Nel giorno della non proprio fortunata campagna del Ministero della Salute per promuovere la fertilità delle donne italiane (Fertility Day, per chi se lo fosse perso), Paola Taverna sottolinea delle statistiche emerse durante lo stesso giorno, riguardanti la disoccupazione giovanile.



Ci siamo occupati diverse volte del basso tasso di natalità in Italia, più recentemente con una dichiarazione di Salvini che sosteneva che il nostro fosse il più basso d’Europa (non proprio, per saperne di più si guardi qui). In questa analisi vediamo se i numeri citati da Paola Taverna sono corretti, affidandoci ai dati Istat del 31 di agosto.



I disoccupati giovani tra giugno e luglio



Secondo l’Istat, a luglio il tasso di disoccupazione dei giovani (15-24enni) – inteso come la quota di giovani disoccupati sul totale di quelli attivi – è pari al 39,2%, in aumento di 2,0 punti percentuali rispetto al mese precedente. Come spiega l’Istat, dal calcolo del tasso di disoccupazione sono per definizione esclusi i giovani inattivi, cioè coloro che non sono occupati e non cercano lavoro, di solito perché impegnati negli studi. Più concretamente, questo significa che il 10% dei giovani è disoccupato, ossia cerca lavoro e non lo trova.



Anche il tasso di giovani inattivi aumenta durante lo stesso periodo, seppur di poco: da 73,2% a 73,5%. Il tasso di inattività tra i giovani è però in diminuzione se paragonato allo stesso periodo dell’anno scorso (74,0% a luglio 2015 contro 73,5% a luglio 2016).



tasso disoccupazione giovanile luglio 2015-luglio 2016



Il verdetto



L’esponente pentastellata non sbaglia quando ricorda che la disoccupazione giovanile a luglio è in crescita rispetto al mese precedente, mentre aumentano anche gli inattivi tra i giovani tra i 15 ed i 24 anni.