Ospite di Lilli Gruber a Otto e Mezzo, Pierluigi Bersani ridimensiona i primi spiragli di buone notizie sul fronte economico. I suoi dati sono tutti giusti?

I punti persi dal 2007

Secondo gli ultimi dati Eurostat, il Pil italiano era pari a 1.537 miliardi di euro nel 2014. Tale dato rappresenta un calo dell’8,9% rispetto al 2007, quando il Pil si attestava a 1.688 miliardi (in entrambi i casi si sta considerando il Pil a prezzi costanti fissati all’anno 2010). Non sono proprio i dieci punti citati da Bersani, ma poco ci manca.

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La disoccupazione giovanile

Per quanto riguarda la disoccupazione giovanile invece, Bersani è preciso. Al momento della sua intervista, gli ultimi dati disponibili sono relativi a gennaio 2015, e mostrano un tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) pari al 41,2%.

Ci arriviamo tra 20 anni?

Bersani parla di un ritmo di miglioramento dello “0,1”. Non è chiaro in questo caso se si stia riferendo al tasso di disoccupazione giovanile – calata di 0,2 punti rispetto al mese precedente e di 2,0 punti rispetto a gennaio 2014 – oppure al Pil. Dal momento che, qualche giorno prima della dichiarazione di Bersani, l’Istat aveva rilasciato una stima relativa alla crescita trimestrale nel primo trimestre del 2015, pari proprio allo 0,1, riteniamo che possa essere questo il riferimento del politico di Bettola. Ma è vero che, se registrassimo una crescita dello 0,1% al trimestre, al livello del 2007 “ci arriviamo tra 20 anni”?

Per scoprirlo abbiamo proiettato il Pil (trimestrale) italiano da qui al 2035 facendolo aumentare al tasso dello 0,1% al trimestre, come suggerito da Bersani e abbiamo scoperto (secondo i nostri conti) che neanche 20 anni sarebbero sufficienti per ritornare ai livelli pre-crisi. Servirebbe aspettare il 2038, quando Bersani avrebbe 87 anni. Auspicabilmente per tutti noi invece, di qualunque parte politica si simpatizzi, il tasso di crescita del nostro Pil sarà un po’ più vivace. Per quel conta, infatti, le ultime previsioni Ue sulla crescita annuale sono più ottimistiche.

Il verdetto

Bersani esagera (leggermente) il tonfo del Pil italiano dal 2007 ma è preciso sulla disoccupazione. E’ invece approssimativo su quanto ci metteremmo a recuperare il terreno perduto se crescessimo appena dello 0,1% al trimestre. La sua, che sembrava una boutade più che una seria dichiarazione, non è nemmeno troppo distante dalla realtà. Complessivamente “C’eri quasi” per l’ex Segretario democratico.