Le pari opportunità sono un tema caro a Laura Boldrini e, in questo tweet, la presidente della Camera si concentra sulla composizione del Consiglio regionale della Basilicata, composta di soli uomini.



Consiglio al maschile, forse ancora per poco?



Boldrini ha ragione: tutti i membri del Consiglio regionale sono uomini, in una regione dove il 51% della popolazione è formata da donne (Istat 2015). Attualmente la legge elettorale della Basilicata, a differenza di quelle di altre realtà regionali, non prevede le preferenze di genere (si veda qui la scheda con cui si è votato alle ultime elezioni nel 2013 e qui una scheda riassuntiva del Senato sulla rappresentanza di genere nelle Regioni).



Le cose potrebbero cambiare grazie alla recente approvazione della legge nazionale 20/2016 “Modifica all’art. 4 della Legge 2 luglio n.165” Con questa legge viene stabilito che, laddove una legge elettorale regionale preveda l’espressione di preferenze, i candidati dello stesso sesso nelle liste non debbano eccedere il 60% del totale e che sia consentita l’espressione di almeno due preferenze, di cui una riservata ad un candidato di sesso diverso. Al contrario, ove la legge elettorale regionale preveda l’espressione di preferenze, viene stabilito che vi debba comunque essere un’alternanza di candidati di sesso diverso. Anche per i collegi uninominali deve comunque esserci un equilibrio tra le candidature presentate con lo stesso simbolo. Tutto questo significa, come dichiarato dalla consigliera regionale di Parità, Maria Anna Fanelli e delle consigliere provinciali di parità di Potenza e Matera (si noti che queste consigliere non hanno niente a che vedere con il Consiglio regionale), che la Regione Basilicata nella nuova Legge dello Statuto regionale avrebbe potuto fare riferimento alla legge 20/2016 per introdurre maggiore parità di genere nel Consiglio.



Il nuovo Statuto della Basilicata, introdotto a fine febbraio (secondo le modalità previste dalla Costituzione), raccoglie queste riflessioni negli articoli 49 e 51 in cui si fa riferimento proprio alla rappresentanza di genere all’interno del Consiglio. Rimane da vedere come questo si tradurrà alle prossime elezioni.



Verdetto



Nonostante i segnali positivi di cambiamento, ad oggi la situazione è quella descritta da Laura Boldrini.