Angelino Alfano, ministro dell’Interno e leader del Nuovo Centrodestra, descrive in maniera chiara la situazione degli sbarchi e dei centri d’accoglienza nella sua terra natia, la Sicilia.



Partiamo dagli sbarchi



Grazie all’Ismu – fondazione che elabora i dati rilasciati dal Ministero dell’Interno – facciamo il punto degli sbarchi nel territorio più toccato dalla recente ennesima esplosione dell’emergenza immigrazione.



graphAl 2 marzo 2015 (ultimi dati disponibili) il 76,5% degli sbarchi di quest’anno sono avvenuti in Sicilia, di cui un terzo a Lampedusa, Linosa e Lampione. I rimanenti si sono registrati per il 18,1% in Calabria, il 4,1% in Campania e l’1,3% in Puglia.



Numeri abbastanza lontani da quelli riferiti da Alfano, considerando anche che in tutto il 2014 la percentuale si era fermata al 70%.



In valori assoluti, al 2 marzo 2015 sono sbarcate in Sicilia 6.033 persone, su un totale di 7.882 di tutta l’Italia.



E i centri d’accoglienza?



Qui la situazione è molto più simile a quella riportata da Alfano. Nell’ultimo report in materia rilasciato dal Viminale e aggiornato a febbraio 2015, apprendiamo che il 21% dei migranti arrivati in Italia è stato ospitato in strutture temporanee in Sicilia, prima Regione italiana. A seguire il Lazio (13%), e la Puglia (9%).



Il ministro dell’Interno Angelino Alfano esagera con i dati sugli sbarchi in Sicilia, ma si salva con i numeri sui centri d’accoglienza: “C’eri quasi”!