Il 3 novembre 2019, in un’intervista a La Stampa, il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha difeso la tassa sulle bevande zuccherate, dicendo che «oggi l’incidenza dell’obesità in Italia tra i ragazzi fino ai 12 anni è superiore alla media dell’Unione europea».

Ma è davvero così? Abbiamo verificato.

Di che cosa stiamo parlando

Quando si parla di obesità, a livello internazionale il parametro scientifico di riferimento è l’Indice di massa corporea (Imc), l’unità di misura con cui si classifica il peso di una persona. L’Imc si calcola dividendo il peso dell’individuo per la sua statura elevata al quadrato.

Se un adulto ha un Imc maggiore o uguale a 25, rientra tra coloro che sono in sovrappeso; se invece l’Imc è maggiore o uguale a 30, si è affetti da obesità.

La classificazione è invece più complessa per quanto riguarda i giovani, dove, in base a un calcolo statistico, si tiene conto anche dell’età e del sesso.

Quindi obesità e sovrappeso sono due cose diverse.

La situazione in Italia

Secondo il rapporto Istat “Stili di vita di bambini e ragazzi” del 29 ottobre scorso, in Italia tra il 2017 e il 2018 circa un bambino su quattro (il 25,2 per cento degli individui di età compresa tra i 3 e i 17 anni) è risultato «in eccesso di peso» e, quindi, o in sovrappeso oppure obeso.

Per quanto riguarda l’incidenza dell’obesità, il report dell’Istat fa riferimento allo studio Health at a glance pubblicato dall’Ocse nel 2018.

Nel 2017 (dati più aggiornati) l’Italia ha registrato per i bambini tra i 7 e gli 8 anni di età uno dei tassi di obesità più alti dell’Ue: nel nostro Paese, il 18 per cento della popolazione in questa specifica fascia di età era obeso.

Questo dato, seppur in calo di 4 punti percentuali rispetto a quanto emerso dallo stesso studio realizzato tra il 2007 e il 2008, posiziona l’Italia al secondo posto in Ue, a pari merito con la Spagna. Peggio di noi fa solo Cipro (20 per cento).

Con una media europea del 12 per cento, i Paesi con la più bassa incidenza di obesità tra i bambini di 7-8 anni sono la Danimarca (5 per cento) e l’Irlanda (7 per cento). Meglio di noi fanno alcuni dei principali Paesi Ue, come la Francia (8 per cento) e l’Austria (9 per cento). Germania e Regno Unito non hanno partecipato a questo studio.

E i dodicenni?

Il ministro Gualtieri parla, nello specifico, di «obesità» tra i «ragazzi fino ai dodici anni». I dati Ocse (ripresi dall’Istat) sull’obesità non fanno però riferimento a questa singola fascia di età, e non è stato possibile trovare informazioni così specifiche in altri rapporti.

Nel suo approfondimento, Istat coinvolge parte della fascia di età di cui parla il ministro (i giovani che hanno compiuto il dodicesimo anno di età) solo quando riporta dei dati circa l’«eccesso di peso» in generale, senza distinguere il sovrappeso dall’obesità (le due cose, come abbiamo visto, sono diverse).

Secondo Istat, in Italia il 22,3 per cento dei giovani di età compresa tra gli 11 e i 13 anni è sovrappeso o obeso. Non c’è, però, su questo specifico dato un confronto con gli altri Paesi Ue.

L’Istat riconosce poi che «l’eccesso di peso è più frequente tra i bambini di 3-10 anni», età in cui sovrappeso o obesità coinvolgono in Italia il 30,4 per cento della popolazione. Successivamente, con lo sviluppo, i problemi legati al peso «diminuiscono, fino a toccare il valore minimo tra i ragazzi di 14-17 anni», il 14,6 per cento dei quali è coinvolto.

Abbiamo contattato l’Istat e l’Istituto Superiore di Sanità, ed entrambi si sono detti all’oscuro dell’esistenza di dati specifici riguardo l’obesità fra i bambini fino a 12 anni, sia a livello italiano sia per quanto riguarda un possibile confronto europeo.

Tiriamo le fila

Secondo i più recenti dati Istat e Ocse, in Italia il 18 per cento dei giovani di 7-8 anni di età è obeso. Questo dato ci posiziona al secondo posto a livello dell’Ue, a pari merito con la Spagna, poco dopo Cipro (20 per cento) e al di sopra della media degli Stati membri (12 per cento).

Né Istat né Ocse parlano, nello specifico, del tasso di obesità tra i soli dodicenni o tra i giovani che hanno raggiunto questa età, classe cui fa preciso riferimento Gualtieri.

Gli unici dati che abbiamo trovato riguardano coloro che sono in uno stato di generico «eccesso di peso» (e, quindi sia sovrappeso sia obesi). Stando ai dati Istat, il 22,3 per cento degli italiani di età compresa tra gli 11 e 13 anni si trova in una delle due condizioni. L’Istituto nazionale di statistica riconosce, poi, che i problemi di peso coinvolgono maggiormente i giovanissimi di età compresa tra i 3 e i 10 anni, mentre tra i 14-17enni vanno contraendosi.

Né Istat né l’Istituto Superiore di Sanità, da noi contattati, sono stati in grado di fornirci cifre relative alla fascia di età 0-12 anni o a indicarci specifici rapporti sul tema.

Il verdetto

Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha dichiarato che «oggi l’incidenza dell’obesità in Italia tra i ragazzi fino ai dodici anni è superiore alla media dell’Unione europea».

Non abbiamo trovato nessun dato che, parlando del nostro Paese, riporti nello specifico il tasso di obesità dei giovani fino a 12 anni di età.

Istat e Ocse, nei loro rapporti più recenti, prendono infatti in esame i bambini di 7-8 anni. Guardando a questo specifico dato, l’Italia è seconda in Ue per tasso di obesità (18 per cento), a pari merito con la Spagna, superata solo da Cipro (20 per cento) e al di sopra della media degli Stati membri (12 per cento).

Il ministro dell’Economia, dunque, sembra fare un po’ di confusione: se è vero che l’Italia è al di sopra della media Ue per tasso di obesità tra i giovani con 7-8 anni di età, non è corretto parlare dei ragazzi di 12 anni.

In conclusione, Gualtieri merita un “C’eri quasi”.