Ormai ci siamo – il tanto menzionato, vituperato ed atteso evento di Milano apre proprio oggi, costellato proprio nella giornata della vigilia da cortei ed altre espressioni di dissenso per le strade del capoluogo lombardo. Noi di Pagella Politica abbiamo deciso di inaugurare il grande evento mondiale fornendovi un breve digest delle dichiarazioni politiche che abbiamo analizzato in merito nelle ultime settimane.



L’Expo e i perenni ritardi delle opere



Era quasi da aspettarsi che l’Expo sarebbe stata contrassegnata dai ritardi, e sono vari i politici che sono intervenuti per calmare un’opinione pubblica e una stampa sempre più apprensive. Dal sindaco di Milano al presidente del consiglio, abbiamo scelto due politici di primo piano che esprimono un unico, semplice messaggio: “non vi preoccupate, è sempre stato così”.



Giuliano Pisapia, 9 gennaio 2015: “[…] il giorno successivo all’inaugurazione trionfalistica dell’Expo di Parigi un autorevole quotidiano dell’epoca, Le Matin, scrisse: “Beh, dobbiamo avere il coraggio di dire che ciò che è stato inaugurato ieri è… un viale coperto di sabbia, alcune facciate più o meno completate, dove mancano i bulloni…. l’Esposizione non c’è ancora”.



Effettivamente il sindaco ha ragione. Si riferisce all’Exposition Universelle di Parigi del 1889. L’evento fu particolarmente importante perché accompagnato dall’inaugurazione, per l’occasione, della famosa Torre Eiffel (opera che tra l’altro ricevette critiche da personalità importanti dell’epoca, a quanto pare). I toni, all’apertura dell’esposizione, erano trionfalistici:






Effettivamente, nell’edizione del quotidiano Le Matin del giorno prima, possiamo trovare la seguente frase:



“Fino all’altro ieri, quando vedevamo una massa brulicante di operai che sguazzava sotto la pioggia battente, senza che i risultati di tanto sforzo fossero chiaramente percepibili, facevamo spallucce di fronte alle straordinarie promesse degli organizzatori dell’Esposizione. “Sarà tutto pronto, non abbiate paura”, ci dicevano, e le loro dichiarazioni sembravano assurde.”



Matteo Renzi, 24 aprile 2015: “Neanche l’Expo di Shangai è arrivato puntuale, in tempo, neanche i cinesi”



Anche la Cina in ritardo? Anche il Presidente del Consiglio sembra avere ragione. Il padiglione statunitense aprì formalmente lunedì 3 maggio, mentre l’Expo era iniziato già due giorni prima (il 1 maggio e la cerimonia di apertura si era tenuta il 30 aprile). Secondo un articolo pubblicato alla vigilia dell’apertura dal Christian Science Monitor, inoltre, i lavori alla vigilia e nei primi giorni di Expo Shanghai sarebbero stati parecchi. A gennaio dello stesso anno, poi, il Telegraph denunciava parecchi ritardi. E’ interessante alla fine notare come anche all’epoca gli organizzatori cinesi avessero sottolineato che anche all’Expo 2000 ad Hannover, in Germania, ci furono ritardi e che circa il 10% dei padiglioni non era stato aperto in tempo.



L’Expo e il suo indotto economico



Giuliano Pisapia, 4 maggio 2015: “Expo porterà a Milano 20 milioni di visitatori, creerà 200 mila posti di lavoro e tratterà temi importanti come l’acqua, l’alimentazione sana e la lotta allo spreco.”



Memori della figuraccia fatta da Hannover nel 2000 (l’evento fu molto meno visitato delle aspettative), per quest’anno gli organizzatori di Expo hanno mantenuto delle aspettative abbastanza raggiungibili. Assolombarda e il comitato degli organizzatori parlano effettivamente di 20 milioni di visitatori, mentre la stima sui 200 mila posti di lavoro in più proviene da uno studio realizzato dalla Camera di Commercio di Milano, che prende in esame il periodo 2012-2020. “Vero” per il sindaco.



Renzi e le statistiche sulla denutrizione



Matteo Renzi, 23 marzo 2015: “Oggi nel mondo c’è un miliardo di persone che muore per denutrizione e c’è un miliardo e trecento milioni di persone che muoiono per malattie legate a uno stile di vita sbagliato – obesità e non solo.”



Essendo la nutrizione e il cibo tema centrale di questa Esposizione Universale, ci si aspetterebbe che il presidente del consiglio del Paese ospitante ne sapesse un po’ di più. Purtroppo Renzi sovrastima (di molto e fortunatamente) il primo dato. La Fao parla infatti di 805 milioni di persone che soffrono, non muoiono, di denutrizione – il numero è inoltre in calo, passando dal 18.7% della popolazione mondiale nel periodo 1990-1992 all’11.3% nel 2012-2014.



Per quel che riguarda le persone che soffrono di problemi legati all’obesità, queste sono secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità 1.9 miliardi. Insomma, ci sembra il caso che Renzi riveda i suoi numeri. “Pinocchio Andante”.