La tassazione sulla casa, tema clou di numerose elezioni in Italia, è tornata al centro del dibattito politico in seguito all’inaspettato annuncio di Matteo Renzi di volerla abolire. Il premier è tornato sulla questiona la scorsa settimana, twittando Il 16 dicembre ci sarà ultima rata del 2015 per imu e tasi. Segnatevela: sarà il funerale delle tasse sulla casa”. Nonè mancata la reazione a stretto giro di Renato Brunetta: “sono contento che Renzi abbia sposato la linea di Berlusconi e la linea di Forza Italia”, sottolineando poi l’alta proporzione di famiglie italiane che vivono in una casa di proprietà.



I dati



I numeri di Brunetta sono leggermente esagerati, almeno stando a quanto riportato dalla direttrice dell’Agenzia delle Entrate Rossella Orlandi, che nel rapporto “Gli immobili in Italia 2015” scrive come l’Italia sia un Paese in cui quasi 8 famiglie su 10 sono proprietarie della casa nella quale abitano”. Secondo Eurostat il numero si avvicinerebbe invece al 73%; il dato non si sarebbe mai avvicinato all’80% nel decennio precedente. Come abbiamo fatto notare in un recente fact-checking a Renzi, inoltre, questa percentuale non è affatto anomala nel contesto europeo.



graphIl verdetto



Il dato di Brunetta è superiore sia a quanto indicato dall’Agenzia delle Entrate che da Eurostat. La vera percentuale di famiglie italiane che vivono nelle case di proprietà è inferiore all’80%, non superiore. Tuttava, l’errore non è clamoroso e il capogruppo di Forza Italia alla Camera ottiene un “C’eri quasi” al fact-checking.