienda è Giulia Cosenza, già deputata nella quindicesima (2006-2008) e nella sedicesima legislatura (2008-2013) per Alleanza nazionale, il Popolo della libertà e Futuro e libertà di Gianfranco Fini, e rieletta al Senato con Fratelli d’Italia alle elezioni politiche del 25 settembre. Oltre al finanziamento dato attraverso la società di cui è amministratrice, durante la campagna elettorale Cosenza ha versato a suo nome altri 50 mila euro nelle casse del partito di Meloni.

Un’altra azienda riconducibile a una esponente di Fratelli d’Italia è il Twiga, il locale di lusso e stabilimento balneare a Forte dei Marmi, di cui sono soci l’imprenditore Flavio Briatore e la senatrice di Fratelli d’Italia Daniela Santanché, rieletta al Senato. Il 16 agosto la società ha donato al partito 26 mila euro. Ricordiamo che Fratelli d’Italia è uno dei partiti che più si oppongono alla messa a gara delle concessioni balneari, come previsto dalle regole europee.

Donazioni al partito di Meloni sono arrivate anche da Ms Packaging srl, azienda cartiera con due sedi in Campania, che ha versato 30 mila euro, da Alma Steel Service Organization Srl, un’azienda del settore dell’acciaio con sede a Cesena, in Emilia-Romagna, che ha donato 10 mila euro, e dall’azienda Ts Srls, che ha donato 5 mila euro. In questo caso non è chiaro di che cosa si occupi la società: l’elenco pubblicamente disponibile dei finanziamenti non fornisce ulteriori informazioni e il registro delle imprese contiene molte aziende con il nome “Ts Srls”.

Tra le aziende che hanno finanziato la campagna elettorale di Fratelli d’Italia c’è poi Red Lions Srl, la holding che controlla il gruppo Mutti, storico produttore di passate di pomodoro, che l’8 agosto ha donato 10 mila euro al partito di Meloni. Durante la campagna elettorale, la stessa Red Lions Srl risulta tra i finanziatori di Azione, il partito di Carlo Calenda, a cui ha donato 25 mila euro.

L’industria militare

Oltre a questi finanziamenti, vale la pena segnalare una donazione da 10 mila euro fatta il 31 agosto alla sezione toscana di Fratelli d’Italia da parte di Drass Galeazzi srl, azienda che si occupa di «tecnologia subacquea e prodotti per la difesa marina come sommergibili e veicoli per le forze speciali». Tra i prodotti di Drass, oltre a dispositivi medici come le camere iperbariche, ci sono sottomarini militari equipaggiati di missili: in questo ambito l’azienda fornisce già alcuni servizi alla marina militare italiana.

Drass Galeazzi fa parte della Federazione aziende italiane per l’aerospazio, la difesa e la sicurezza (Aiad), la federazione di Confindustria che rappresenta le aziende italiane del settore della difesa. Il presidente di Aiad è l’imprenditore Guido Crosetto, ex deputato di Fratelli d’Italia, tra i fondatori del partito. 

Durante la campagna elettorale Fratelli d’Italia, così come tutta la coalizione di centrodestra, ha proposto nel suo programma di aumentare la spesa italiana per la difesa, così come avvenuto per le elezioni del 2018.

Una curiosità

Tra le donazioni ricevute da Fratelli d’Italia durante la campagna elettorale per le elezioni del 25 settembre ce n’è una da 30 mila euro a nome di Paola Francesca Ferrari. 

Secondo alcune testate, questo nome sarebbe da ricondurre alla giornalista e conduttrice Rai Paola Francesca Ferrari, candidata ma non eletta alla Camera nel 2008, con il partito di Francesco Storace “La Destra-Fiamma tricolore” (la cui candidata come presidente del Consiglio era la già citata Daniela Santanché). Quando lo scorso marzo la direzione della Rai decise di escludere la giornalista dai programmi sportivi relativi al prossimo mondiale di calcio, il senatore di Fratelli d’Italia Ignazio La Russa aveva preso pubblicamente le difese di Ferrari, affermando che «la Rai, eliminando la bravissima ed amatissima Paola Ferrari, ha sbagliato perché questa scelta non rispetta i gusti del pubblico e la professionalità di una grande conduttrice».

Non possiamo però escludere che si tratti di un caso di omonimia, dato che l’elenco riporta soltanto il nome e cognome dei donatori, senza ulteriori dettagli.

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