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Sì, il programma del governo sostenuto da Pd e M5s diceva «no agli inceneritori»

| 02 agosto 2022
La dichiarazione
«Al punto nove del contratto di governo del Conte II c’era scritto: “No inceneritori”»
Fonte: Radio Anch'io | 2 agosto 2022
ANSA/ETTORE FERRARI
ANSA/ETTORE FERRARI
Verdetto sintetico
L’affermazione del leader del M5s è corretta
In breve
  • Il programma del governo Conte II, sottoscritto nel 2019 da M5s, Pd e Leu, conteneva un impegno a ridurre l’uso degli impianti di incenerimento e a non costruirne di nuovi. TWEET
  • Con il governo Draghi, il Pd ha sostenuto la necessità di costruire un nuovo termovalorizzatore a Roma. Il segretario Letta ha comunque precisato che questa è stata una scelta «eccezionale», legata alla situazione specifica della città. TWEET
Il 2 agosto, ospite alla trasmissione Radio Anch’io su su Rai Radio1, il leader del Movimento 5 stelle Giuseppe Conte ha commentato la posizione del suo partito in vista delle elezioni del prossimo 25 settembre. Tra le altre cose, Conte ha criticato il Partito democratico, accusandolo di poca coerenza soprattutto per quanto riguarda il tema ambientale. Il leader del M5s ha infatti ricordato che «il punto nove» del programma del suo secondo governo, sostenuto dal Partito democratico, dal M5s e da Liberi e uguali (Leu), indicava chiaramente un «no agli inceneritori», gli impianti che bruciano i rifiuti per smaltirli. Secondo Conte, il Pd avrebbe poi cambiato idea, dato che negli ultimi mesi ha sostenuto la costruzione a Roma di un nuovo impianto simile. 

Davvero, durante il secondo governo Conte, il Pd si era detto contrario agli inceneritori? Abbiamo verificato.

Che cosa c’era nel programma del secondo governo Conte

Il governo Conte II, sostenuto tra gli altri da Pd, M5s e Leu, è nato nel settembre del 2019 dopo la crisi del primo governo Conte, sostenuto invece da M5s e Lega. Il 4 settembre di quell’anno, in particolare, i partiti della nuova maggioranza di centrosinistra avevano presentato un documento con 29 «linee programmatiche», che avrebbero determinato la linea politica del governo, insediatosi il giorno successivo. In quel momento, il capo politico del M5s era Luigi Di Maio, mentre il segretario del Pd era Nicola Zingaretti. 

Al punto nove del documento, come indicato da Conte, si legge che il governo si sarebbe impegnato a «promuovere politiche volte a favorire la realizzazione di impianti di riciclaggio e, conseguentemente, a ridurre il fabbisogno degli impianti di incenerimento, rendendo non più necessarie nuove autorizzazioni per la loro costruzione». È vero quindi che, tre anni fa, il Pd guidato da Zingaretti si era impegnato a ridurre l’uso degli inceneritori e, comunque, a non costruirne di nuovi. 

Dopo la caduta del secondo governo Conte, il Pd – nel frattempo passato alla guida di Enrico Letta – ha parzialmente modificato la propria posizione sul tema: ad aprile 2022, infatti, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri (Pd) ha proposto la costruzione in città di un nuovo termovalorizzatore, ossia di un impianto simile a un inceneritore, ma che oltre a bruciare i rifiuti produce energia elettrica grazie alla loro combustione. La proposta, sin da subito criticata dal M5s, è stata uno dei principali motivi di scontro con il Pd ed è stata una delle cause della caduta del governo Draghi a luglio.

Il 3 maggio scorso, però, Letta aveva precisato che la costruzione del termovalorizzatore di Roma era una scelta «straordinaria ed eccezionale», presa per risolvere la specifica situazione di Roma, dove la gestione dei rifiuti è particolarmente problematica, e per migliorare anche l’organizzazione del prossimo Giubileo, previsto per il 2025. «La discussione sul futuro del nostro piano energetico passerà attraverso altri passaggi», aveva detto il segretario del Pd. 

Il verdetto

Il 2 agosto il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte, ospite a Radio Anch’io, ha detto che il programma del suo secondo governo, sostenuto anche dal Pd, diceva «no agli inceneritori». 

Abbiamo verificato e Conte ha ragione: al punto nove del programma, presentato nel settembre 2019, M5s, Pd e Leu si impegnavano a «ridurre il fabbisogno degli impianti di incenerimento, rendendo non più necessarie nuove autorizzazioni per la loro costruzione».

Più di recente, con il governo Draghi, il Pd ha sostenuto la necessità di costruire un nuovo termovalorizzatore a Roma. Il segretario Letta ha comunque precisato che questa è stata una scelta «straordinaria ed eccezionale», legata alla situazione specifica della città.

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