Il capogruppo di Forza Italia alla Camera Renato Brunetta, con una dichiarazione ripresa sul suo sito personale, ha attaccato Matteo Renzi e il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan per la situazione dei conti pubblici italiani. In particolare, ha parlato di un record nel debito pubblico raggiunto a luglio e dell’aumento rispetto al mese di insediamento del governo Renzi. Vediamo qualche numero.



I numeri del debito pubblico



Il valore del debito pubblico italiano è registrato mensilmente dalla Banca d’Italia, che lo pubblica periodicamente in una serie di rapporti. Nel più recente, datato 15 settembre 2016 – il giorno prima della dichiarazione di Brunetta – si trova la cifra totale a cui ammonta il debito delle amministrazioni pubbliche italiane fino a luglio 2016: allora il totale era di 2.252.220 milioni di euro, la cifra indicata da Brunetta. L’unica precisazione da fare riguardo questa cifra è che per il periodo gennaio-luglio 2016 i numeri sono ancora provvisori.



Il debito sotto Renzi



Nella pubblicazione della Banca d’Italia, il dato mensile è disponibile soltanto fino ad agosto 2014. Per controllare il valore nel mese di febbraio di quell’anno, quando si insediò il governo attuale, dobbiamo consultare le serie storiche, disponibili sul database statistico della Banca d’Italia. In esso si trova che a, febbraio 2014, il debito ammontava a 2.107.710 milioni: 144.510 milioni in meno rispetto a luglio, la cifra indicata da Brunetta.



È un record?



Nel grafico successivo mostriamo l’andamento del debito pubblico da febbraio 2014.



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Come si vede, l’andamento è in ascesa e il dato di luglio è il più alto in assoluto. Le serie storiche sono scaricabili dal database della Banca d’Italia e mostrano i valori a partire dal 1899, ma è più che sufficiente riportare i dati degli ultimi 30 anni, che visualizziamo nel grafico successivo (consideriamo i valori al 31 dicembre di ogni anno).



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È evidente dal grafico che il valore del debito pubblico non è mai stato così alto, in termini assoluti, e che dunque il dato di luglio è effettivamente un record. Se dunque Renato Brunetta ha ragione, bisogna anche tener conto del fatto che il valore assoluto del debito è in sé poco indicativo della salute dei conti pubblici di un paese.



L’indicatore che viene utilizzato normalmente è quello del rapporto tra il debito pubblico e il Prodotto Interno Lordo: in presenza di una robusta crescita economica, il denominatore (il Pil) può crescere molto più rapidamente del debito e diminuire quindi il rapporto nel tempo.



Tra il 2006 e il 2007, per esempio, il debito pubblico italiano è aumentato in termini assoluti di circa 17 miliardi, ma è sceso in rapporto al Pil, grazie alla crescita economica dell’1,5 per cento nel corso del 2007. All’opposto, tra 2008 e 2009 il debito è cresciuto di 98 miliardi – meno del 6% del totale – ma il rapporto tra debito e Pil è aumentato molto di più, del 10% circa, per effetto della contrazione dell’economia nel corso del 2009.



Per completezza, forniamo l’andamento del rapporto debito/Pil italiano negli ultimi anni, secondo i dati EuroStat:



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Il verdetto



Renato Brunetta ha ragione: il debito pubblico ha toccato a luglio un nuovo record storico: quanto questa cifra sia in assoluto rilevante è da vedere, ma lo è in questo periodo di crescita scarsa o nulla. “Vero” per l’esponente di Forza Italia.