Il 3 febbraio l’ex sottosegretario alle Infrastrutture Michele Dell’Orco (M5s) ha scritto su Facebook che «solo nella scorsa settimana in Europa ci sono state almeno 140 vittime da incidenti mortali sul posto di lavoro; circa 2.800 morti o feriti gravi da incidenti stradali; fortunatamente zero vittime da coronavirus in Ue».

Questi dati sono corretti? Abbiamo verificato.

Le morti sul lavoro in Europa

Come fonte dei suoi numeri, Dell’Orco cita generici «dati ufficiali», senza specificarne la provenienza.

Ad oggi, a livello europeo le statistiche più aggiornate sulle morti sul lavoro sono quelle pubblicate da Eurostat, relative però all’intero 2017. Non conosciamo dunque ancora i numeri consolidati né per il 2018 né per il 2019, e neppure per il primo mese di gennaio 2020 (a cui fa riferimento Dell’Orco).

Nel 2017, secondo Eurostat, nei 28 Stati membri Ue (più Norvegia e Svizzera) sono morte sul posto di lavoro 3.552 persone, mentre gli incidenti non mortali sono stati oltre 3,3 milioni. Rispetto al 2016, nell’ultima rilevazione disponibile le morti sul lavoro sono calate di 36 unità.

Secondo Eurostat, nel 2017 le morti sul lavoro in Italia erano state 484, un dato più basso rispetto alle 1.029 denunce per incidenti mortali registrate nello stesso anno dall’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (Inail). Come spiega l’Inail stessa, la differenza tra i dati è dovuta al fatto che Eurostat utilizza una metodologia di raccolta diversa, escludendo per esempio dai suoi calcoli gli incidenti mortali avvenuti nel tragitto casa-lavoro.

Al di là di questa osservazione, nel 2017 (ultimo anno disponibile per una comparazione europea) le morti sul lavoro in Europa sono state in media quasi 10 al giorno, poco meno di 70 in una settimana. La metà di quanto detto da Dell’Orco.

Restiamo ovviamente a disposizione se l’ex sottosegretario vorrà comunicarci con maggior precisione la fonte dei dati da lui citati.

Gli incidenti in strada

Discorso analogo vale per i dati sui morti e i feriti gravi da incidenti stradali. Anche in questo ambito, i numeri Eurostat più aggiornati sono relativi al 2017.

In quell’anno, i morti per incidenti stradali nei 28 Paesi Ue erano stati oltre 25.200, in media circa 69 al giorno e poco più di 483 alla settimana. Gli incidenti stradali gravi, secondo di dati della Commissione Ue, erano stati oltre 135 mila, in media quasi 370 al giorno e circa 2.590 alla settimana.

Se sommiamo i due dati di media settimanali, otteniamo un numero pari poco più di 3.070 casi tra morti e feriti gravi per incidenti stradali ogni sette giorni in Europa, un dato vicino ai 2.800 citati da Dell’Orco.

I morti da coronavirus

L’ex sottosegretario del Movimento 5 stelle ha infine ragione quando dice che ad oggi in Europa non ci sono stati morti affetti dal nuovo coronavirus 2019-nCoV. In base ai dati più recenti dell’Organizzazione mondiale della sanità, al 4 febbraio 2020 i contagiati totali erano 20.630, di cui 27 nel nostro continente.

Tra le 426 morti confermate, però, solo una è avvenuta fuori dalla Cina, nelle Filippine, e nessuna nell’Unione europea.

Il verdetto

Secondo l’ex sottosegretario del M5s Dell’Orco, i «dati ufficiali» dicono che negli ultimi sette giorni in Europa ci sono stati 140 morti sul lavoro e circa 2.800 tra morti e feriti gravi per incidenti stradali, a fronte di zero vittime per il nuovo coronavirus.

Le statistiche a livello europeo più aggiornate risalgono al 2017 (non ci sono dati Eurostat relativi, per dire, a gennaio 2020) e ci dicono che mediamente in Europa ogni settimana muoiono per incidenti sul posto di lavoro poco meno di 70 persone (la metà di quanto detto da Dell’Orco) mentre poco più di 3.000 persone sono vittime di incidenti stradali, non solo perdendo la vita ma rimanendo anche gravemente feriti. È poi vero che ad oggi non ci sono ancora stati morti da coronavirus 2019-nCoV in Europa.

In conclusione, Dell’Orco si merita un “C’eri quasi”.