Nell’era dei social, è molto facile cadere nella trappola di condividere notizie false. Purtroppo, anche durante i recenti tragici avvenimenti a Parigi abbiamo avuto qualche esempio del potenziale di diffusione di notizie non confermate, imprecise o semplicemente non vere.



Les Décodeurs, la sezione di fact-checking del quotidiano francese Le Monde, ha raccolto una serie di esempi. Questo è un tweet circolato poche ore dopo l’inizio dell’attacco, che ha avuto oltre settemila retweet:






Sappiamo ora che non ci sono stati attacchi né a Les Halles, né a Belleville, né al Trocadéro, nonostante sia circolata questa lista dei luoghi “confermati”. In realtà le zone degli attacchi sono state alcuni locali del decimo arrondissement parigino, il Bataclan e lo Stade de France.



Come segnalato da il Post, altre notizie inaccurate finiscono invece per infangare il nome di persone in realtà completamente estranee ai fatti. L’ANSA, il Fatto Quotidiano e il Giornale hanno ad esempio fatto circolare l’immagine di una persona sospettata di essere responsabile delle morti di Parigi. In realtà la foto è un falso, modificato tramite Photoshop dalla versione originale, in cui l’uomo teneva in mano un iPad e non indossava alcun giubotto antiproiettile. Il copricapo che indossa inoltre è quello tipico dei Sikh, non dei musulmani.








Anche sbagliando in buona fede, si rischia di dare una rappresentazione distorta della realtà. Un altro esempio: una foto che mostrerebbe l’interno del teatro Bataclan durante il concerto della band californiana Eagles of Death Metal, poco prima della strage.






Si tratta però di una foto scattata qualche giorno prima, durante un’altra data del tour della band al teatro Olympia di Dublino:






Come si vede, nel grande flusso di informazioni generato da eventi come questo si nascondono molte notizie false o imprecise. Attraverso i social media ciascuno di noi è più di un mero lettore: diventa un piccolo hub informativo, in grado di aiutare la diffusione di notizie buone o cattive.



In fondo al loro post su Parigi, Les Décodeurs hanno colto l’occasione per qualche consiglio su come evitare la diffusione della disinformazione, utili per i lettori e anche per i giornalisti. Eccone una traduzione:



1. In generale, presumi che l’informazione pubblicata online da uno sconosciuto è più falsa che vera;

2. Preferisci le informazioni condivise da media molto conosciuti e giornalisti noti. Non considerare sufficiente questa condizione perché le notizie che condividono siano vere. Nelle situazioni di crisi, l’informazione si diffonde rapidamente e spesso si scopre imprecisa solo più tardi. Meglio aspettare che diversi media condividano lo stesso dato prima di considerarlo affidabile.

3. Una foto non è mai una prova di per sé, specialmente se proviene da un account sconosciuto. Può essere datata, mostrare qualcosa di diverso da quello che presume o potrebbe essere manipolata.

4. Un principio di base è il confronto: se parecchi media affidabili forniscono la stessa informazione, ci sono buone probabilità che essa si dimostrerà vera.