Ospite a Porta a Porta, il ministro uscente dello Sviluppo economico Carlo Calenda ha parlato dei risultati dell’export italiano nel 2017, e del suo apporto alla crescita economica del Paese.



L’export italiano nel 2017



Calenda ha parlato di “record assoluto” in riferimento alle esportazioni italiane del 2017. Come avevamo già scritto, l’anno appena trascorso ha in effetti visto un’ulteriore crescita del nostro export: la nota del Ministero dello Sviluppo economico del 15 febbraio scorso registrava, sulla base di dati provvisori, che nel 2017 l’Italia avesse esportato beni per 448,1 miliardi di euro (+7,6% sul 2016).



In termini assoluti, si tratta del miglior risultato di sempre per l’export del nostro Paese, che supera il precedente record del 2016 di 417,2 miliardi.



In base ai dati contenuti nel rapporto di marzo 2018 dell’Istat su Pil e indebitamento delle amministrazioni pubbliche, l’export italiano nel 2017 è ammontato – valori concatenati su base 2010 – a 507,336 miliardi di euro (+5,4% rispetto al 2016). Cifre leggermente diverse da quelle del ministero ma che confermano il record.












Quanto pesa l’export sul Pil?






Anche il Pil ha fatto registrare numeri in aumento nel 2017: come si vede nel citato rapporto Istat, nell’anno appena trascorso il Prodotto interno lordo ai prezzi di mercato è stato pari a 1.594 miliardi di euro (valori concatenati su base 2010), con un aumento del 1,5% rispetto al volume dell’anno precedente. Non si assisteva a un aumento simile dal 2010 (+1,7%).



Quanto di questo aumento si può attribuire all’export? Per verificare quanto la “nostra crescita venga dalle esportazioni”, possiamo calcolare il peso dell’export sul totale del Pil del 2017 e vedere quanto le esportazioni abbiano contribuito alla crescita dello stesso.



Abbiamo visto che, in base ai dati Istat, nel 2017 l’Italia ha esportato beni per 507,336 miliardi di euro. Nello stesso periodo l’Italia ha importato beni per 472,790 miliardi di beni. Il saldo tra esportazioni e importazioni – chiamato anche “domanda estera netta“, che rappresenta il contributo che il commercio estero fornisce alla formazione del Pil – nel 2017 è stato di 34,546 miliardi.







Fonte: Istat, PIL e indebitamento PA, 1° marzo 2018, p. 2.




L’andamento di tale domanda estera netta, sempre secondo il rapporto Istat, ha contribuito alla crescita del Pil per il +0,2%. Per la prima volta dal 2013 (quando il contributo era stato del +0,9%) questa voce è in positivo. Ancora nel 2016, la domanda estera netta aveva pesato negativamente (-0,2%) sull’andamento del Pil.



La buona prestazione del Pil del 2017 ha visto quindi un contributo positivo da parte dell’andamento delle esportazioni, ma è dipeso principalmente da altre voci. In particolare l’andamento della domanda nazionale ha contribuito al risultato finale per l’1,5% – oltre sette volte quando abbia contribuito la domanda estera netta.



Il risultato finale della crescita del Pil è comunque 1,5% e non 1,7% perché oltre alla domanda nazionale (+1,5%) e alla domanda estera netta (+0,2%), che hanno contribuito in positivo, l’Istat considera anche la “variazione delle scorte” che ha invece pesato negativamente per lo 0,2%.



Verdetto



Calenda ha ragione per quanto riguarda il record dell’export italiano nel 2017. Esagera tuttavia il contributo delle esportazioni alla crescita del Paese: lo scorso anno, il saldo tra import e export ha pesato in positivo appena per lo 0,2%, mentre la domanda interna per l’1,5%. Nel complesso, per il ministro dello Sviluppo uscente, un “Nì”.



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2018-03-23 16:28:00 UTC
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“Quest’anno abbiamo fatto un record assoluto delle esportazioni, la nostra crescita viene dalle esportazioni”
Carlo Calenda
ministro dello Sviluppo Economico
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Porta a Porta, Rai
giovedì 15 marzo 2018
2018-03-15