Il turismo in Italia non si è ancora ripreso dopo la pandemia

L’anno scorso i pernottamenti turistici nel nostro Paese hanno superato quelli del 2022, ma sono ancora inferiori al periodo precedente alla Covid-19
Ansa
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Tra gennaio e settembre 2023 i pernottamenti turistici in Italia sono cresciuti rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, ma rimangono più bassi rispetto ai numeri registrati prima della pandemia da Covid-19, iniziata a gennaio 2020. Inoltre, secondo i dati pubblicati di recente da Eurostat, l’anno scorso il nostro Paese è stato uno dei peggiori in Europa per quanto riguarda l’andamento del turismo durante la stagione estiva, con un calo di pernottamenti del 4,1 per cento rispetto al 2022. 

Tra le altre cose, l’ente statistico dell’Unione europea mette a disposizione il numero totale di pernottamenti in alberghi, alloggi per vacanze, campeggi, aree di sosta per camper e roulotte. I dati relativi al 2023 sono aggiornati a settembre perché occorre tempo per raccoglierli in tutti i Paesi dell’Ue. 

Quanti turisti ci sono stati

In Italia tra gennaio e settembre 2023 ci sono stati in totale 367 milioni di pernottamenti turistici, di cui 201 milioni nei mesi estivi di giugno, luglio e agosto. Eurostat considera come “pernottamenti turistici” il numero di notti trascorse in strutture ricettive, tra cui gli alberghi, da persone residenti in un determinato Paese e da persone provenienti da altri Stati.

Lo scorso anno il 51,4 per cento dei turisti che hanno pernottato in Italia era straniero, mentre il 48,6 per cento era italiano. 

Nei primi tre mesi del 2023, tra gennaio e marzo, ci sono stati tra i 17 e i 19 milioni di pernottamenti per mese, saliti a 28 milioni ad aprile e a 33 milioni a maggio. A giugno i pernottamenti sono saliti a 53 milioni, a luglio a 64 milioni, ad agosto a 85 milioni, mentre a settembre sono scesi a circa 50 milioni.

Il confronto con il passato

Nei primi nove mesi del 2023 ci sono stati più pernottamenti turistici rispetto allo stesso periodo del 2022, quando furono 352 milioni, ma meno del periodo precedente alla pandemia da Covid-19. Tra gennaio e settembre 2019 l’Italia aveva infatti raggiunto il massimo storico di pernottamenti, pari a 376 milioni, e anche il 2018 era stato un anno migliore del 2023. 

Per quanto riguarda il solo periodo estivo, nel 2023 ci sono stati 201 milioni di pernottamenti turistici tra giugno e agosto, in calo rispetto ai 210 milioni dello stesso periodo del 2022. Il dato del 2023 è inferiore pure al 2017, al 2018 e al 2019.
Il 2023 era comunque iniziato con una netta crescita dell’afflusso di turisti nel nostro Paese rispetto al 2022. A gennaio 2023 c’era stato infatti un aumento del 49 per cento dei pernottamenti turistici rispetto allo stesso mese del 2022, seguito però da un calo progressivo del tasso di crescita fino ai mesi estivi. Luglio è stato il mese peggiore con un calo del 13,5 per cento dei pernottamenti rispetto a luglio 2022. Ad agosto i pernottamenti sono poi aumentati, crescendo del 2,5 per cento rispetto all’anno precedente, mentre a settembre sono cresciuti del 7 per cento. Complessivamente, nei tre mesi estivi del 2023 c’è stato un calo dei pernottamenti del 4,1 per cento rispetto all’anno precedente ed è stato dovuto principalmente al calo dei pernottamenti da parte degli italiani. I pernottamenti turistici degli italiani sono scesi del 5,6 per cento rispetto al 2022, mentre quelli degli stranieri del 2,3 per cento. I pernottamenti degli stranieri sono stati inferiori al 2022 solo nel mese di luglio, mentre quelli degli italiani anche a maggio e giugno.

Come è andata negli altri Paesi europei

Nel 2023 l’Italia è stato uno dei Paesi europei con la peggiore stagione estiva rispetto al 2022, registrando un calo dei pernottamenti pari al 4,1 per cento. Tra i 33 Paesi monitorati da Eurostat, nel 2023 in 13 hanno avuto un calo del turismo rispetto al 2022, ma solo due hanno fatto peggio dell’Italia: il Lussemburgo (-4,9 per cento) e la Danimarca (-4,4 per cento).

L’anno scorso il Paese europeo che è andato meglio è stata l’Albania, che ha registrato un aumento del 54 per cento dei pernottamenti rispetto al 2022. Su questo dato hanno pesato in maniera uguale sia i turisti albanesi che stranieri, in particolare italiani. A seguire, Cipro, Macedonia del Nord, Malta e Islanda hanno avuto crescite tra il 10 e il 16 per cento.

Nell’Europa meridionale, nel 2023 anche Slovenia e Croazia hanno registrato un calo di pernottamenti rispetto all’anno prima, ma in misura inferiore all’Italia. La Grecia ha registrato invece una crescita del 7,5 per cento, il Portogallo del 2,2 per cento e la Spagna dello 0,8 per cento. Al contrario, la Francia ha avuto un calo dei pernottamenti, seppure inferiore a quello italiano (-1,1 per cento), così come la Germania (-0,5 per cento). La maggior parte dell’Europa orientale ha invece fatto meglio dell’anno precedente. 

Nei tre mesi estivi del 2023 l’Italia ha registrato in valore assoluto più pernottamenti della Spagna, pari a 186 milioni, ma meno della Francia (210 milioni). L’unico altro Paese sopra i 100 milioni di pernottamenti è stata la Germania (150 milioni).

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