Il 24 febbraio il ministro degli Esteri Luigi Di Maio (M5s) ha tenuto un’informativa in Senato sull’uccisione dell’ambasciatore italiano nella Repubblica democratica del Congo Luca Attanasio, del carabiniere Vittorio Iacovacci e del loro autista Mustapha Milambo, avvenuta il 22 febbraio.

Di Maio ha riportato le informazioni in possesso del suo ministero sull’accaduto, sottolineando la «fragile» situazione del Paese africano, da un lato pieno di «ricchezze naturali», dall’altro di «povertà e violenza». Sul primo punto, l’ex capo politico del M5s ha detto che la Repubblica democratica del Congo «ha la seconda riserva di rame al mondo, un quarto dell’oro di tutto il mondo, un terzo dei diamanti» e «l’80 per cento di cobalto e coltan».

Abbiamo verificato e Di Maio ha riportato numeri tutti sbagliati, più o meno esagerati a seconda del materiale considerato. Vediamo i dettagli.

I dati sul rame

Secondo le stime più aggiornate dello United States Geological Survey (Usgs) – un’agenzia statunitense tra le fonti più autorevoli e citate in tema di risorse naturali – nella Repubblica democratica del Congo ci sono 19 milioni tonnellate di riserve di rame, sugli 870 milioni stimati sul pianeta. Il dato congolese non è il secondo più alto al mondo, come ha detto Di Maio, ma dell’Africa.

A livello continentale, davanti alla Repubblica democratica del Congo c’è infatti soltanto lo Zambia (21 milioni), ma a livello mondiale sono davanti a lui almeno altre otto nazioni. Al primo posto troviamo il Cile (200 milioni di tonnellate di riserve), che è anche il primo estrattore di rame di tutto il pianeta, secondo il Perù (92 milioni di tonnellate) e terza l’Australia (88 milioni di tonnellate).

I dati sull’oro

Il ministro degli Esteri ha sbagliato anche nell’indicare la quantità di oro presente nella Repubblica democratica del Congo. Secondo Di Maio, il Paese africano avrebbe «un quarto dell’oro di tutto il mondo», ma i dati gli danno torto.

Secondo le stime più aggiornate dell’Usgs, oltre l’80 per cento delle riserve di oro sul pianeta sono sparse in 17 Paesi, tra cui non compare la Repubblica democratica del Congo (che nelle classifiche è superato da almeno altri sette Paesi per quantità riserve). Lo Stato con più riserve auree è l’Australia (10 milioni di tonnellate), mentre il produttore al primo posto è la Cina.

I dati sui diamanti

Vediamo adesso la statistica sui diamanti. Per Di Maio, la Repubblica democratica del Congo avrebbe «un terzo dei diamanti» nel mondo. Anche qui i numeri non tornano.

Secondo l’Usgs, il Paese africano avrebbe riserve di diamanti naturali per 150 mila tonnellate, circa il 10 per cento circa di tutte le riserve mondiali (stimate in 1,4 milioni di tonnellate). Un altro Stato africano, il Botswana, ne ha oltre il doppio: 310 mila tonnellate, il secondo dato dietro alla Russia.

In termini di produzione mineraria, nell’ambito dei diamanti naturali la Repubblica democratica del Congo ha fatto registrare nel 2019 il terzo dato più alto, dietro a Stati Uniti e Russia, con un 20 per cento sul totale.

I dati su cobalto e coltan

Analizziamo infine l’ultimo dato citato da Di Maio, secondo cui nella Repubblica democratica del Congo ci sarebbe «l’80 per cento di cobalto e coltan» del mondo.

In base alle stime dell’Usgs, il Paese africano è in effetti quello con più riserve di cobalto al mondo: 3.600 milioni di tonnellate, circa il 50 per cento di tutte le riserve di questo materiale sul pianeta. Nel 2019 la Repubblica democratica del Congo ha estratto 100 milioni di tonnellate di cobalto, il 70 per cento della produzione mondiale. Entrambe le percentuali sono diverse dall’80 per cento indicato da Di Maio.

Le statistiche dell’Usgs viste finora non hanno dati specifici per il coltan – minerale nero metallico composto da columbite e tantalite – che è una delle combinazioni in cui è possibile trovare il tantalio.

In base ai dati più aggiornati dell’agenzia statunitense, sappiamo che nel 2019 la Repubblica democratica del Congo è stato il primo estrattore al mondo di tantalio, con 580 mila tonnellate (le stime parlano di una crescita per il 2020), il 31 per cento circa a livello mondiale. In questo caso l’Usgs non ha però dato stime sulle riserve nel Paese.

Nel caso di cobalto e coltan, dunque, gli errori di Di Maio sono meno evidenti rispetto a quelli visti in precedenza. Prima di concludere, segnaliamo che molto probabilmente il ministro degli Esteri ha riportato in parte alcuni dati contenuti in un documento della Farnesina di agosto 2019, dove però le statistiche della Repubblica democratica del Congo si riferivano alla sola Africa e non a tutto il mondo.

Il verdetto

Secondo Luigi Di Maio, la Repubblica democratica del Congo «ha la seconda riserva di rame al mondo, un quarto dell’oro di tutto il mondo, un terzo dei diamanti, l’80 per cento di cobalto e coltan». Abbiamo verificato e il ministro degli Esteri ha riportato numeri scorretti.

La Repubblica democratica del Congo è il secondo Paese africano con più rame, ma nel mondo almeno altri otto Stati hanno riserve maggiori. Per quanto riguarda l’oro, la Repubblica democratica del Congo non viene contata neppure tra i primi Paesi come quantità di riserve, mentre per i diamanti naturali ha il 10 per cento delle riserve mondiali e il 20 per cento della produzione (assai meno di «un terzo» come sostenuto da Di Maio).

Infine, esagerati – anche se in misura minore – sono i dati su cobalto e coltan. La Repubblica democratica del Congo ha infatti il 50 per cento delle riserve di cobalto del mondo e pesa per il 70 per cento sulla produzione mondiale. Per quanto riguarda il coltan, abbiamo analizzato le statistiche del tantalio – ci sono solo quelle sulla produzione – e qui il Paese africano pesa per un terzo circa della produzione mondiale.

In generale, Di Maio si merita un “Pinocchio andante”.