Questa analisi fa parte della Pagella Politica di Agi e contiene solo il verdetto, con modifiche. Qui puoi leggere l’articolo completo.

L’ex ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda ha detto che se l’ex Ilva di Taranto dovesse chiudere, si perderebbero 20 mila posti di lavoro e un punto di Pil.

Per quanto riguarda l’occupazione, l’attuale europarlamentare del Pd cita una stima e non un dato ufficiale: i dipendenti dello stabilimento sono infatti circa 8.200 (oltre 10 mila se si considera l’intera società ArcelorMittal Italia), meno della metà del numero indicato da Calenda. Le stime – più incerte – che tengono in considerazione anche l’indotto danno invece ragione all’ex ministro.

Sulla perdita di ricchezza nazionale, invece, un’analisi commissionata dal Sole 24 Ore ha stabilito che se si azzerasse la produzione di acciaio in capo all’Ilva, andrebbero perse 6 milioni di tonnellate, per un valore di circa 24 miliardi di euro. Questa somma equivale, più o meno, all’1,4 per cento del Pil, una percentuale superiore di qualche decimale a quella indicata da Calenda.

Carlo Calenda merita un “C’eri quasi”.

Questa analisi fa parte della Pagella Politica di Agi e contiene solo il verdetto, con modifiche. Qui puoi leggere l’articolo completo.