Il 24 marzo, ospite a Carta Bianca su Rai 3, il leader della Lega Matteo Salvini ha sostenuto (min. -13.50) che il Pil dell’Italia fosse pari a «un miliardo e 800 milioni di euro» e la spesa pubblica a «800 milioni».

Sono cifre del tutto errate. Il Pil dell’Italia e la spesa pubblica sono mille volte superiori a quanto dichiarato da Salvini.

Al di là di questo errore – che probabilmente è più che altro una svista del leader della Lega – spieghiamo meglio gli ordini di grandezza delle cifre di cui si parla in questi giorni di emergenza coronavirus.

Il Pil dell’Italia, la spesa pubblica, e altri numeri da inquadrare

Secondo i dati Eurostat, nel 2019 il Pil dell’Italia è stato pari a 1.787,7 miliardi di euro. Se arrotondiamo per eccesso possiamo dire sia stato pari a circa 1.800 miliardi di euro.

La spesa pubblica nel 2018, ultimo anno per cui ci sono dati Istat [1], è stata pari a 854,6 miliardi di euro.

Sia Pil che spesa pubblica sono quindi, come detto, mille volte (e più) superiori a quanto sostenuto da Salvini.

Ma guardiamo agli altri numeri che sono circolati negli ultimi giorni per metterli in prospettiva e capirne la reale grandezza.

Rispetto al Pil dell’Italia, dunque, i 25 miliardi di euro stanziati dal governo con il decreto “Cura Italia” pesano per l’1,4 per cento. Rispetto alla spesa pubblica per il 2,9 per cento.

I 340-350 miliardi di liquidità che dovrebbero essere garantiti alle imprese e al tessuto produttivo nazionale sono pari al 19-20 per cento del Pil (non trattandosi, come abbiamo spiegato in una nostra analisi, di voci di spesa per lo Stato non ha senso fare il confronto sulla spesa pubblica).

I 750 miliardi di euro stanziati dalla Banca centrale europea (Bce) per far fronte all’emergenza coronavirus corrispondono al 42 per cento del Pil dell’Italia, ma se li confrontiamo con il Pil di tutta l’Eurozona (11.905 miliardi di euro nel 2019, circa sette volte il Pil dell’Italia) si tratta del 6,3 per cento.

I 114,5 miliardi di euro di spesa pubblica per la santità del 2019 sono poi pari al 6,4 per cento del Pil e al 13,4 per cento della spesa pubblica.

Queste cifre sono enormi rispetto ad altre di cui, prima dell’emergenza coronavirus, si è sentito spesso parlare.

Ad esempio, il taglio del numero dei parlamentari – il cui referendum confermativo, previsto per il 29 marzo, è stato rinviato a causa dell’epidemia di Covid-19 a data da destinarsi – dovrebbe consentire un risparmio di 80-100 milioni di euro all’anno. Cioè dello 0,006 per cento scarso del Pil e dello 0,01 per cento abbondante della spesa pubblica.

Il verdetto

Il leader della Lega Matteo Salvini ha detto che il Pil dell’Italia è pari a un miliardo e 800 milioni di euro, e che la spesa pubblica del nostro Paese è pari a 800 milioni di euro.

Queste cifre sono sbagliate di tre ordini di grandezza.

Moltiplicandole per mille risultano comunque leggermente imprecise: il Pil italiano è infatti pari a 1.787,7 miliardi di euro nel 2019 e la spesa pubblica è pari a 854,6 miliardi di euro nel 2018. Possiamo però ritenere il rapporto di 1,8 a 0,8, tra Pil e spesa pubblica, sostanzialmente corretto.

Per il segretario della Lega, considerato che l’errore è probabilmente una svista, comunque un “Nì”.




[1] Il percorso per ottenere i dati è: Conti nazionali > Conti e aggregati economici delle Pubbliche Amministrazioni > Uscite annuali per sottosettore > Voci di uscita per funzione.