Il 9 dicembre, l’europarlamentare del Partito democratico Pina Picierno ha commentato la nomina di Sanna Marin a nuova prima ministra della Finlandia, scrivendo che «per la prima volta avremo in Europa un esecutivo composto in maggioranza da donne».

Ma è davvero così? Abbiamo verificato.

Una non-novità

Al momento della dichiarazione di Picierno, Marin era stata indicata dal Partito socialdemocratico finlandese – che ha la maggioranza nella coalizione di governo – come successore di Antti Rinne, ma non aveva ancora ricevuto il voto favorevole del Parlamento, arrivato il 10 dicembre.

Di conseguenza, anche i nomi dei componenti dell’esecutivo non erano ancora stati ufficializzati, anche se già il 9 dicembre secondo fonti stampa finlandesi la lista dei 18 neoministri avrebbe contenuto in effetti più donne che uomini.

Il 10 dicembre è arrivata anche l’ufficialità sui nomi dei ministri, che sono 11 donne e 7 uomini.

A differenza di quanto dice l’europarlamentare del Pd, però, questa maggioranza femminile non è una novità in Europa. Lo stesso governo uscente finlandese aveva già una maggioranza femminile, 7 ministri e 11 ministre.

Esistono poi altri Paesi europei che hanno la peculiarità di avere esecutivi composti «in maggioranza da donne». Di quali stiamo parlando?

La donne al governo in Europa

In una tabella (qui consultabile), abbiamo analizzato quanti ministri e quante ministri hanno nei loro governi 31 Paesi europei: i 28 Stati membri dell’Ue, più Islanda, Norvegia e Svizzera.

Già oggi, tre esecutivi in Europa hanno più ministre che ministri: la Svezia di Stefan Löfven (12 donne e 10 uomini), la Francia di Édouard Philippe (9 donne e 7 uomini) e la Spagna di Pedro Sánchez (9 donne e 8 uomini), che ora sta cercando di formare un nuovo governo dopo le elezioni di novembre scorso.

Se si guarda alle leader di governo, in totale sono solo sei su 31 (il 19,3 per cento): Brigitte Bierlein in Austria, Sophie Wilmès inBelgio, Mette Frederiksen in Danimarca, Angela Merkel in Germania, Katrín Jakobsdóttir in Islanda e Erna Solberg in Norvegia. A questi si è aggiunta ora anche la Finlandia di Sanna Marin.

Lo Stato membro con la minore presenza femminile al governo è la Lituania di Saulius Skvernelis (1 ministra su 14 totali), mentre cinque Paesi hanno solo due ministre: Cipro, Estonia, Grecia, Malta e Ungheria. Tre a testa ne hanno invece Lettonia, Romania e Belgio.

Un caso particolare è quello del Consiglio federale svizzero, presieduto da Ueli Maurer, con tre donne e tre uomini.

L’Italia di Giuseppe Conte ha sette ministre donne su 21, un numero identico a quello del Regno Unito di Boris Johnson.

Con percentuali comprese tra il 40 per cento di ministre e il 50 per cento, ci sono poi i Paesi Bassi di Mark Rutte e l’Austria di Brigitte Bierlein.

Le leader dei Paesi Ocse

Se da questi 31 Paesi europei si passa a quelli dell’Ocse (di cui la Finlandia fa parte), la percentuale di capi di governo donna resta la stessa (qui la tabella consultabile).

Oltre alle sei leader viste prima (Austria, Belgio, Danimarca, Islanda, Germania, Norvegia, con la neoaggiunta della Finlandia), si aggiunge solo la Nuova Zelanda come Paese Ocse con a capo una donna (Jacinda Ardern).

Tra i Paesi più avanzati, le percentuali più basse di presenza femminile negli esecutivi sono toccate dagli Stati Uniti di Donald Trump (due membri su 15 del suo gabinetto sono donne) e da Israele di Benjamin Netanyahu (tre ministre su 31).

Il Canada di Justin Trudeau ha il 50 per cento di ministre (18 su 36, il 50 per cento), mentre supera il 41 per cento anche la Corea del Sud di Lee Nak-yon.

Il verdetto

L’europarlamentare del Pd Pina Picierno ha celebrato la nomina di Sanna Marina a prima ministra della Finlandia, dicendo che «per la prima volta avremo in Europa un esecutivo composto in maggioranza da donne».

Al momento della dichiarazione, la lista ufficiale dei ministri non era ancora disponibile, anche se una volta arrivata il 10 dicembre conteneva in effetti più donne che uomini.

Questa però non è una novità: già lo stesso governo finlandese del dimissionario Rinne aveva più ministre che ministri, e ad oggi ci sono altri tre Paesi in Europa che hanno esecutivi a maggioranza femminile: Spagna, Francia e Svezia.

È vero comunque che si stratta di una percentuale molto bassa, rispetto agli altri 28 Paesi con maggioranze di ministri uomini (escluso il caso particolare della Svizzera, con il 50 per cento dei membri del Consiglio federale che sono donne).

In conclusione, Picierno si merita un “Nì”.