Il 29 luglio 2019, Andrea Cioffi – esponente del M5s e sottosegretario di Stato per lo Sviluppo economico – ha dichiarato che per «soddisfare i consumi degli italiani» la sola Italia non sarebbe sufficiente. Servirebbero, al contrario, le risorse di 4,7 Paesi come il nostro.

Abbiamo verificato e Cioffi ha ragione.

Global footprint network

La Global footprint network è un’organizzazione di ricerca internazionale che elabora dati e realizza studi che possano aiutare l’economia umana ad operare nel rispetto dell’ecologia del pianeta. Ha una rete di partner che conta più di 70 organizzazioni (enti governativi, aziende e privati) distribuite in 31 Paesi.

Rientrano, ad esempio, tra queste il Wwf, il Government of South Australia, l’Instituto Nacional de Tecnología Industrial (istituzione pubblica che dipende dal Ministero dell’Industria dell’Argentina). Tra i partner italiani ci sono l’Istituto di ricerche economico sociali del Piemonte (Ires), Barilla, Punto 3 – progetti per lo sviluppo sostenibile, e l’Università degli studi di Genova.

La Global footprint network ha ricevuto dei riconoscimenti internazionali per il suo operato. Nel settembre 2018, ad esempio, Mathis Wackernagel – co-fondatore e presidente – ha ottenuto il World Sustainability Award 2018, premio che viene assegnato a singoli ricercatori o team di ricerca che il cui contributo si è rivelato significativo per la sostenibilità del pianeta.

Passiamo ora ai dati. Secondo gli studi condotti dallaGlobal footprint network, lo scorso 29 luglio gli abitanti della Terra hanno raggiunto l’Earth Overshoot Day, giorno nel quale l’umanità ha consumato interamente le risorse prodotte dal pianeta per l’intero anno.

Nel 2019, la data è la «più anticipata in assoluto» rispetto al passato. Negli ultimi 20 anni si è infatti assistito a un progressivo aumento del consumo delle risorse da parte degli abitanti della Terra e quindi a un anticipo della “data di scadenza” delle risorse annuali disponibili.

Ad oggi, l’umanità sta usando «la natura 1,75 volte più velocemente di quanto gli ecosistemi del nostro pianeta siano in grado di rigenerare». È quindi come se utilizzassimo le risorse messe a disposizione ogni anno da 1,75 pianeti Terra. Che cosa scopriamo se guardiamo ai dati della sola Italia?

I consumi dell’Italia

Secondo quanto calcolato dalla Global footprint network servirebbe un Paese grande 4,7 volte l’Italia per avere risorse sufficienti per soddisfare i consumi annui degli italiani. Il nostro Paese è secondo solo al Giappone. Per soddisfare i consumi dei cittadini giapponesi servirebbero 7,7 Paesi come il loro. Dobbiamo però fare una precisazione.

Come riporta la Global footprint network, il calcolo del numero di Paesi necessari per soddisfare i bisogni dei propri cittadini è basato sulla domanda della popolazione e sulle risorse che i differenti ecosistemi possono offrire.

Si legge che «la biocapacità di una città, di uno stato o di una nazione» è rappresentata dalla sua terra e dalla sua area di mare «biologicamente produttive, comprese le terre forestali, i pascoli, i campi coltivati, le zone di pesca e le terre edificate». Dunque, la quantità di risorse a disposizione è una componente fondamentale del calcolo che però varia a seconda delle possibilità dei differenti Paesi. Oltre a questo aspetto va poi considerata la domanda dei cittadini.

Secondo gli studi della Global footprint network, «se la domanda di beni ecologici di una popolazione supera l’offerta, quella regione presenta un deficit ecologico. Una regione in deficit ecologico soddisfa la domanda importando, liquidando i propri beni ecologici e/o emettendo anidride carbonica nell’atmosfera».

La precisazione è importante, perché Paesi come l’Italia e il Giappone sono relativamente poveri di risorse naturali e ancor più se paragonati ad altri come, per esempio, gli Stati Uniti: è dunque normale che, per il parametro usato nella ricerca, l’Italia abbia un «deficit ecologico» più pronunciato.

Tornando ai dati elaborati dalla Global footprint network, vediamo quanti Paesi servirebbero altri Stati con cui siamo soliti confrontarci per soddisfare i consumi dei propri cittadini.

Al Regno Unito sarebbe necessario un Paese 4 volte grande, alla Germania 3 volte, 2,9 per la Spagna e 1,9 per la Francia. Alle spalle dell’Italia si trovano anche grandi potenze come la Cina (3,8) e gli Stati Uniti (2,2).

Nemmeno due Terre basterebbero

Che cosa accadrebbe se tutti gli abitanti del mondo vivessero (e consumassero risorse) come chi si trova in Italia? Per loro, non basterebbero due pianeti interi.

Secondo la Global footprint network sarebbero infatti necessari 2,7 pianeti Terra se tutti gli abitanti consumassero risorse come fanno gli italiani.

Anche in questo caso il nostro Paese ricopre – a livello di consumi e rispettivi pianeti Terra necessari – le prime posizioni. L’Italia è infatti anticipata da soli 8 Paesi al mondo, tra cui soltanto 3 Stati Ue (Germania, Regno Unito e Francia).

Il verdetto

Il sottosegretario di Stato per lo Sviluppo economico Andrea Cioffi (M5s) ha dichiarato che per soddisfare i consumi dei cittadini del nostro Paese sarebbero necessarie «le risorse di 4,7 Paesi come l’Italia».

Cioffi ha riportato un dato corretto. Secondo l’ultimo rapporto stilato dalla Global footprint network, servirebbero esattamente 4,7 “Italie” per soddisfare gli attuali bisogni dei cittadini italiani. Il nostro Paese è secondo solo al Giappone (7,7 volte).

Precisiamo, però, come la classifica si basi, oltre che sui consumi dei cittadini, anche sulla biocapacità del Paese: questo fattore varia a seconda delle risorse presenti – e utilizzabili – nei diversi Stati.

Andrea Cioffi merita comunque un “Vero”.