Il 5 maggio 2019 Michele Dell’Orco, sottosegretario al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit), ha rilasciato un’intervista per la newsletter mensile di TTS Italia, l’associazione nazionale per la telematica, per i trasporti e la sicurezza.

Secondo Dell’Orco, nel nostro Paese circolerebbero il doppio delle auto rispetto a quanto accade nel resto d’Europa. Abbiamo verificato.

Quante sono le auto in Italia?

Il 22 gennaio 2019 Legambiente ha pubblicato il dossier Mal’aria di città, un rapporto annuale sull’inquinamento delle città italiane.

Nel documento, che analizza la situazione relativa al 2018, si legge che «l’Italia è uno dei Paesi europei con il più alto tasso di motorizzazione (con una media di circa 65 auto ogni 100 abitanti)». Lo stesso dato riportato da Dell’Orco.

Il dato, pur essendo l’unico così aggiornato e relativo al 2018, è in linea con quello riportato, per gli anni precedenti, da altri enti. Nel 2017, secondo i dati dell’Automobile club italia (Aci), la media di auto ogni 1.000 abitanti era pari a 635 veicoli (e, quindi, quasi 63,5 auto ogni 100 abitanti). La regione con il valore più elevato era l’Umbria (71 auto ogni 100 abitanti).

Anche il più recente rapporto dell’Istituto superiore di formazione e ricerca per i trasporti (Isfort) sulla mobilità degli italiani riporta lo stesso dato: nel 2017 si registrano quasi 64 auto ogni 100 abitanti, in crescita rispetto alle 62,5 del 2016.

Il doppio?

Dell’Orco dichiara che le auto in Italia sono il doppio rispetto a quelle «delle altre nazioni europee».

Il rapporto di Legambientenota che c’è in effetti una differenza tra i dati italiani e quelli europei. Il tasso di motorizzazione medio dei capoluoghi italiani (e, quindi, rapporto tra autovetture circolanti e abitanti) è di 63,3 auto ogni 100 abitanti. Le maggiori città europee registrano valori inferiori, che in qualche caso in effetti si avvicinano alla metà: a Parigi, Londra e Berlino si contano 36 auto ogni 100 abitanti, a Barcellona 41, a Stoccolma e Vienna 38.

Se dalle grandi città consideriamo i Paesi, però, il «doppio» citato da Dell’Orco risulta esagerato.

Uno studio che confronta i dati italiani con quelli europei è quello realizzato nel 2017 da Autopromotec, la biennale internazionale del settore automobilistico. Per quanto riguarda l’Italia, Autopromotec parlava, nel 2016, di circa 62,4 auto ogni 100 abitanti. Tra il 2008 e il 2016 il tasso di motorizzazione del nostro Paese è, secondo Autopromotec, aumentato di 2,3 punti.

Presa nel complesso l’Italia si trova al primo posto tra i maggiori Paesi europei per tasso di motorizzazione, anche se la distanza non è così grande come dice il sottosegretario. Secondo Autopromotec, infatti, alle spalle dell’Italia (62,4 auto ogni 100 abitanti) si posizionava la Germania (55,7 auto ogni 100 abitanti, quindi una differenza del 10 per cento circa), la Spagna (49,3 auto ogni 100 abitanti, meno 20 per cento), la Francia (47,9 auto ogni 100 abitanti) e il Regno Unito (47,2 auto ogni 100 abitanti).

Guardando ai dati più recenti condivisi da Eurostat lo scorso luglio, esiste solo un (piccolo) Stato che nel 2016 registrava un tasso di motorizzazione superiore a quello italiano: il Lussemburgo, con 662 auto ogni 1.000 abitanti). L’Italia, che si posizionava al secondo posto (625 auto ogni 1.000 abitanti), era poi seguita da Malta (615), dalla Finlandia (604) e da Cipro (595).

Wir fahr’n fahr’n fahr’n auf der Autobahn

Secondo il Centro studi Continental – le cui relaborazioni sono basate su dati Aci, Istat ed Eurostat – il tasso di motorizzazione in Italia è in crescita costante, così come in molti altri Paesi europei.

Gli ultimi dati, condivisi ad agosto 2018, mostrano come, tra il 2013 al 2016, il numero di auto ogni 1.000 abitanti sia passato da 608 a 625 (aumentando del 2,8 per cento). In Germania, nello stesso periodo, il tasso di motorizzazione è passato da 543 a 555 (+2,2 per cento), in Spagna da 474 a 492 (+3,8 per cento), nel Regno Unito da 449 a 469 (+4,5 per cento). In Francia è, al contrario, diminuito, passando da 498 a 479 auto ogni 1.000 abitanti (-3,8 per cento).

Secondo Legambiente in Italia, nel 2018, sono state circa 38 milioni le auto private in circolazione e hanno coperto il 65,3 per cento del totale degli spostamenti. Di questi, però, nel 75 per cento dei casi è stata percorsa una distanza inferiore ai 10 chilometri e il 25 per cento dei casi inferiore ai due chilometri. Quindi, gran parte degli italiani che si spostano in macchina lo fanno per percorrere delle brevi distanze.

Come mai?

Una ricerca condotta nel 2016 dall’Isfort aveva dimostrato come, nonostante l’auto fosse il mezzo più utilizzato, il 41,3 per cento degli abitanti delle grandi città italiane avrebbe preferito muoversi utilizzando i mezzi pubblici e il 32,2 per cento sperava, nel futuro, di passare meno tempo alla guida.

Sul fronte del trasporto pubblico le città italiane sono però indietro rispetto alla maggior parte dei Paesi europei.

Come è stato segnalato [1] dall’associazione di categoria delle imprese di trasporto pubblico (Asstra) le rete ferroviaria suburbana e metropolitana italiana ha 41 linee, contro le 81 della Germania e le 68 del Regno Unito. Le linee di metropolitana sono 14, contro le 44 della Germania, le 30 della Spagna e le 27 della Francia. Passando, poi, al trasporto su gomma, e, quindi, l’utilizzo dell’autobus, si legge [2] come l’offerta sia «inadeguata a rispondere alle esigenze della domanda di mobilità risultando non solo meno concorrenziale del mezzo individuale, ma anche molto onerosa, in termini economici». Le spese elevate sono direttamente collegate all’età dei veicoli che, in media, hanno più di 11 anni contro una media europea di 7.

Il verdetto

Michele Dell’Orco ha dichiarato che in Italia ci sono circa 65 auto ogni 100 abitanti, «il doppio delle altre nazioni europee».

Il sottosegretario di Stato al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti riporta un’informazione corretta e una no. Se è vero, infatti, che in media nel 2018 sono state registrate 65 auto ogni 100 abitanti, non è però corretto affermare che in Italia ci sono «il doppio» delle auto rispetto a quanto accade negli altri Paesi europei. L’Italia registra un tasso di motorizzazione elevato e in crescita ma, confrontando il rapporto tra auto e abitanti a livello nazionale, la differenza con i maggiori Paesi europei arriva al massimo intorno al 20 per cento. Più vicina alla proporzione è invece il confronto tra le maggiori città europee e i capoluoghi italiani.

Michele Dell’Orco merita un “Nì”.




[1] pag. 14

[2] pag. 15