Il presidente della Regione Veneto, il leghista Luca Zaia, intervistato dal Corriere della Sera il 5 settembre ha sostenuto che «l’autonomia è stata chiesta da 11 Regioni, oltre alle 5 che già ce l’hanno».

È un’affermazione imprecisa ma sostanzialmente corretta. Vediamo meglio qual è la situazione.

Regioni a statuto ordinario e a statuto speciale

Delle 20 regioni italiane, 15 sono a statuto ordinario mentre cinque sono a statuto speciale: Sicilia, Sardegna, Trentino-Alto Adige, Valle d’Aosta e, dal 1963, Friuli-Venezia Giulia.

La “specialità” di questi governi locali – motivata da ragioni storiche e culturali – si traduce in una maggiore autonomia nella gestione delle risorse raccolte sul territorio e in maggiori poteri legislativi e amministrativi.

Le richieste delle 15 regioni a statuto ordinario

Come riporta un dossier di febbraio 2019 del servizio studi del Senato, tre regioni – Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna – hanno siglato accordi preliminari con lo Stato nel febbraio 2018, quando era in carica il governo Gentiloni.

Questi accordi si inseriscono nel percorso per ottenere una maggiore autonomia in diverse materie, come previsto dall’articolo 116 comma 3 della Costituzione (modificato dalla riforma del titolo V della Costituzione del 2001, approvata dal governo Amato).

Oltre a queste tre regioni, spiega ancora il dossier, «ve ne sono altre che hanno deliberato di avviare i negoziati con il Governo».

In particolare, sette regioni (Campania, Liguria, Lazio, Marche, Piemonte, Toscana e Umbria) «hanno formalmente conferito al Presidente l’incarico di chiedere al Governo l’avvio delle trattative per ottenere ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia».

Altre tre regioni (Basilicata, Calabria e Puglia) hanno poi «assunto iniziative preliminari (consistenti nell’approvazione di atti di indirizzo) senza tuttavia giungere ad una formale approvazione di un mandato».

Solamente Abruzzo e Molise, ad oggi, non hanno ancora preso alcuna iniziativa per ottenere la maggiore autonomia prevista dall’art. 116 co. 3 della Costituzione.

Il verdetto

Zaia è leggermente impreciso, dichiarando che undici regioni hanno chiesto l’autonomia. Le regioni che hanno chiesto maggiore autonomia sono o 10, se oltre alle tre che hanno già siglato accordi preliminari con lo Stato contiamo le sette che hanno dato un mandato formale al proprio presidente per avviare i negoziati, o 13, se contiamo anche le tre che hanno almeno emanato degli atti di indirizzo.

Il verdetto per il presidente del Veneto è dunque “C’eri quasi”.