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Meloni esagera il giudizio positivo della Commissione Ue sulla legge di Bilancio

| 15 dicembre 2022
La dichiarazione
«Siamo tra le nazioni che hanno avuto il giudizio migliore dalla Commissione Ue»
Fonte: Twitter | 15 dicembre 2022
EPA/STEPHANIE LECOCQ
EPA/STEPHANIE LECOCQ
Verdetto sintetico
La presidente del Consiglio esagera.
In breve
  • Nel suo parere sul Documento programmatico di Bilancio per il 2023, la Commissione Ue ha detto che l’Italia è in linea su alcune raccomandazioni europee, mentre su altre no. Nello specifico, sono state criticate quattro misure contenute nel disegno di legge di Bilancio per il prossimo anno. TWEET
  • Tra i 27 Stati membri dell’Ue, alcuni hanno ricevuto pareri simili a quello italiano, altri peggiori, ma altri ancora migliori. TWEET
Il 15 dicembre, durante un punto stampa all’arrivo a Bruxelles per partecipare al Consiglio europeo, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha commentato (min. 2:08) il parere della Commissione europea, espresso il giorno prima, sul disegno di legge di Bilancio italiano per il prossimo anno. Secondo Meloni, l’Italia è «tra le nazioni che hanno avuto il giudizio migliore» da parte della Commissione Ue. 

È davvero così? Abbiamo verificato e la presidente del Consiglio esagera: altri Paesi hanno ricevuto giudizi simili a quello italiano, altri peggiori, altri migliori.

Che cosa ha scritto la Commissione Ue

Il 14 dicembre la Commissione Ue ha pubblicato il suo parere sul Documento programmatico di bilancio per il 2023, con cui il governo Meloni aveva anticipato alle autorità europee i provvedimenti economici contenuti nella legge di Bilancio per il prossimo anno, ora all’esame del Parlamento. Il testo era stato inviato all’Ue in una prima versione il 10 ottobre dal governo Draghi, e poi trasmesso in una versione aggiornata il 24 novembre dal governo Meloni. Ricordiamo che le autorità europee periodicamente monitorano i programmi economici dei 27 governi degli Stati membri per controllare, semplificando un po’, che non danneggino l’economia europea.

Nelle conclusioni del suo parere, la Commissione Ue ha scritto che il Documento programmatico di bilancio dell’Italia è «in linea con gli orientamenti di bilancio» contenuti nella raccomandazione fatta dal Consiglio dell’Unione europea lo scorso 12 luglio. Tra questi, il Consiglio aveva raccomandato al nostro Paese di aumentare gli investimenti pubblici per le transizioni verde e digitale, e per la sicurezza energetica, e di contenere la crescita della cosiddetta “spesa primaria corrente”, ossia la spesa dello Stato che ricorre ogni anno per pagare servizi pubblici, pensioni e stipendi dei dipendenti pubblici. Secondo la Commissione, l’Italia non ha però «ancora compiuto progressi sul fronte della parte strutturale delle raccomandazioni di bilancio». Qui, per esempio, rientra la richiesta di approvare la riforma del fisco (bloccata in Parlamento nella scorsa legislatura da Lega e Forza Italia, che sostenevano il governo Draghi) e di perseguire un maggiore contrasto all’evasione fiscale.

Più nello specifico, secondo la Commissione, almeno quattro misure contenute nel disegno di legge di Bilancio non rispetterebbero alcune raccomandazioni fatte in passato. Stiamo parlando della proposta di alzare il tetto al contante a 5 mila euro; di eliminare le sanzioni per i commercianti che non accettano i pagamenti elettronici sotto i 60 euro; di cancellare automaticamente le cartelle esattoriali con un valore di mille euro, relative al periodo tra il 2000 e il 2015; e di permettere di andare in pensione anticipata con almeno 62 anni di età e 41 anni di contributi.

Ricapitolando: la Commissione Ue ha promosso il Documento programmatico di bilancio italiano, seppure con alcune critiche.

I giudizi per gli altri Paesi

Nelle scorse settimane gli altri Paesi membri dell’Ue hanno ricevuto il parere della Commissione Ue sui provvedimenti economici che saranno adottati nei prossimi mesi. Ogni Paese ha una storia a sé e non è semplice fare una classifica dei giudizi. È comunque possibile fare un confronto tra i pareri, confrontando le conclusioni a cui è arrivata la Commissione. Alcuni Paesi hanno un parere più severo di quello ricevuto dall’Italia, mentre per altri la Commissione ha espresso un parere migliore di quello italiano, a differenza quindi di quanto dichiarato da Meloni. 

Pareri simili a quello per l’Italia sono stati fatti dalla Commissione Ue per Francia, Finlandia e Irlanda, che però non hanno ricevuto critiche specifiche a singoli provvedimenti. Secondo la Commissione, la Grecia, così come la Lettonia, è sì in linea con gli orientamenti di bilancio indicati a luglio, ma a differenza dei Paesi già citati, ha compiuto anche alcuni progressi «sul fronte della parte strutturale delle raccomandazioni di bilancio».

L’Austria è solo «in parte in linea» con gli orientamenti di bilancio delle raccomandazioni europee di luglio, mentre ha compiuto alcuni progressi «sul fronte della parte strutturale delle raccomandazioni di bilancio». Discorso analogo vale per il Belgio, l’Estonia, la Germania, la Lituania, il Lussemburgo, i Paesi Bassi, il Portogallo, la Slovenia. La Slovacchia è «in parte in linea» con le raccomandazioni europee di luglio sul bilancio, mentre non ha compiuto progressi «sul fronte della parte strutturale delle raccomandazioni di bilancio».

La Croazia è «in linea» con le raccomandazioni di luglio, così come Cipro, Malta e Spagna.

Il verdetto

Secondo Giorgia Meloni, l’Italia è «tra le nazioni che hanno avuto il giudizio migliore» da parte della Commissione Ue per quanto riguarda la prossima legge di Bilancio. Abbiamo verificato e la presidente del Consiglio esagera.

Nel suo parere sul Documento programmatico di Bilancio per il 2022, la Commissione Ue ha detto che l’Italia è in linea su alcune raccomandazioni europee, mentre su altre no. Nello specifico, sono state criticate quattro misure contenute nel disegno di legge di Bilancio per il prossimo anno.

Tra i 27 Stati membri dell’Ue, alcuni hanno ricevuto pareri simili a quello italiano, altri peggiori, ma altri ancora migliori.

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