Pietro Grasso ha dichiarato che “c’è un tema di cui in Italia nessuno parla: la casa”. Il candidato premier di Liberi e Uguali, dopo un incontro con il leader laburista britannico Jeremy Corbyn, ha scritto il 20 febbraio sul suo profilo Facebook che “sono 50mila le persone senza casa e 700mila quelle che non riescono più a sostenere un mutuo”.



Il tema delle difficoltà abitative è molto sentito nel Regno Unito e lo stesso Corbyn si è espresso sul tema qualche giorno fa, naturalmente con riferimento al suo paese. Vediamo se, per l’Italia, i numeri citati da Grasso corrispondono a realtà.



I senza dimora



Nel 2015, l’Istat ha pubblicato un report sulle persone senza dimora in Italia, risultato di una ricerca condotta nel 2014. Le stime della ricerca – effettuata in 158 grandi comuni italiani, per un mese alla fine del 2014, monitorando quanti facevano ricorso a strutture di assistenza per l’alloggio o il cibo – pongono a 50.724 le persone senza dimora in Italia in quell’anno. Una cifra in crescita rispetto a quella della precedente indagine del 2011, quando erano state stimate in 47.648.



Si tratta di numeri che vanno presi con un certo grado di approssimazione. La condizione di non avere una casa è spesso temporanea e difficile da censire, non solo in Italia: per rendersene conto basta uno sguardo al report più recente dell’ente europeo che si occupa di persone in difficoltà abitativa, il FEANTSA.



In base ai dati disponibili, comunque, Grasso ha riportato un dato corretto.



Qualche informazione in più



Dall’indagine Istat pubblicata nel 2015 risultava che solo il 6,8 per cento non avesse mai avuto una dimora in precedenza: dato che peraltro è legato quasi esclusivamente ai senza dimora di origine straniera, mentre gli italiani con alle spalle famiglie sul territorio vengono sempre da situazioni con presenza di una casa.



È anche significativo sottolineare che il 28 per cento dei senza dimora abbia un lavoro, ma solo il 2,3 per cento di carattere stabile e in generale il numero medio di giorni lavorati è di poco più di 13 al mese con un guadagno mensile di 315, che è molto basso e in calo rispetto al 2011. Ben il 63 per cento dei senza dimora dichiara di aver vissuto una separazione e la associa alla propria condizione.



L’insolvenza del mutuo



Più complesso è ricavare il dato sulle persone che “non riescono più a sostenere un mutuo”, che secondo Grasso sarebbero 700 mila.



Partiamo da alcuni dati generali. Il numero totale di famiglie in Italia è di circa 25,2 milioni, con un numero di componenti medi per famiglia di 2,4 persone. Di queste, nel 2016, il 72 per cento circa viveva in case di proprietà (circa 17,7 milioni di famiglie), secondo i dati Eurostat, con il restante 27 per cento circa in affitto (7,5 milioni di famiglie).



Nel suo report sulla spesa per consumi delle famiglie, l’Istat spiega che nel 2016 il 17,7 per cento delle famiglie italiane che vivono in abitazioni di proprietà paga un mutuo, e che la percentuale corrisponde a circa 3,3 milioni di famiglie.



Abbiamo anche qualche elemento per scendere nel dettaglio. L’Istat fornisce infatti i dati* delle famiglie che “dichiarano di avere arretrati per alcune voci di spesa”. In particolare, quelle che nel 2016 hanno riferito di avere problemi con il pagamento dell’affitto o del mutuo sono il 4,2 per cento.



Questo dato si riferisce non al totale delle famiglie, ma solo a quante devono pagare l’affitto o il mutuo. Poiché il totale degli affittuari e di quanti pagano un mutuo è simile, possiamo stimare il totale delle famiglie in affitto o paganti un mutuo in 10,8 milioni, e quelle in difficoltà in circa 450.000.



Qualche stima



Arriviamo allora alla prima stima: le famiglie che pagano un mutuo sono circa la metà di quelle che pagano un affitto. Quindi possiamo dire che, nel totale di quelle in difficoltà, un terzo circa siano in difficoltà a causa della rata del mutuo e due terzi a causa dell’affitto. Ne ricaveremmo 150 mila famiglie circa che “non riescono più a sostenere un mutuo”, per un minimo di 360 mila individui contando tutti i componenti della famiglia.



Probabilmente il totale è più alto, perché l’incidenza della povertà – e dunque, presumibilmente, della difficoltà nel pagare il mutuo – cresce con l’aumentare del numero dei membri della famiglia: l’8,4 per cento delle famiglie con due membri era povero in Italia nel 2016, a fronte di un 17,1 per cento per quelle con quattro membri e di un 30,9 per cento per le famiglie con cinque membri e più.



Partendo dai dati Istat, non è possibile scorporare i dati tra affitto e mutuo. Oltre i due terzi delle famiglie vivono i case di proprietà, ma questo non significa automaticamente che una simile percentuale possa essere applicata agli insolventi perché, ad esempio, non pagare un mutuo porta a una conseguenza più grave (il pignoramento della casa) rispetto a essere insolventi con l’affitto (che porta allo sfratto).



Una seconda stima si può fare applicando quel 4,2 per cento di famiglie insolventi al 17,7 per cento di famiglie che paga un mutuo: ricaveremmo in questo modo un dato che corrisponde a 138.600 famiglie. E dal momento che Grasso parla di 700mila persone, dovremmo ipotizzare che tutti questi nuclei famigliari insolventi siano composti da almeno 5 persone, ossia il doppio della media nazionale. Se invece calcolassimo appunto il dato sulla base della media nazionale, potremmo parlare di 330 mila persone in difficoltà a pagare il mutuo, includendo dunque anche i minori. Un dato che è la metà di quello riportato da Grasso.



E anche se è vero che le famiglie più in difficoltà nel pagamento di mutui e affitti sono quelle numerose (l’11,4 per cento dei nuclei con 5 o più componenti è in arretrato, a fronte del 2,6 per cento dei nuclei con due componenti), questo non è sufficiente a spiegare del tutto il numero riportato dal leader di Leu.



Infine, entrambe le nostre stime parlano di “persone” come “componenti delle famiglie”: includono cioè anche i figli, per esempio, o gli anziani a carico. Ma è chiaro che, in senso stretto, non sono loro ad essere in difficoltà con il pagamento delle rate.



Verdetto



Grasso ha ragione quando sostiene che in Italia 50 mila persone non abbiano una casa, almeno secondo gli scarsi dati a disposizione. Sembra invece che la sua cifra sia esagerata quando dice che “700 mila persone non riescono più a sostenere un mutuo”. Per il leader di Leu il verdetto è “Nì”.



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* Nella banca dati I.Stat, al percorso Condizioni economiche delle famiglie e disuguaglianze > Disagio economico > Famiglie con pagamenti arretrati > Ampiezza familiare.



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2018-02-23 09:20:30 UTC
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«Sono 50 mila le persone senza casa e 700 mila quelle che non riescono più a sostenere un mutuo»
Pietro Grasso
Presidente del Senato
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martedì 20 febbraio 2018
2018-02-20