Il deputato del M5s Alberto Zolezzi il 12 ottobre ha scritto sulla sua pagina Facebook, in un post in cui chiede vengano chiusi i progetti di altre autostrade padane e raddoppiate le ferrovie, che il trasporto su rotaia «riduce di 5 volte le emissioni di CO2 rispetto alla gomma».

Abbiamo verificato e se da un lato emerge che qualsiasi comparazione risente in maniera determinante del tipo di veicolo che viene utilizzato (un camion ha emissioni diverse rispetto a un’utilitaria), dall’altro possiamo dire che il messaggio generale di Zolezzi sia corretto: il rapporto è molto sbilanciato a favore del trasporto su ferro.

Andiamo a vedere i dettagli.

Il parere di un esperto

Abbiamo contattato Francesco Ramella, docente di “Trasporti” presso l’Università degli studi di Torino, il quale ci ha confermato che «relativamente al trasporto merci, il rapporto di 5 a 1 è grosso modo corretto».

Per il trasporto persone la questione è più sfumata, entrano in gioco altre variabili. Secondo Ramella ad esempio ha un ruolo importante «il coefficiente di utilizzo dei treni: se un treno viaggia pieno, le emissioni di CO2 a persona sono molto basse, se viaggia con poche persone sono decisamente più alte».

I calcoli di Ecotransit

Per quanto riguarda il trasporto merci in particolare, anche al di là del parere degli esperti, possiamo verificare il rapporto tra le emissioni di CO2 di un camion e quelle di un treno usando EcoTransit, un software che consente di calcolare i consumi energetici e le emissioni di vari mezzi di trasporto.

Il valore a cui guardiamo è quello delle emissioni di inquinanti espresse in tonnellate di biossido di carbonio equivalente: in questo modo i vari gas inquinanti vengono tutti associati a una medesima unità di misura, CO2e, che prende come parametro l’inquinante più diffuso, abbunto il biossido di carbonio o CO2. Guardiamo poi alle emissioni WTW, cioè well to wheel, “dal pozzo alla ruota”, che comprendono sia le emissioni prodotte per l’elaborazione della fonte energetica (nel caso di un treno, le emissioni per produrre l’energia elettrica) sia quelle per il suo consumo (nel caso di un camion, la combustione del carburante).

In un ipotetico viaggio all’interno della pianura padana – territorio di cui parla in particolare Zolezzi – ad esempio da Milano a Brescia, a parità di carico, un treno produce 0,17 tonnellate di CO2e, contro le 0,71 di un camion euro5 (cioè un veicolo tra i meno inquinanti in base agli standard europei): un rapporto quindi di circa 4,2 a 1.

Se andassimo invece da Torino e Roma, sempre a parità di carico e secondo il criterio WTW, un treno produrrebbe 1,54 tonnellate di CO2e mentre un camion euro5 ne produrrebbe 6,37. Dunque un rapporto di 4,1 a 1 circa.

Su una tratta internazionale come Milano-Berlino, il rapporto è leggermente inferiore a 4 a 1 (7,70 tonnellate di CO2e per il camion e 1,94 per il treno).

In generale possiamo dire che dai calcoli che abbiamo fatto risulta un rapporto, per quanto riguarda il trasporto merci e prendendo in considerazione camion euro5, di circa 4 a 1: un po’ meno vantaggioso di quello rivendicato da Zolezzi, ma non troppo distante. Con camion di categorie più inquinanti – euro 1, 2, 3 o 4 – il rapporto sarebbe probabilmente più alto.

Il report dell’Ipcc

L’Intergovernmental panel on climate change (Ipcc), il principale organismo internazionale delle Nazioni Unite che studia il fenomeno del riscaldamento globale, ha pubblicato nel 2014 un report sui cambiamenti climatici dove nella sezione “Trasporti” sono contenuti, tra le altre cose, i dati rilevanti per la nostra analisi. In questo caso vengono prese in considerazione però solo le emissioni di CO2, e non anche di altri gas inquinanti (poi calcolati in CO2e).

Prima di vederli sottolineiamo, con le parole dell’Ipcc stesso, che «le emissioni dirette di CO2 per chilometro variano ampiamente a seconda del mezzo».

Le emissioni medie dei veicoli su gomma, considerando la flotta esistente nel 2010 di Suv e veicoli leggeri, sono pari a 164 grammi di CO2 per chilometro percorso.

Le emissioni medie dei veicoli su rotaia – sempre considerando la flotta esistente nel 2010, e una emissione di 600 grammi di CO2 per chilowattora (i treni vengono infatti mossi dall’elettricità, salvo rare eccezioni) – sono invece pari a dai 3 ai 20 grammi di CO2 per chilometro percorso per i treni leggeri.

Il rapporto oscilla quindi da un minimo di 8 a 1 a un massimo di quasi 55 a 1.

Se guardiamo poi alle emissioni dei camion, queste (sempre flotta 2010) sono pari in media a da 76 a 178 grammi di CO2 per chilometro per tonnellata.

I treni di merci hanno invece emissioni medie che oscillano tra i 6 e i 33 grammi di CO2 per chilometro per tonnellata.

Il rapporto per il trasporto merci oscilla quindi da un minimo di poco più di 2 a 1, a un massimo di quasi 30 a 1.

Il verdetto

Il deputato del M5s Alberto Zolezzi ha sostenuto il 12 ottobre che il trasporto su ferro riduca di cinque volte le emissioni rispetto al trasporto su gomma.

L’affermazione sconta inevitabilmente un certo grado di approssimazione, considerato che le variabili che possono entrare in gioco sono moltissime: il tipo di veicolo, il combustibile usato, come è stata prodotta l’energia elettrica che muove il treno, quanto questo è pieno, e via dicendo.

Secondo il parere degli esperti, e anche secondo le simulazioni da noi condotte su EcoTransit, il rapporto rivendicato da Zolezzi se applicato al trasporto merci è grosso modo corretto, anche se forse leggermente eccessivo (a noi risulta più spesso un rapporto di circa 4 a 1, ma considerando camion euro5, che sono tra i meno inquinanti).

Per il trasporto di persone entrano in gioco, come si diceva, troppe variabili per dare dei dati medi sensati. Come abbiamo visto in base al rapporto dell’Ipcc il rapporto può oscillare da 8 a 1 a 55 a 1.

In ogni caso per Zolezzi un “C’eri quasi”.