Il 13 gennaio 2020 l’eurodeputato del Partito democratico Pierfrancesco Majorino ha scritto su Facebook che ogni notte, in Europa, 700 mila persone dormono per strada e che in 40 milioni non hanno alloggi adeguati o dotati di riscaldamento.

Ma è davvero così? Abbiamo verificato.

Quanti sono i senzatetto in Europa

Partiamo dalla prima statistica citata dall’europarlamentare del Pd, quella che riguarda il numero di senzatetto in Europa.

Come spiega una pagina dedicata al tema sul sito della Commissione europea, le cause tipiche che spingono le persone a vivere senza una dimora (homeless) sono, tra le altre cose, la povertà e la disoccupazione, i problemi di salute e l’inadeguato supporto da parte delle istituzioni pubbliche.

Una delle sfide maggiori per l’Ue in questo ambito, sottolinea la Commissione, riguarda proprio la mancanza di dati, che non permetterebbe di monitorare e affrontare questo problema sociale nella maniera più efficace possibile.

Esistono comunque alcune stime sul numero di persone in Europa che ogni notte dormono senza avere una casa e la più affidabile e citata tra queste è quella contenuta nella “Quarta panoramica sull’esclusione abitativa in Europa”.

Questo rapporto è stato pubblicato il 1° aprile 2019 da Feantsa (European Federation of National Organisations Working with the Homeless), un’organizzazione supportata dall’Ue che raccoglie 130 realtà no-profit di 30 Paesi del continente europeo, e dalla fondazione francese Abbé Pierre, attiva nell’ambito dell’assistenza sociale.

Secondo la ricerca, ogni notte nell’Unione europea circa 700 mila persone (poco più dello 0,1 per cento della popolazione europea, ma un numero comunque superiore all’intera popolazione della città di Palermo) dormono «per strada o in rifugi temporanei e di emergenza». Secondo Feantsa, questo numero sarebbe aumentato del 70 per cento rispetto a 10 anni fa.

Bisogna comunque ribadire che si tratta di una stima, che dà un’idea dell’ordine di grandezza del fenomeno in questione ma i cui contorni restano sfumati. La ricerca ha raccolto infatti tutte le statistiche più aggiornate sui senzatetto nei vari Stati membri, spiegando però che non si tratta di numeri «esaustivi». Il numero preciso di chi dorme in strada, in sostanza, resta sconosciuto.

La situazione in Italia

Feantsa ha pubblicato sul suo sito anche una scheda specifica per ogni singolo Stato Ue. In quella dedicata al nostro Paese riporta le stime più aggiornate dell’Istat, relative al 2014, secondo cui in quell’anno in Italia vivevano 50.724 senzatetto.

Il 62,5 per cento di questi viveva in aree metropolitane e un ulteriore 32,6 per cento in città con una popolazione compresa tra i 70 mila e i 250 mila abitanti. Appena il 4,1 per cento viveva in comuni capoluogo con popolazione compresa tra i 30 mila e i 70 mila abitanti, e lo 0,8 per cento nei comuni periferici delle aree metropolitane.

Quanti vivono in case non adeguate e non riscaldate

Verifichiamo adesso il secondo dato citato da Majorino, secondo cui «40 milioni di europei» dormono «in alloggi non adeguati o privi di riscaldamento».

L’eurodeputato del Pd è vago nel parlare di case «non adeguate», ma è lo stesso rapporto “Quarta panoramica sull’esclusione abitativa in Europa” a occuparsi anche del livello della qualità della vita abitativa nell’Ue, citando i dati Eurostat-Silc, relativi alle interviste sul reddito e le condizioni di vita della popolazione Ue.

Nel 2018, secondo Eurostat, il 7,3 per cento della popolazione Ue (circa 37,5 milioni di persone, un dato vicino a quello indicato da Majorino) viveva in case «non adeguatamente riscaldate», una percentuale in calo rispetto al 7,8 per cento del 2017 e all’8,7 per cento del 2016. In questa speciale classifica, l’Italia è il grande Paese Ue con la percentuale più alta: 14,1 per cento, in calo però rispetto al 15,2 per cento del 2017.

Esiste poi un altro indicatore, il tasso di “disagio abitativo grave”, che misura che percentuale della popolazione vive in abitazioni considerate sovraffollate, presentando al contempo almeno uno dei problemi di deprivazione abitativa (per esempio, penetrazione di acqua dal tetto; assenza di bagno, doccia o servizi igienici interni; illuminazione insufficiente).

Secondo Eurostat, nel 2018 il 4 per cento dell’intera popolazione dei 28 Stati membri Ue viveva in una condizione di “disagio abitativo grave”, ossia 20,5 milioni di persone su circa 513 milioni di abitanti. Una percentuale rimasta stabile rispetto al 2017 e in calo rispetto al 4,8 per cento del 2016.

Anche in questo caso, l’Italia è sopra la media Ue ed è il peggiore tra i grandi Paesi europei, con il 5 per cento della popolazione (circa 3 milioni di persone) che ha dichiarato di vivere in “disagio abitativo grave”.

Ricapitolando: i «40 milioni» citati da Majorino – con un leggero arrotondamento – sono dunque sostanzialmente corretti, perché fanno riferimento alle persone che non riescono a riscaldare a sufficienza la propria casa (una categoria che si sovrappone in parte, ma che è comunque più numerosa, di chi si trova a vivere in condizioni di «grave deprivazione abitativa»).

Il verdetto

Secondo l’eurodeputato del Pd Pierfrancesco Majorino, «stanotte 700 mila europei dormiranno per strada e 40 milioni di europei dormiranno in alloggi non adeguati o privi di riscaldamento». Questi numeri sono sostanzialmente corretti.

Il primo è una stima – da prendere quindi con il dovuto margine d’incertezza – fatta da un’organizzazione supportata dall’Ue sul numero di persone che ogni notte in Europa dorme in strada o anche in rifugi temporanei e di emergenza. In ogni caso, come sottolinea il rapporto da cui proviene il dato dei «700 mila», è impossibile sapere con precisione quale sia il numero di persone senzatetto nell’Ue.

Il secondo dato invece è confermato dalle rilevazioni Eurostat, e fa riferimento al numero di persone che in Europa dichiara di non riuscire a riscaldare a sufficienza la propria casa. Questo dato è più alto di quello di una categoria ancora più specifica, che individua il numero di persone che vivono in condizioni di “disagio abitativo grave”.

In conclusione, Majorino si merita un “Vero”.