Il 23 marzo, in un intervento alla Camera, l’ex ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina (M5s) ha detto (min. 2:50) che cinquant’anni fa in Italia andava a scuola soltanto «il 49 per cento delle ragazze», contro il «71 per cento dei ragazzi».

Abbiamo verificato e le percentuali di Azzolina non trovano riscontro nei dati.

Che cosa dicono i dati Istat

Innanzitutto, è poco chiaro a che cosa faccia riferimento l’espressione “andare a scuola” usata da Azzolina. Non è possibile sapere con precisione se l’ex ministra parli solo della scuola dell’obbligo, di tutti i gradi di istruzione o di qualche sottoinsieme.

In ogni caso le percentuali indicate non trovano conferma nei dati Istat sul tasso di scolarità raggiunto all’inizio degli anni Settanta. Questo indicatore è il rapporto tra il numero degli iscritti a scuola e il numero di giovani in età tipica per andare a scuola.

Nell’anno scolastico 1970/1971, in Italia il tasso di scolarità alle elementari era del 107,2 per cento per i maschi e del 105,8 per cento per le femmine. Il dato è superiore al 100 per cento perché nel totale possono essere conteggiati anche alunni ripetenti o che si sono iscritti in anticipo a scuola. Alle medie il tasso di scolarità maschile era dell’89,1 per cento e dell’82 per cento quello femminile, mentre alle scuole superiori di secondo grado si scendeva rispettivamente al 45,5 per cento e al 35,9 per cento.

Dunque le percentuali indicate da Azzolina del «49 per cento» e del «71 per cento» non ci sono, anche se in effetti c’è una disparità tra maschi e femmine. È vero però che le percentuali che abbiamo appena visto sono spalmate su tre livelli di istruzione. Che tassi di scolarità si ottengono guardando al totale degli studenti nella fascia di età tra i 5 e i 19 anni a inizio anni Settanta con la rispettiva popolazione?

Il totale degli iscritti nella “scuola primaria” e “scuola secondaria in complesso” nel 1971 era pari a poco più di 4 milioni di femmine e circa 4 milioni e 569 mila maschi. La popolazione femminile di età compresa tra i 5 e i 19 anni nel 1971 era di circa 6 milioni e 182 mila unità, e quella maschile di circa 6 milioni e 469 mila.

Nel 1971 i tassi di scolarità complessivi – elementari, medie e superiori – erano pari al 65,5 per cento per le femmine e al 70,6 per cento per i maschi.

Se la percentuale relativa ai maschi è dunque sostanzialmente in linea con quella riferita da Azzolina, lo stesso non si può dire per quella relativa alle femmine: quasi i due terzi delle ragazze andavano a scuola nel 1971 e non meno della metà.

Se conteggiamo anche gli iscritti all’Università e la relativa popolazione (arriviamo fino ai 24 anni), risulta che nel 1971 il tasso di scolarità femminile allargato agli atenei era del 52,5 per cento circa, contro un 58,4 per cento maschile.

Anche in questo caso non c’è riscontro dei dati citati da Azzolina e la distanza tra maschi e femmine rimane vicina ai cinque punti percentuali e lontana dagli oltre venti punti citati dall’ex ministra.

Il verdetto

Il 23 marzo alla Camera l’ex ministra Lucia Azzolina ha detto che cinquant’anni fa in Italia soltanto il 49 per cento delle ragazze andava a scuola, a fronte del 71 per cento dei ragazzi.

Se guardiamo al tasso di scolarità per livello di istruzione e sesso, calcolato rispettivamente per scuole primarie, scuole secondarie inferiori e scuole secondarie superiori, in nessun caso ritroviamo le percentuali riportate da Azzolina.

Se poi calcoliamo il tasso di scolarità unendo i tre livelli di istruzione nel loro insieme e considerando la popolazione di maschi e femmine compresi nella fascia di età 5-19 anni, per i maschi abbiamo una corrispondenza con quanto detto dall’ex ministra (71 per cento) ma non per le femmine (65,5 per cento). Anche in questo caso, inoltre, la distanza tra i due sessi è di circa cinque punti, non di oltre venti.

Anche prendendo in considerazione le università e le relative fasce d’età, infine, i numeri di Azzolina non tornano.

Per l’ex ministra dell’Istruzione un “Pinocchio andante”.

[1] Cliccare su “Struttura ed evoluzione della popolazione ai censimenti” e selezionare “Popolazione per classe di età quinquennali e sesso, indicatori di vecchiaia e di dipendenza strutturale ai censimenti 1861-2011, ai confini dell’epoca”