«Conto di riprendere in mano da domani mattina il Contratto di governo e applicare tutti i temi che sono rimasti in sospeso». Così il 27 maggio 2019 il leader della Lega Matteo Salvini ha commentato la vittoria del suo partito alle elezioni europee, poche ore dopo il voto e a pochi giorni dal primo anniversario dell’esecutivo Conte.

Ma quante promesse ha mantenuto in un anno l’attuale governo? Quali sono gli ambiti in cui c’è ancora molto da fare?

Dal 28 maggio è online Traccia il Contratto, un nuovo progetto di Pagella Politica, l’unico sito italiano dedicato interamente al fact-checking delle dichiarazioni dei politici.

L’obiettivo di Traccia il Contratto è quello di fornire ai lettori uno strumento trasparente di verifica su quanto fatto ogni giorno da governo e maggioranza. Un “promessometro” per verificare quanti impegni sono stati rispettati dal Movimento 5 stelle e dalla Lega.

Per isolare promesse che fossero il più possibile precise e verificabili, siamo partiti dai 30 capitoli del Contratto di governo, firmato il 18 maggio 2018 e considerato dai due partiti di maggioranza il loro punto di riferimento politico.

Per esempio, il giorno dopo l’accordo, il leader della Lega Matteo Salvini aveva detto che il nuovo esecutivo non era «una alleanza ma un “contratto di governo” su punti specifici», su cui «lavorare per almeno cinque anni con l’obiettivo di migliorare la vita degli italiani».

«Finché non si va al voto il Parlamento ha un’unica maggioranza, e un “contratto di governo” da realizzare», aveva ribadito pochi giorni dopo il leader del M5s Luigi Di Maio.

Abbiamo deciso di prendere questi impegni sul serio.

Quattro verdetti

Sul sito Traccia il Contratto vengono così analizzate 317 promesse, per ciascuna delle quali una scheda spiega nel dettaglio che cosa è stato fatto (e no), con numeri e link alle fonti ufficiali.

A ogni promesse è assegnato un verdetto riassuntivo, sulla base di quanto fatto da governo e maggioranza:

  • Mantenuta: le promesse per cui il governo ha preso provvedimenti concreti e definitivi per tenere fede alla parola data.

  • Non mantenuta: le promesse per cui gli sforzi fatti non sono bastati. In questa categoria sono considerate anche quelle per cui è stata presentata in Parlamento una proposta di legge, ma il cui iter di discussione non è ancora iniziato.

  • In corso: le promesse per cui il Parlamento o l’esecutivo hanno iniziato un percorso per portare a termine gli obiettivi prefissati, ma che a un anno dall’insediamento non può essere ancora considerato adeguato o concluso.

  • Compromessa: gli impegni in cui il governo ha fatto l’opposto di quanto firmato nel Contratto o ha preso provvedimenti che ne rendono più difficile la realizzazione.


Nei prossimi mesi, l’obiettivo di Traccia il Contratto è quello di continuare a monitorare l’avanzamento degli impegni presi da Lega e M5s nel Contratto di governo, aggiornando i testi delle schede e i verdetti e fornendo report periodici sullo stato di avanzamento.

Diamo i numeri

Dopo un anno di governo, Lega e M5s hanno mantenuto la parola in quasi il 12 per cento delle promesse fatte: 37realizzate su 317. Tra queste, ci sono l’introduzione del reddito di cittadinanza e di “quota 100”, le due misure di bandiera dell’esecutivo Conte.

In sostanza, i due partiti di maggioranza hanno mantenuto una promessa ogni 10 giorni, un ritmo che a fine legislatura permetterebbe di portare a termine circa il 60 per cento del Contratto di governo.

Su 8 promesse, governo e maggioranza si sono mossi in direzione opposta rispetto a quanto firmato: dalle sanzioni alla Russia alla riduzione della pressione fiscale, le decisioni di Salvini e Di Maio hanno di fatto compromesso il rispetto della parola data agli italiani.

Nelle restanti 272 promesse (oltre l’85 per cento del totale) o non è stato fatto ancora nulla o qualche primo passo in avanti è stato portato a termine.

Al 28 maggio, infatti, 143 impegni non sono ancora stati rispettati: si pensi alla flat tax– sul fronte della Lega – e alle leggi sul salario minimo e sul conflitto di interessi – sul fronte del M5s.

Infine, 129 promesse (circa il 40 per cento) riguardano impegni su cui l’esecutivo ha preso qualche provvedimento, ma non definitivo, oppure ha iniziato a discutere in Parlamento disegni di legge per mantenere la parola data – come nel caso dell’acqua pubblica e di alcune riforme costituzionali.

I temi dove il governo ha ancora molto da fare sono soprattutto il fisco (con 16 promesse su 21 tra mantenute, in corso e compromesse), l’ambiente (con nessuna promessa mantenuta su 22), la giustizia (con 36 promesse su 40 tra non mantenute e in corso), l’immigrazione e la sicurezza (con solo 5 promesse mantenute su 40) e l’Unione europea (con zero impegni rispettati su 17).

In giro per il mondo

Traccia il Contratto si ispira ad altri “promessometri” nati negli ultimi anni in diversi Paesi del mondo.

In particolare, la nostra piattaforma è stata sviluppata con il supporto tecnologico del team di Asl19, che cura Rouhani Meter: un progetto realizzato per monitorare le promesse del presidente dell’Iran Hassan Rouhani.

Negli Stati Uniti, le promesse lanciate in campagna elettorale da Donald Trump sono invece “tracciate” dal Trump-O-Meterdi PolitiFact – sito di fact-checking vincitore di un premio Pulitzer nel 2009, che aveva già fatto un progetto simile per Barack Obama – e dal Trump Promise Trackerdel Washington Post.

Africa Check – un’organizzazione di fact-checking attiva in alcuni Paesi africani – monitora invece l’avanzamento delle dieci promesse chiave fatte dai governi della Nigeria, del Sud Africa e del Kenya, così come Trudeau Meter monitora le 231 promesse fatte dal primo ministro del Canada Justin Trudeau.