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Roma non è la terza città «più trafficata» del mondo, ma quasi

| 30 aprile 2021
La dichiarazione
«Roma è la terza città più trafficata del mondo, dopo Rio de Janeiro e Bogotà. Ogni romano passa in media 166 ore all’anno imbottigliato nel traffico, un’intera settimana»
Fonte: Twitter | 26 aprile 2021
Ansa
Ansa
Verdetto sintetico
C'eri quasi
Il 26 aprile, presentando sui social il suo piano per la mobilità di Roma, il parlamentare europeo e candidato sindaco della capitale Carlo Calenda ha affermato che Roma è «la terza città più trafficata del mondo», preceduta da Bogotà (capitale della Colombia) e Rio de Janeiro (Brasile).

Secondo Calenda, «ogni romano passa in media 166 ore all’anno imbottigliato nel traffico, un’intera settimana».

Abbiamo verificato: il dato sul numero di ore perse nel traffico è corretto, ma questo non rende Roma necessariamente la terza città più trafficata in assoluto al mondo. Vediamo perché.

La fonte del dato di Calenda

La società americana Inrix, che si occupa di analisi di dati relativi alla mobilità, pubblica dal 2016 il Global traffic scorecard, un report annuale sul traffico nelle principali città del mondo. La pubblicazione include una graduatoria delle città con il traffico più congestionato del mondo.

Il ranking viene elaborato sulla base di due indicatori: la velocità media tenuta in città e le ore perse nel traffico. Questo secondo e più importante parametro tiene in considerazione il fenomeno del pendolarismo ed è calcolato facendo la differenza dei tempi di percorrenza dei vari tragitti fra l’ora di punta e le ore con il traffico più scorrevole, definita come la situazione ottimale.

Secondo i dati del 2019, cui Calenda fa riferimento, Roma era sesta nella graduatoria generale: in testa alla classifica delle città più congestionate troviamo Bogotà, seguita da Rio de Janeiro e Città del Messico (Grafico 1).
Grafico 1. La classifica Inrix delle città più trafficate
Grafico 1. La classifica Inrix delle città più trafficate
Guardando, invece, soltanto all’indicatore delle ore perse nel traffico, Roma nel 2019 era in effetti in terza posizione con 166 ore perse nel traffico, il dato citato da Calenda. In testa alla classifica per ore perse nel traffico c’era Bogotà, con 191 ore in più nel traffico nelle ore di punta rispetto alle ore con la viabilità più scorrevole, seguita da Rio con 190 ore.

Inrix ha pubblicato il ranking anche nel 2020, ma come specificato dalla stessa società, i dati raccolti sono fortemente viziati dalla pandemia. Ad ogni modo, nel 2020 Roma occupava la diciottesima posizione fra le 25 città considerate sia per quanto riguarda la congestione sia per quanto riguarda le ore perse nel traffico. La prima città era sempre Bogotà, seguita da Bucarest (Romania) e New York (Stati Uniti). Guardando soltanto alle ore perse nel traffico rispetto alla situazione ottimale, in testa c’è Bucarest con 134 ore, seguita da Bogotà con 133 ore e New York e Mosca con 100 ore

Ricapitolando: secondo il ranking Inrix, nel 2019 Roma non era la terza città del mondo per congestione del traffico in assoluto, ma sesta. È in effetti terza nella classifica, e prima tra le città europee, per ore passate in più nel traffico nell’ora di punta rispetto alla situazione in cui la strada è sgombra (come peraltro riportato in maniera più precisa nella versione consultabile dello stesso piano di Calenda).

Il ranking elaborato da Inrix non è tuttavia il solo in questo ambito. Vediamo che cosa dice un’altra fonte.

Che cosa dice il report TomTom

TomTom, la società olandese nota per i suoi navigatori satellitari, elabora una classifica simile a quella di Inrix e anch’essa si basa principalmente sulla differenza fra il tempo impiegato nei tragitti nell’ora di punta e nelle ore con la strada sgombra.

Considerando i dati 2019, Roma era ventesima su 416 città, con un 38 per cento di tempo stimato in più di percorrenza nelle ore di punta rispetto alle ore con strada libera. A guidare la classifica 2019 di TomTom sono Bangalore (India), Manila (Filippine) e ancora Bogotà. Diverse capitali dell’Unione europea precedono Roma: troviamo, infatti, Bucarest al quarto posto, Dublino (Irlanda) al sesto, Atene (Grecia) al quattordicesimo, Varsavia (Polonia) al diciassettesimo e Parigi al diciannovesimo.

Con riferimento al 2020, anche sulla classifica TomTom ha pesato la pandemia e pertanto i dati sono da prendere con le molle, mentre sono più attendibili quelli del 2019. In ogni caso, Roma nel 2020 è la settantanovesima città al mondo sulle 416 considerate per congestione del traffico, con un 27 per cento di tempo stimato in più di percorrenza nei tragitti nelle ore di punta rispetto alle ore in cui il traffico è più scorrevole. In testa alla graduatoria troviamo Mosca (Russia), Mumbai (India) e ancora Bogotà.

Il verdetto

Carlo Calenda, presentando il suo piano per la mobilità di Roma, ha detto che la capitale è la terza città più trafficata del mondo, dietro a Bogotà e Rio de Janeiro, dicendo che ogni romano trascorre in media 166 ore all’anno nel traffico.

Il dato sulle ore è corretto e proviene dal Global traffic scorecard, elaborato annualmente da Inrix. Ma in base a un indice complessivo del traffico, Roma si piazza al sesto posto, e non più al terzo.

Inoltre, quella di Inrix non è la sola graduatoria di congestione del traffico esistente. Tra gli altri, anche TomTom elabora un ranking simile, e nel 2019 Roma si è classificata al ventesimo posto, più in basso del sesto posto attribuitole da Inrix.

In conclusione, “C’eri quasi” per Calenda.

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