Su Twitter il governatore della Lombardia attacca il governo Renzi per le scelte politiche portate avanti, soprattutto quelle riguardanti il mondo del lavoro.



I numeri italiani



Grazie all’ultimo rapporto Istat rilasciato il 31 luglio 2015, facciamo il punto sulla situazione italiana. A giugno la disoccupazione giovanile era al 44,2% (pagina 3 del rapporto), dati in salita rispetto a maggio 2015 quando il dato era fermo al 42,4%. La percentuale è in quindi in crescita per il secondo mese consecutivo. Nel 2015 i picchi più bassi si sono raggiunti a gennaio (41,4%) e aprile (41,7%).



I numeri europei



Per quanto riguarda il dato europeo, i nostri cugini viaggiano in media su numeri notevolmente più bassi e Maroni si esprime in maniera non del tutto corretta. Il leghista fa infatti confusione tra la percentuale Ue e quella dell’Eurozona. Parla di disoccupazione nell’Unione Europea ma il dato a cui fa riferimento è quello della zona euro. I 19 Paesi con la moneta unica hanno segnato a giugno 2015 una percentuale di disoccupazione giovanile del 22,5%, mentre l’Unione al gran completo marcava un dato inferiore: 20,7%.



Maroni pecca di imprecisione anche quando fa il confronto con i mesi precedenti. Per i 28 Paesi dell’Unione Europea, la situazione è stabile e l’ultimo movimento, risalente ad aprile, ha riguardato una contrazione. In riferimento alla zona euro, la percentuale è in leggera crescita per la prima volta dall’inizio del 2015. A maggio infatti la disoccupazione giovanile era del 22,3% a fronte del 22,5% registrato a giugno.



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Doppia imprecisione per Maroni sui dati europei, mentre dati corretti sulla disoccupazione italiana: “C’eri quasi” da Pagella Politica.