Il deputato di Fratelli d’Italia Federico Mollicone, criticando le decisioni del governo in materia di pagamenti elettronici, il 23 ottobre ha scritto su Facebook che «nei punti ristoro della Camera si paga solo cash».

L’affermazione è scorretta, ma contiene un fondo di verità. Andiamo a vedere i dettagli.

Come si paga alla Camera?

Abbiamo contattato l’ufficio stampa della Camera che ci ha gentilmente dato un quadro esaustivo della situazione.

Il tesserino

I deputati e i dipendenti di Montecitorio sono in possesso di un apposito tesserino elettronico, una “carta” su cui è riportato il numero di matricola del dipendente o del deputato, con cui pagare alla buvette, alle mense e ai ristoranti della Camera.

Si tratta in concreto di una carta di credito (utilizzabile solo all’interno del Parlamento) e non di debito, considerato che le spese sostenute vengono sottratte a fine mese dal conto su cui viene versato lo stipendio.

Da quanto ci ha riferito l’ufficio stampa della Camera, oltre ai deputati e ai dipendenti questa carta può essere data anche ai giornalisti parlamentari accreditati.

E se il tesserino non c’è?

In alternativa al tesserino si possono usare i contanti. Non sono invece possibili i pagamenti con il bancomat o con altre carte diverse dallo specifico tesserino.

Inoltre, nel «bar interno» della Camera – da non confondersi con la buvette – non è accettato il tesserino. Qui è possibile pagare solamente in contanti.

Il verdetto

Mollicone ha dichiarato che nei punti ristoro della Camera si può pagare solo in contanti.

Questo è falso: oltre ai contanti è possibile pagare anche con un apposito tesserino, simile a una carta di credito, che viene dato ai dipendenti di Montecitorio e ai deputati.

È però vero che alla buvette, nelle mense e nei ristoranti della Camera non sia possibile pagare con bancomat, carte di credito o altre carte elettroniche diverse dall’apposito tesserino. Quindi chi non è provvisto del tesserino è costretto a pagare in contanti.

Inoltre nel «bar interno» della Camera non è accettato il tesserino e dunque l’unica opzione possibile è il pagamento in contanti.

Nel complesso, per Mollicone un “Nì”.