Nel corso di un incontro con la stampa estera a Roma, lo scorso 14 marzo, Matteo Salvini ha citato il contributo dell’Italia al bilancio dell’Unione Europea, e ha stimato il saldo in negativo per sei miliardi di euro. Vediamo se i conti tornano.

I dati della Commissione europea

Quanto diamo

Gli ultimi dati disponibili sul portale della Commissione europea, a proposito del bilancio comunitario, fanno riferimento al 2016. Quell’anno, l’Italia ha corrisposto all’UE poco meno di quattordici miliardi di euro (per la precisione 13,939 miliardi). La cifra è in calo piuttosto netto – di 752 milioni di euro – rispetto al 2015, quando i miliardi versati all’UE erano stati 14,691.

Nei sedici anni consultabili (2000-2016), il 2013 è risultato essere l’anno in cui il contributo italiano al bilancio Ue è stato maggiore, con 15,748 miliardi versati nelle casse di Bruxelles.

Quanto riceviamo

Se guardiamo invece a quanti soldi l’Unione Europea versa nelle casse italiane, nelle stesse tabelle si trova che nel 2016 sono stati erogati 11,592 mld di euro a favore del nostro Paese. Un calo di 746 milioni rispetto al 2015, quando i miliardi erano stati 12,338. Anche in questo caso, nel 2013 si registra il picco dei trasferimenti più elevati, questa volta ricevuti dall’Italia: 12,554 miliardi di euro.

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Il saldo

Come avevamo già verificato, il saldo è andato diminuendo progressivamente negli ultimi anni. Siamo infatti passati dai 4,75 miliardi di differenza del 2011 agli 1,9 miliardi del 2015, risalendo leggermente nel 2016 a 2,33 miliardi. Cifre che si vanno insomma allontanando dai 6 miliardi citati da Salvini.

La posizione dell’Italia

Con quasi 14 miliardi di euro nel 2016, l’Italia è il terzo Paese contributore al bilancio Ue, dietro a Francia (19,476 mld €) e Germania (23,273 mld €), e davanti al Regno Unito (12,759 mld €).

La classifica dipende dal fatto che i contributi di ogni Stato membro sono direttamente proporzionali alla sua quota di reddito nazionale lordo (RNL) dell’Ue. In base a questo criterio, il Regno Unito dovrebbe dare di più dell’Italia, che si piazza quarta in questa classifica (qui si possono scaricare i dati sul RNL), ma grazie al meccanismo del “rebate” ottenuto nel 1985 dal governo Thatcher gode di un sostanzioso sconto sul totale da versare.

I dati della Corte dei Conti

La situazione cambia leggermente se verifichiamo le affermazioni di Salvini sui dati della Corte dei Conti italiana. Nella Relazione annuale pubblicata a dicembre 2017 e dedicata a “I rapporti finanziari con l’Unione europea e l’utilizzazione dei Fondi comunitari”,vengono analizzati appunto i flussi finanziari tra Italia e Unione Europea nel 2016, sulla base dei dati forniti dalla Ragioneria generale dello Stato.

Le somme differiscono da quelle rese disponibili dalla Commissione per motivi contabili. Come si legge nella relazione, “non tengono conto di alcune differenze di contabilizzazione sul lato dei versamenti al bilancio europeo, né delle somme che non transitano per la tesoreria, sul lato degli accrediti. Per quanto riguarda questi ultimi, va detto, infatti, che non tutte le somme erogate a beneficiari italiani transitano per la tesoreria statale” (p. 34).

Ad ogni modo, per il 2016, la Corte dei Conti rileva 14,775 miliardi versati a favore dell’Ue e 10,075 miliardi ricevuti dal nostro Paese. Dunque un saldo di 4,7 miliardi. I dati della Commissione citati in apertura, lo ricordiamo, ponevano i versamenti totali a 13,9 miliardi e le somme ricevute dall’UE a 11,5, con un divario più ristretto.

Nei sette anni tra il 2010 e il 2016, continua la relazione della Corte dei Conti, l’Italia ha sempre versato nel bilancio dell’Ue più di quanto non abbia ricevuto, con un saldo negativo medio di 5,3 miliardi l’anno (p. 31). Siamo in effetti vicini ai sei miliardi citati da Salvini.

Il verdetto

Salvini ha parlato di un saldo negativo di sei miliardi tra quanto versato e ricevuto dal nostro Paese nei confronti dell’Unione Europea. Secondo i dati della Commissione europea si tratta di un’affermazione abbastanza imprecisa, mentre secondo quelli della Corte dei Conti – che usa una diversa metodologia – l’imprecisione è solo lieve: la media degli ultimi sette anni è di 5,3 miliardi l’anno. Nel complesso, dunque, per Salvini un “C’eri quasi”.

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2018-03-23 10:43:36 UTC


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Pagella Politica rating logo Pagella Politica Verdetto:

C’eri quasi


«Tra quello che l’Italia dà e quello che riceve da Bruxelles, noi abbiamo un meno sei miliardi all’anno»





Matteo Salvini


Segretario della Lega

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Conferenza stampa


mercoledì 14 marzo 2018


2018-03-14

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