Raffaele Fitto è parlamentare europeo e aspirante “ricostruttore” del centrodestra italiano. In un articolo pubblicato sul suo blog, critica il governo Renzi per una crescita del Pil che, nonostante le condizioni esogene favorevoli (Quantitative Easing, prezzo del petrolio), dovrebbe risultare comunque fiacca nel 2015. Lo fa citando una fonte precisa, il Winter Forecast della Commissione Europea pubblicato a febbraio 2015. Nulla di più facile da verificare, quindi.

Cos’è l’Europa

In un caso di sineddoche fin troppo frequente nei politici di tutto il continente, Fitto scrive “Europa” ma avrebbe voluto intendere “Unione Europea”, dal momento che le previsioni della Commissione si concentrano sui Paesi membri e i sei Paesi candidati. E’ un’imprecisione non del tutto irrilevante dal momento che la Russia dovrebbe vivere un’acuta recessione nel 2015.

Le previsioni

La Commissione ha stimato in 0,6% la crescita del Pil italiano nell’anno in corso. All’interno dell’Eurozona è vero che solo Cipro dovrebbe far peggio nel 2015 (+0,4%) ma allargando lo sguardo a tutti e 28 i Paesi membri, anche il Pil croato vedrà un tasso di crescita inferiore a quello italiano (+0,2%). Se volessimo considerare anche i Paesi candidati censiti dall’outlook della Commissione, la Serbia registra un andamento peggiore del nostro, -0,3%.

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Per il 2016 l’errore si allarga: è infatti vero che Cipro dovrebbe crescere dell’1,6% e quindi superare la crescita italiana dell’1,3%, tuttavia altre economie continueranno a fare peggio di noi. In particolare, la Bulgaria e la Croazia si prevede cresceranno entrambe dell’1,0%. A queste si potrebbe aggiungere nuovamente la Serbia, il cui Pil dovrebbe variare di 1,2 punti percentuali nel 2016.

graphIl verdetto

Fitto usa impropriamente il termine “Europa” quando sarebbe stato corretto parlare di “Unione Europea”,  per poi escludere i dati delle economie esterne all’Eurozona. Una confusione particolarmente inappropriata visto che arriva da un eurodeputato. Ciononostante gli concediamo un “C’eri quasi” perché, per quanto imprecisa, la sua dichiarazione non viene smentita completamente dall’inclusione di tutti i Paesi dell’Ue. La Commissione non prevede che l’Italia crescerà meno di tutti gli altri nel 2016, ma poco ci manca.