L’8 febbraio il ministro per gli Affari regionali e Autonomie Francesco Boccia (Pd) ha rivendicato su Facebook un successo dell’Italia nella campagna vaccinale contro la Covid-19. Secondo Boccia, infatti, il nostro Paese sarebbe primo in Europa «per numero di persone vaccinate».

Abbiamo verificato e il ministro esagera un po’, come fatto sullo stesso tema nelle scorse settimane da altri politici, tra cui il presidente del Consiglio dimissionario Giuseppe Conte. Vediamo nel dettaglio i numeri (e le parole).

Si fa presto a dire vaccinati

Da quando è partita la campagna vaccinale, si sente spesso parlare di “vaccinati”, una parola che però va maneggiata con cautela. I vaccini fino ad oggi autorizzati nell’Ue e in Italia – in ordine temporale: Pfizer-BioNTech, Moderna e AstraZeneca – richiedono tutti la somministrazione di due dosi, a distanza di qualche settimana l’una dall’altra.

Come abbiamo spiegato in passato, una prima protezione parziale si sviluppa a un paio di settimane dalla prima dose, ma il richiamo è indispensabile per raggiungere la massima protezione che può garantire il vaccino.

Dunque, a seconda dei numeri che si vanno a vedere (totale dosi somministrate, vaccinati con almeno una dose e vaccinati con tutte e due le dosi), le classifiche possono cambiare.

I dati sulle dosi totali

Partiamo dai numeri sulle dosi totali somministrate. Come fonte, utilizziamo il database di Our world in data, che nonostante contenga dati che possono avere alcuni ritardi nella registrazione, resta lo strumento più affidabile per far un confronto statistico tra i vari Paesi del mondo.

Ricordiamo inoltre che le classifiche tra Stati nascondono comunque molti dettagli significativi, perché ogni Paese ha adottato strategie diverse, dando la priorità di vaccinazione a fasce diverse della popolazione. In Italia, per esempio, si è data precedenza nella prima fase soprattutto al personale sanitario e ospedaliero, più facilmente raggiungibile da un punto di vista logistico. La Germania è invece riuscita a vaccinare più anziani di noi.

Al di là di questo, all’8 febbraio in Italia erano state somministrate circa 2,63 milioni di dosi di vaccino, secondo numero più alto nell’Unione europea (come correttamente indicato dallo stesso ministro su Facebook) dietro alle 3,28 milioni di dosi della Germania. A voler essere precisi, Boccia parla di «Europa» e in questo caso al primo posto c’è il Regno Unito, con quasi 12,8 milioni di dosi somministrate, ma Londra ha iniziato la campagna vaccinale alcune settimane prima dell’Ue e sui vaccini si sta muovendo in autonomia. Boccia probabilmente voleva fare riferimento all’Unione europea.

Se si guarda alle dosi totali somministrate in rapporto alla popolazione, la classifica cambia, con il nostro Paese che nell’Ue scivola intorno alla settima posizione (con 4,35 dosi somministrate ogni 100 abitanti), superata, tra gli altri, da Spagna (4,5 dosi ogni 100 abitanti) e Polonia (4,38 dosi ogni 100 abitanti). Anche qui, se si guarda l’Europa nel suo complesso, il Regno Unito è al primo posto (18,45 dosi ogni 100 abitanti) e scavalcano l’Italia anche Serbia e Islanda.

I dati sui vaccinati con almeno una dose

Guardiamo adesso i numeri sulle persone che hanno ricevuto almeno una dose di vaccino. All’8 febbraio in Italia erano 1,45 milioni, terzo numero in valore assoluto nell’Ue dietro a Francia (1,87 milioni) e Germania (2,3 milioni). Anche qui, contando l’Europa allargata, il Regno Unito è primo, con circa 12,3 milioni di persone che hanno ricevuto almeno una dose.

Nei dati rapportati alla popolazione, nell’Ue siamo in nona posizione (2,4 per cento), in questo caso superati anche da Francia (2,76 per cento) e Germania (2,74 per cento).

I dati sui vaccinati con tutte e due dosi

Veniamo infine alla statistica sulle persone che hanno ricevuto due dosi e che possono essere considerate “completamente vaccinate”. All’8 febbraio in Italia avevano ricevuto due dosi di vaccino contro la Covid-19 circa 1,18 milioni di persone. Con questo numero siamo in effetti i primi tra i Paesi europei, davanti a Germania (circa 982 mila persone), Spagna (oltre 876 mila) e pure Regno Unito (oltre 512 mila).

Se si guarda al dato dei vaccinati con due dosi in rapporto alla popolazione – una statistica che aiuta meglio a comprendere quanto sia distante l’immunità di gregge – l’Italia scivola dal primo al quarto posto (1,95 per cento della popolazione inoculata con due dosi), superata però da Paesi parecchio più piccoli di lei. Qui in cima alla classifica troviamo la Danimarca (2,4 per cento), seguita da Slovenia (2,05 per cento) e da Malta (2,25 per cento).

Il verdetto

Secondo Francesco Boccia (Pd), «l’Italia è prima in Europa per numero di persone vaccinate». Abbiamo verificato i numeri e il ministro del governo dimissionario esagera un po’.

Il nostro Paese è infatti primo in Europa per numero di persone che hanno ricevuto le due dosi di vaccino, ma quarto se si rapporta il dato alla popolazione. Siamo poi secondi nell’Ue per numero di dosi totali somministrate, e ottavi per dosi inoculate ogni 100 abitanti. Per quanto riguarda il numero di persone che hanno ricevuto almeno una dose, siamo terzi nell’Ue in valori assoluti, e settimi in rapporto alla popolazione.

In conclusione, Boccia si merita un “C’eri quasi”.