Nella sera di martedì, l’aeroporto Ataturk a Istanbul è stato colpito da esplosioni che hanno portato a decine tra morti e feriti.



Nei minuti successivi alla diffusione della notizia, molti media nostrani ne hanno ovviamente riportato i dettagli, corredando gli articoli di questo ennesimo tragico evento con foto che non c’entravano niente con l’attentato turco che si stava consumando. Non è la prima volta che accade: ricordiamo ad esempio i molti errori pubblicati dopo gli attentati a Parigi a novembre scorso.



Sarà stata la concitazione del momento, o semplicemente la voglia di restituire subito al lettore una rappresentazione visiva di quello che stava accadendo, che ha fatto commettere uno scivolone anche alla redazione di Repubblica.it (per fare solo un esempio). Infatti, dopo la diffusione della notizia sull’attentato, il quotidiano ha aperto la homepage del sito con una foto che non immortalava i fatti di Istanbul bensì gli attacchi terroristici avvenuti a Bruxelles a marzo scorso. Come loro, molti altri. Forse più preoccupante il fatto che, rimossa la prima foto sbagliata dalla home, Repubblica l’ha sostituita con un’altra – anch’essa relativa ai fatti di sangue di Bruxelles.



La nostra intenzione non è fare quelli con il “ditino alzato”: gli errori possono capitare a tutti, specialmente in situazione di crisi. Nel 2016 è però molto facile verificare se una foto, che si dice essere stata appena scattata, sia in realtà già circolata online in passato. Si può fare con un semplice clic del mouse se si è su Google Chrome, oppure usare TinEye (http://www.tineye.com/)



Per chi ancora non avesse familiarità con questo sito, ricostruiamo la procedura in grado di verificare quanto recente sia una foto. Partiamo proprio da una delle foto in home sul sito di Repubblica ieri sera. Scaricandola o catturandola con un fermo immagine, la si può poi caricare direttamente nella barra di Tineye. Il risultato è una schermata come questa:



In questo caso TinEye ha restituito 64 immagini che il software ha considerato molto simili a quella che abbiamo caricato.



Ciò che occorre controllare, per valutare la corrispondenza della foto con l’evento immortalato, è la data in cui è stata trovata una foto simile – in questo caso fine marzo 2016. Già questo basta per capire che non può essere una foto scattata ieri sera a Istanbul, visto che circolava già tre mesi fa.



Guardando i nomi dei file, vediamo inoltre che sembrano riferirsi a Bruxelles, infatti, aprendo uno dei primi articoli, notiamo che la didascalia riporta all’attentato all’aeroporto di Zaventem. Contiene poi il nome della persona che avrebbe scattato la foto, Pavel Ohal, che non è un fotografo di un’agenzia di stampa e per questo non è possibile ritrovare la foto negli archivi di quella agenzia. In ogni caso non c’è bisogno di andare oltre: la foto immortala un momento di un altro attacco terroristico in un’altra città in un altro momento.



Qui l’errore era sicuramente evitabile ma non gravissimo – come fu invece a suo tempo la scelta di SkyTg24 di condividere una foto taroccata, sostenendo si trattasse di uno dei sospetti attentatori di Parigi.



Quello che Pagella Politica vorrebbe fornire, in questo indistinto magma di informazioni, è l’utilizzo di strumenti che il web ci fornisce per capire effettivamente quello che succede intorno a noi, soprattutto in occasione di eventi così drammatici che hanno un forte impatto emotivo sui lettori.