Il 18 giugno, in un articolo sul Blog delle Stelle, la senatrice del Movimento 5 stelle Nunzia Catalfo ha scritto che un salario minimo orario di 9 euro lordi – come quello proposto dal suo partito – non sarebbe «il più elevato tra i Paesi Ocse».

Ma è davvero così? Abbiamo verificato.

Il salario minimo in Europa

Secondo i dati della Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro (Eurofound), sette Paesi Ue su 22 che hanno il salario minimo prevedono per legge nel 2019 una retribuzione oraria superiore ai 9 euro lordi: la Germania (9,19 euro), i Paesi Bassi (9,33 euro), il Belgio (9,41 euro), il Regno Unito (9,54 euro), l’Irlanda (9,80 euro), la Francia (10,03 euro) e il Lussemburgo (11,97 euro).

Dal momento che tutti questi Paesi fanno parte dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse), se l’Italia decidesse di introdurre un salario minimo orario di 9 euro lordi non sarebbe lo Stato con il salario più elevato. Si posizionerebbe, al contrario, all’ottavo posto tra i Paesi Ue membri dell’Ocse.

Questo ragionamento è però valido solo se consideriamo il valore nominale del salario minimo. Se si guarda al potere d’acquisto e al salario mediano, le cose cambiano.

Che cos’è la parità a potere d’acquisto

Il 17 giugno, l’economista dell’Ocse Andrea Garnero è intervenuto in Commissione lavoro alla Camera e ha dichiarato (min. 56’30”) che un salario minimo orario di 9 euro lordi sarebbe il più alto tra tutti i Paesi Ocse che lo prevedono. Garnero fa riferimento ai due concetti sopra riportati: il potere d’acquisto e il salario mediano.

Cominciamo dal primo. La parità a potere d’acquisto è una conversione che viene utilizzata per comprendere il valore reale di una determinata somma di denaro comparando un Paese con un altro.

Semplificando: con 10 euro in Italia si può acquistare una certa quantità di beni. Con la stessa cifra e valuta in Bulgaria si può acquistare una quantità di beni superiore a quella italiana. La ragione di questo divario è che essendo la Bulgaria un Paese più povero dell’Italia (per esempio, in termini di Pil pro capite), i prezzi sono più bassi di quelli italiani.

Guardiamo ora al salario minimo. Eurofound mostra che nel 2019 il salario minimo orario mensile del Lussemburgo è 7,2 volte quello bulgaro (2.071 euro al mese contro 286 euro al mese). Se guardiamo però al potere d’acquisto, scopriamo che il salario minimo lussemburghese è in realtà 2,9 volte quello della Bulgaria.

In altre parole, vista la differenza del livello dei prezzi nei due Paesi, con il salario minimo del Lussemburgo si possono comprare 2,9 volte più beni di quanti se ne possono acquistare con quello bulgaro.

Il potere d’acquisto del salario minimo del M5s


Quindi, un salario minimo di 9 euro lordi deve essere rapportato a quanto è possibile comprare con quella cifra. In termini tecnici, bisogna misurare il potere d’acquisto dei 9 euro.

Come riporta il grafico fornitoci da Garnero – che ha pubblicato il materiale della presentazione tenutasi alla Camera su Twitter – un salario minimo di 9 euro lordi in Italia si tradurrebbe in 11,5 dollari a parità di potere d’acquisto.

Ciò vorrebbe dire che il salario minimo orario proposto dal M5s permetterebbe di acquistare molti più beni di quanto non sia possibile fare con il salario minimo garantito dagli altri Paesi Ocse.

Ricapitolando, quindi, il salario minimo italiano non sarebbe il più alto tra i Paesi Ocse in termini nominali, ma lo sarebbe in termini di quantità di beni acquistabili. Al secondo posto di questa speciale classifica ci sarebbe il Lussemburgo, seguito dalla Francia e dall’Australia.

Che cosa succede con il salario mediano

Il salario minimo proposto dal M5s sarebbe anche il più alto tra i Paesi Ocse se utilizzassimo i dati relativi al salario mediano.

A differenza del salario medio, che viene calcolato come la media dei salari degli italiani, il salario mediano rappresenta il valore del salario che si piazza a metà tra lo stipendio italiano più alto e quello più basso.

Come aveva spiegato nel gennaio 2018 lo stesso Garnero su lavoce.info, i Paesi Ocse sono soliti fissare il salario minimo tra il 40 e il 60 per cento del salario mediano. Quindi, il salario minimo dei Paesi Ocse si aggira intorno al 40 o al 60 per cento dello stipendio percepito dai lavoratori che si trovano a metà della scala degli stipendi di quei Paesi.

Con i suoi 9 euro lordi orari, si stima invece che il salario minimo proposto dal M5s sarà pari all’80 per cento del salario mediano. In altre parole, sarà pari all’80 per cento di quanto guadagnato dai lavoratori che si piazzano a metà della distribuzione degli stipendi italiani.

Al secondo posto di questa speciali classifica, ci sarebbe la Turchia, seguita dal Cile e della Francia.

Il verdetto

La senatrice del M5s Nunzia Catalfo ha dichiarato che un salario minimo orario di 9 euro lordi – come quello proposto dal suo partito – non sarebbe il più alto tra i Paesi Ocse.

Se guardiamo ai soli valori nominali, Catalfo ha ragione: ci sono sette Paesi Ocse europei con un salario minimo per il 2019 superiore ai 9 euro lordi.

Se però consideriamo il valore del salario minimo proposto dal M5s in termini di potere d’acquisto e salario mediano, emerge che l’Italia sarebbe, in entrambi i casi, la più generosa tra i Paesi Ocse.

In conclusione, Catalfo merita un “Nì”.