A una settimana di distanza da quando il ministro Alfano ha sostenuto che le regioni del Sud crescessero più delle regioni del Nord, l’Istat ha diffuso il 22 giugno dei nuovi dati. Si tratta delle stime preliminari sulla crescita del Pil nel 2016 a livello territoriale.



I numeri ci permettono di rivedere l’analisi pubblicata ieri, che si fondava ancora sui dati relativi al 2015 (fino ad oggi gli ultimi disponibili).



Secondo le ultime stime dell’Istat, nel 2016 il Pil italiano è cresciuto dello 0,9% rispetto all’anno precedente. Il Sud ha un dato identico a quello nazionale, con un leggero calo rispetto al +1,1% registrato nel 2015. Il Centro migliora la propria prestazione, passando da +0,3% a +0,7%, ma resta l’area che cresce meno del Paese. Il Nord-ovest conferma una percentuale dello 0,8%, mentre il Nord-est passa da +0,7% a +1,2%, guadagnando la prima posizione.



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Alla luce di questi dati si può dire che l’informazione alla base della dichiarazione di Alfano non è più attuale e che le stesse parole, se ripetute oggi, non sarebbero più corrette. Il Nord-est è infatti tornato a crescere più del Sud.