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Sì, lo spread è sceso durante il governo Meloni

| 30 gennaio 2023
La dichiarazione
«Negli ultimi 100 giorni lo spread è sceso da 236 a 175 punti base»
Fonte: Facebook | 29 gennaio 2023
Pagella Politica
Verdetto sintetico
I numeri citati dalla presidente del Consiglio sono sostanzialmente corretti.
In breve
  • Il 21 ottobre 2022, il giorno prima dell’insediamento del nuovo governo, lo spread aveva un valore pari a 236 punti base. Il 27 gennaio 2023, circa 100 giorni dopo, era pari a 185. Il valore più basso degli ultimi mesi è stato registrato intorno al 18 gennaio, con 171 punti base. TWEET
Il 29 gennaio, in un nuovo episodio della rubrica “Gli appunti di Giorgia”, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha dichiarato (min. 15:43) che dal punto di vista economico «le cose non vanno così male» per l’Italia. A riprova di ciò, Meloni ha detto che da quando si è insediato il suo governo lo spread «è sceso da 236 a 175 punti base».

Abbiamo verificato e la presidente del Consiglio ha sostanzialmente ragione, anche se negli ultimi giorni c’è stato un rialzo.

Che cos’è lo spread

Lo spread è un indicatore con cui in Italia si fa generalmente riferimento alla differenza tra il rendimento dei Btp, ossia i titoli di Stato italiani con scadenza a 10 anni, e quello dei suoi corrispettivi tedeschi, i Bund. Semplificando, il rendimento di un titolo è quanto lo Stato promette di dare in cambio a un investitore che vuole finanziare il suo debito pubblico. La Germania viene presa come metro di paragone perché da anni è considerata l’economia più solida a livello europeo. Dunque lo spread ha un valore relativo: può calare sia quando il rendimento dei Bund sale, e quello dei Btp resta stabile, sia quando il rendimento dei Btp scende e quello dei Bund resta stabile.

Il funzionamento dei mercati dei titoli di Stato è complicato, ma il principio da tenere a mente è il seguente: un eventuale aumento della differenza tra il rendimento dei Btp e quello dei Bund è di norma interpretato come un peggioramento della fiducia nei titoli di Stato italiani da parte degli investitori, che chiedono più soldi per finanziare il nostro debito pubblico. Viceversa, un calo dello spread è generalmente letto come un aumento di fiducia, con un conseguente calo dei rendimenti e un risparmio per lo Stato.

L’andamento dello spread con il governo Meloni

Il governo guidato da Giorgia Meloni è entrato in carica il 22 ottobre 2022. Il giorno prima il valore dello spread era intorno ai 236 punti base, il numero correttamente indicato dalla presidente del Consiglio, mentre il 27 gennaio 2023 si aggirava di poco sopra i 185 punti base. Negli ultimi mesi il valore più basso dello spread è stato registrato il 18 gennaio, quando si è avvicinato ai 170 punti base.

Lo spread non è costantemente calato da quando c’è il governo Meloni. Nella seconda metà di dicembre è tornato ad aumentare, superando i 200 punti base, per poi riprendere a calare dall’inizio del 2023. Nella seconda metà di gennaio lo spread ha avuto un andamento piuttosto altalenante, tornando leggermente a crescere negli ultimi giorni del mese.
Grafico 1. Andamento dello spread tra agosto 2022 e gennaio 2023 – Fonte: Il Sole 24 Ore
Grafico 1. Andamento dello spread tra agosto 2022 e gennaio 2023 – Fonte: Il Sole 24 Ore
Di recente il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco ha commentato con favore l’atteggiamento adottato finora dal governo Meloni dal punto di vista economico. «Le recenti misure del governo, improntate alla prudenza, hanno contribuito al contenimento del differenziale di rendimento rispetto ai titoli di Stato decennali della Germania che oggi si situa attorno ai 180 punti base, un valore che resta comunque ancora di gran lunga superiore a quanto da noi stimato sulla base dei fondamentali della nostra economia», ha dichiarato Visco il 23 gennaio durante un evento a Roma.

Quando a febbraio 2021 è entrato in carica il precedente governo, guidato da Mario Draghi, lo spread era sotto quota 100 punti base. Dalla fine del 2021 in poi c’è stata una crescita dell’indicatore, arrivando a toccare quota 250 tra giugno e luglio 2022. Il record dello spread in Italia si è però registrato tra l’autunno e l’inverno del 2011, dopo le dimissioni del quarto governo Berlusconi e l’entrata in carica del governo tecnico di Mario Monti. All’epoca lo spread superò i 500 punti base, avvicinandosi ai 600.

Il verdetto

Secondo Giorgia Meloni, da quando si è insediato il suo governo lo spread «è sceso da 236 a 175 punti base». I numeri citati dalla presidente del Consiglio sono sostanzialmente corretti.

Il 21 ottobre 2022, il giorno prima dell’insediamento del nuovo governo, lo spread aveva un valore pari a 236 punti base. Il 27 gennaio 2023, circa 100 giorni dopo, era pari a 185. Il valore più basso degli ultimi mesi è stato registrato intorno al 18 gennaio, con 171 punti base.

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