Il 12 maggio la deputata di Forza Italia Sandra Savino ha scritto su Facebook che, a causa dell’emergenza coronavirus, quest’anno il turismo italiano perderà «i 61 milioni di turisti» che venivano in vacanza dall’estero.

Al netto di quali saranno le evoluzioni della situazione nei prossimi mesi – al momento non sappiamo quando e come ripartirà il turismo in Italia e nell’Ue – abbiamo verificato se i numeri riportati da Savino sono corretti.

Nel 2018 in Italia oltre 63 milioni di turisti stranieri

Il 27 novembre 2019 l’Istat ha pubblicato il report “Movimento turistico in Italia”, dove sono raccolti diversi dati sul turismo nel nostro Paese relativi al 2018.

Secondo l’Istat, due anni fa il numero di arrivi negli esercizi ricettivi italiani è stato pari a 128,1 milioni di persone, mentre il numero di presenze (ossia il numero di notti trascorse negli esercizi ricettivi) è stato di circa 428,8 milioni.

Questi dati sono superiori a quelli relativi al 2017, con un +4 per cento per gli arrivi (quasi 5 milioni in più) e un +2 per cento per le presenze (8,2 milioni di notti in più).

I numeri dei turisti provenienti dall’Italia e di quelli provenienti dall’estero sono più o meno equivalenti.

Nel 2018 i turisti provenienti dall’estero sono infatti stati circa 63,2 milioni, ossia il 49,3 per cento sul totale, mentre quelli residenti in Italia 64,9 milioni. In termini di presenze, quelle legate a persone residenti all’estero sono state circa 216,5 milioni; quelle di residenti in Italia 212,3 milioni.

Dunque Savino, quando parla del rischio di perdere nel 2020 «61 milioni di turisti provenienti dall’estero» (se rimarranno in vigore ancora per mesi le restrizioni da Covid-19) riporta un dato sostanzialmente corretto, anche se bisogna tenere conto che nei mesi di gennaio e febbraio il turismo straniero in ingresso non era bloccato (seppure già influenzato dall’inizio dell’epidemia).

Ricordiamo inoltre che quella della deputata di Forza Italia resta una previsione, seppure basata su dati corretti. Nel caso in cui nei prossimi mesi le misure restrittive dovessero essere allentate, una fetta di turismo straniero potrebbe riprendere a tornare nel nostro Paese. Ma siamo nel campo delle ipotesi.

Vediamo adesso invece quanto vale in termini economici il turismo sulla ricchezza del nostro Paese.

Il peso del turismo in Italia

Come ha spiegato a luglio 2019 la Banca d’Italia nel rapporto “Turismo in Italia: numeri e potenziale di sviluppo”, è difficile quantificare il peso economico del turismo sul Pil italiano, dal momento che «i servizi turistici fanno capo a un complesso di attività eterogenee, difficilmente circoscrivibili per mezzo delle tradizionali classificazioni settoriali».

Nello stesso documento, la Banca d’Italia ha comunque dato una stima, scrivendo che nel 2015 «in Italia le attività connesse al turismo producevano un valore aggiunto di 88 miliardi di euro, pari al 5,9 per cento del Pil totale».

Quasi un terzo di questi 88 miliardi erano attribuibili alle spese legate all’acquisto e alla gestione delle seconde case per motivi turistici. Seguivano poi le attività economiche «dei comparti alberghiero, della ristorazione, dei trasporti e, soprattutto, del commercio al dettaglio».

Secondo le stime del World travel and tourism council (Wttc) – un organo che rappresenta il settore privato turistico a livello mondiale –, considerando anche l’indotto generato, il peso del turismo sul Pil salirebbe poi (dati 2017) a circa il 13 per cento.

In tutto questo, quanto contribuisce chi viene a fare le vacanze in Italia dall’estero?

Gli impatti del coronavirus sul turismo

Il 29 aprile 2020 l’Istat ha pubblicato il report “Una stagione mancata: impatto del Covid-19 sul turismo”, in cui viene presentato un bilancio preliminare degli effetti economici della crisi legata all’emergenza coronavirus.

Secondo Istat, nel 2019 la spesa complessiva dei viaggiatori stranieri in Italia ammontava a circa 44,3 miliardi di euro. Di questi, la componente più consistente è quella dei servizi di alloggio, che ne rappresenta circa la metà del totale.

«Seguono la ristorazione con oltre un quinto del totale e, con quote inferiori, lo shopping e il trasporto», ha sottolineato poi Istat.

Nel trimestre marzo-maggio 2019 la spesa degli stranieri in Italia è stata pari a 9,4 miliardi di euro. Nello stesso trimestre del 2020 – quello fino ad oggi colpito dalle restrizioni per il coronavirus – questa cifra è stata pari a 0.

Il verdetto

Secondo Sandra Savino, nel 2020 il reparto turistico perderà «61 milioni di turisti che venivano a fare le vacanze in Italia» a causa dell’emergenza legata a Covid-19.

Abbiamo verificato e, al netto della previsione che dipende da come cambieranno le restrizioni entro la fine dell’anno, la deputata di Forza Italia riporta dati corretti.

Secondo Istat, infatti, nel 2018 il numero di turisti provenienti dall’estero è stato di circa 63,2 milioni di persone, più o meno la metà del numero di turisti totali (128,1 milioni).

Nel 2019 la spesa complessiva dei viaggiatori stranieri in Italia ammontava poi a circa 44,3 miliardi di euro. Nel solo trimestre marzo-maggio 2019, questa spesa era stata pari a 9,4 miliardi di euro, cifra che si è azzerata – a causa delle restrizioni – nello stesso periodo del 2020.

In conclusione, Savino merita un “Vero”.